La signora che vedete nell’immagine, assieme ai suoi due figli più piccoli (ne ha quattro) è LeeAnne Walters, ha 37 anni e sino all’ottobre scorso viveva a Flint, nel Michigan – Usa. E’ la donna grazie alla quale il gravissimo caso di inquinamento da piombo del sistema idrico della città è venuto alla luce. Flint è uno dei posti più miserabili d’America: il 41% dei residenti vive in povertà e la maggioranza dei residenti, che sorpresa, è di colore.
Nell’aprile 2014, un manager incaricato dallo Stato effettua interventi per tagliare i “costi” della città e uno di essi è lo spostare l’approvvigionamento dell’acqua dal sistema idrico di Detroit al fiume Flint. I consiglieri comunali brindano con l’acqua alla decisione, ma i residenti sanno già che il fiume è inquinato: la General Motors l’ha usato per anni come discarica.
Quell’estate, ogni volta in cui LeeAnne fa il bagno ai gemelli i bambini si coprono di piccole bolle rosse. Tutti i membri della famiglia cominciano a perdere capelli e a LeeAnne cadono persino le ciglia. La figlia secondogenita, 14enne, è devastata dai dolori all’addome e più volte ricoverata in ospedale; i gemelli continuano a coprirsi di eruzioni cutanee e uno di essi, Gavin, ha smesso di crescere.
A novembre, dai rubinetti della casa esce solo acqua marrone e LeeAnne decide di ricorrere all’acqua in bottiglia per ogni necessità: una misura che pochi residenti di Flint possono economicamente permettersi.
LeeAnne guida le proteste dei suoi concittadini, che sciamano in consiglio comunale lamentando tutti i sintomi succitati più perdita di vista e di memoria, ma le loro domande cadono nel vuoto: per tutto il 2015 lo stato e l’amministrazione cittadina insisteranno a dire che l’acqua è “sicura”, sì ha un po’ di inquinanti ma basta che a fare attenzione siano anziani e bimbi, l’importante è non berla, “non berrete mica l’acqua del vostro bagno” ha la faccia tosta di scherzare uno dei manifesti affissi comunali affissi in città.
LeeAnne Walters non si arrende, coinvolge i medici, rende pubbliche le analisi del sangue dei suoi figli avvelenati dal piombo, crea i “Guerrieri dell’Acqua” e inscena proteste giornaliere fuori dal Municipio. Dapprima il Comune le manda una pompa da giardino, sostenendo che il problema sta nei “suoi tubi”. Il Governatore del Michigan Snyder e il Sindaco Dayne Walling, continuano a ripetere ai giornali che l’acqua è assolutamente sicura ma cedendo alle insistenze di LeeAnne quest’ultimo le manda infine a casa un impiegato a prendere l’acqua da esaminare: essa risulterà contenere piombo in dose 27 volte superiore a quanto consentito dall’Environmental Protection Agency (EPA). Dal Dipartimento comunale per l’Acqua le arriva pochi giorni dopo una telefonata in cui, con voce tremante, qualcuno le dice di tenere i bambini lontani da quel che esce dai rubinetti, ma LeeAnne dovrà coinvolgere direttamente l’EPA per sapere la verità sui risultati.
“Senza Walters – ha detto Mona Hanna-Attisha la capo pediatra del Centro Medico di Flint – non saremmo andati da nessuna parte. Lei è il perno del movimento che si è formato.” La lunga esposizione a pesanti dosi di piombo, ha aggiunto, avrà effetti a lungo termine, fra cui irreversibili conseguenze neurologiche, sui bimbi dell’intera città. Hanna-Attisha ha scoperto che i bambini di Flint sotto i cinque anni con elevate dosi di piombo nel sangue sono raddoppiati – e in alcune aree addirittura triplicati: è come, ha detto in un’intervista alla CNN, avessero assunto ogni goccia d’acqua “bevendo con cannucce verniciate di piombo”.
Alla fine, la resistenza e la persistenza e l’intelligenza di queste donne hanno cominciato a dare frutti: la storia è sotto i riflettori dei media, le indagini ufficiali sono cominciate, una causa legale è stata intentata dai cittadini contro i responsabili e il Presidente Obama ha dichiarato lo stato d’emergenza per la città di Flint, permettendo alla città di accedere ai fondi federali per i soccorsi.
Come detto all’inizio, LeeAnne si è trasferita in Virginia con la sua famiglia, ma resta il perno della vicenda, di continuo coinvolta in incontri con attivisti, ambientalisti, tecnici e politici. Le altre madri di Flint si fidano di lei sola e a lei chiedono consiglio; una l’ha chiamata qualche giorno fa per sapere cosa fare: i test clinici su sua figlia quindicenne hanno rivelato che il fegato della ragazzina, grazie all’avvelenamento da piombo, di anni ne dimostra 75. Uno dei gemellini di LeeAnne, Gavin, a cinque anni pesa la metà del fratello e sbaglia parole che conosceva perfettamente a tre; all’altro gemello, Garrett, è stata diagnosticata l’ADHD (sindrome da deficit di attenzione e iperattività). La cosa più dura, dice la loro madre, è non sapere quali altri effetti si manifesteranno in futuro.
Julia Lurie di “Mother Jones” le ha chiesto come si sente, ora, ad avere attenzione a livello nazionale: è soddisfatta che la si stia finalmente ascoltando?
LeeAnne è rimasta qualche attimo in silenzio, poi è scoppiata in lacrime: “Ogni volta in cui ricevo una chiamata da un’altra madre il cui figlio è malato – ha risposto infine – non sembra una vittoria.” Maria G. Di Rienzo