Il 25 maggio u.s. WAVE – Women against Violence Europe, rete di gruppi europei contro la violenza di genere, ha lanciato la campagna “Step up!” (traducibile come “Un passo avanti!”) per i diritti delle donne sopravvissute alla violenza e dei loro figli affinché ottengano miglior accesso a protezione e sostegno.
Nel documento rilasciato alla stampa si legge, tra l’altro (l’enfasi è mia):
“Una donna su tre in Europa fa esperienza di violenza fisica o sessuale. Pure, gli stati a cui le donne pagano le tasse mancano di assicurare un accesso soddisfacente a servizi specializzati di sostegno. Solo 15 dei 46 paesi europei forniscono una linea di assistenza telefonica e in Europa mancano almeno 47.000 posti nei rifugi per le donne. Centri di aiuto per chi ha subito stupro e assalti sessuali non sono disponibili. La discriminazione impedisce alle donne più vulnerabili di accedere ai servizi! (Ndt: il documento le identifica come appartenenti a minoranze nere e etniche, migranti e migranti non documentate, disabili e donne lesbiche bisessuali transgender) (…)
La mancanza di servizi adeguati e il biasimo per le vittime altamente diffuso sono responsabili per le mancate denunce di violenza. Solo una piccola parte delle donne denuncia i più seri e recenti incidenti violenti. La maggior parte delle società proibisce tale violenza, ma la realtà è che troppo spesso essa viene nascosta o tacitamente condonata, per cui le donne non hanno alternative e sopportano ripetute violenze.
Il costo di queste ripetute violenze ha impatto su tutti/e noi. Servizi di sostegno sono vitali per dare la capacità alle donne e ai loro bambini di trovare sicurezza e empowerment per costruire vite libere dalla violenza. Perciò chiediamo con urgenza alla società europea di fare un passo avanti e di investire nei servizi specializzati che lavorano a partire dalla prospettiva dei diritti umani delle donne e che fanno la differenza. (…)
Chiediamo all’Unione Europea di adottare una strategia integrale e un piano d’azione per mettere fine alla violenza contro le donne e per affrontare le disparità nell’accesso al sostegno in tutta Europa.
La rete WAVE chiede ai decisori chiave ai livelli nazionali ed europei di impegnarsi per i seguenti miglioramenti:
1) Prevenzione della violenza contro le donne e protezione per le vittime riconosciute come pressanti priorità;
2) Accesso a servizi specializzati di sostegno per TUTTE le donne e i loro figli;
3) Più servizi specializzati di sostegno in Europa (in particolare linee telefoniche di assistenza, rifugi e centri);
4) Approccio sensibile al genere per assicurare la qualità dei servizi di sostegno, che sono meglio forniti da organizzazioni indipendenti di donne che mettono i bisogni e i diritti delle donne al cuore del loro lavoro.”
Per informazioni potete contattare l’Ufficio di WAVE a Vienna:
Rosa Logar, rosa.logar@interventionsstelle-wien.at
tel: 0043 664 311 94 58;
oppure Maria Rösslhumer, Maria.roesslhumer@wave-network.org
tel: 0043 664 793 0789.
Maria G. Di Rienzo