Storie sui media che rinforzano gli stereotipi di genere: 46%.
Storie sui media che mettono in luce istanze di uguaglianza di genere: 6%.
Solo una su quattro delle persone di cui udite o leggete nelle notizie è una donna.
Le donne hanno il 27% delle posizioni dirigenziali nei media, gli uomini il 73%.
Le donne sono il 21% dei cineasti, gli uomini il 79%.
Le donne sono il 31% dei personaggi parlanti in cinema e televisione, gli uomini il 69%.
I film che hanno come protagonista principale una donna sono il 23%, i film che hanno come protagonista principale un uomo sono il 77%.
I personaggi femminili hanno più del doppio delle probabilità di quelli maschili di indossare abiti “sexy” (24,8% contro il 9,4%).
I personaggi femminili hanno più del doppio delle probabilità di quelli maschili di essere magri (38,5% contro il 15,7%).
I personaggi femminili hanno più del doppio delle probabilità di quelli maschili di essere parzialmente o totalmente nudi (24,2% contro l’11,5%).
Nei film, i commenti fatti dai personaggi che si riferiscono direttamente alla rispondenza di una donna agli stereotipi della “bellezza” e dell’essere sessualmente attraente arrivano con una frequenza che è SOLO cinque volte tanto la frequenza con cui tali commenti sono diretti a uomini.
(“Women and the media”, Agenzia Donne delle Nazioni Unite – Piattaforma d’Azione di Pechino + 20, dati globali 2010 – 2015.)
Se adesso mi mettessi a gridare che sui media c’è un complotto-gender contro le donne, stracciandomi le vesti e piluccandomi dal cranio i quattro vecchi capelli che mi restano, avrei più o meno ragioni dei complottari sostenuti in maniera totalmente imbecille dalla chiesa cattolica? Vedete voi.
E se volete qualche frutto recente dell’orticello complottista eccovi accontentati: oggi ho letto online 1) che il femminismo lo ha inventato Rockfeller (prima ancora di nascere, geniale il tipo!) del Nuovo Ordine Mondiale (???) per tassare il lavoro femminile fuori casa (lavoriamo fuori casa dall’alba della Storia, pirla); 2) che con Ladylike Moretti, in Veneto, si candidano un odiatore professionista di persone LGBT e un inviato della Vergine Maria pronto ad insegnare a noi donnine sprovvedute che l’interruzione di gravidanza è opera di Satana. Evidentemente non ci bastavano i fondamentalisti suonati nei consultori regionali (con doveroso ringraziamento a Laura Puppato –
https://lunanuvola.wordpress.com/2012/09/29/litalia-non-e-un-paese-per-donne/ ). Maria G. Di Rienzo