Riporto da La Repubblica di oggi:
Insulti omofobi sul tram a Roma, la denuncia in un video: “Qui stranieri e finocchi, fate schifo”
“Ma continuiamo a dire pure che il Ddl Zan limita la libertà d’espressione, che non serve a niente, che non è una priorità e altre bugie simili. La verità è che situazioni del genere capitano ogni singolo giorno, a tutti. A me oggi, a chi non è più in vita per raccontarlo ieri e a tuo figlio domani”. A scriverlo su Instagram è Tommaso Sangiorgio. Alcuni giorni fa, su un tram romano, ha assistito all’aggressione verbale di un passeggero nei confronti di due donne straniere. “Un uomo sulla quarantina stava insultando pesantemente due donne di origine asiatica ed un ragazzo le stava difendendo”, scrive Tommaso Sangiorgio su Instagram. “Dal razzismo l’uomo passa all’omofobia iniziando a insultare il ragazzo, anche con minacce esplicite di aggressione. Così decido di intervenire (e di riprendere, per tutelarci) in difesa di quelle due donne e del ragazzo e anche per intimidire l’uomo. E questo è stato il nostro scambio di parole”. (…)
Sig. Sangiorgio, è vero. Situazioni simili si ripetono quotidianamente e razzismo e omofobia meritano senz’altro sanzioni legali e ostracismo sociale.
Solo questo: le persone razziste e omofobe devono essere contrastate per quel che dicono / fanno (parole e azioni), non per quel che sono fisicamente, per l’età, per l’aspetto, eccetera.
Ho ascoltato il vostro scambio e il signore è senz’altro un ignorante aggressivo, ma quando lei gli dà del “bidone” (e il tipo specifica “è per la panza”) diventa solo uno degli innumerevoli individui “grassofobi” che aggrediscono ogni giorno – soprattutto donne / ragazze / bambine – altri individui perché non conformi ai modelli corporei in voga. Proprio come il tipo fa con chi è semplicemente diverso da lui. Non le suona nessun campanello?
Come lei sa bene la libertà di espressione non comprende il disprezzo e l’insulto. Di disprezzo e insulti e aggressioni ed esclusioni continue quelle/i con la “panza” muoiono come mosche. Il rispetto lo si dà e lo si pretende come essere umani al di là di ogni caratteristica specifica – provenienza, orientamento sessuale, status sociale, appartenenza politica ecc. e sì, anche girovita. Nessuno ha il dovere di piacere al maleducato dell’autobus, ma neppure a lei.
Maria G. Di Rienzo

Dimenticavo: affettuosi saluti da tutte noi.