(Siamo tutte parrucchiere)
Brano tratto da: “Christian right summit in Verona draws massive protest”, di Angela Giuffrida per The Guardian, 30 marzo 2019
“Si stima che 20.000 persone (1) abbiano protestato a Verona contro una conferenza che ha portato una rete globale di militanti anti-gay, anti-aborto e anti-femminismo nella città italiana del nord.
L’aver fornito ospitalità al Congresso mondiale delle famiglie (WCF), una coalizione statunitense che promuove i valori della destra cristiana, è stato particolarmente controverso in Italia a causa del sostegno della Lega, partito di estrema destra, membro della coalizione di governo del Paese. Matteo Salvini, il capo del partito e il vice Primo Ministro italiano, ha parlato all’evento sabato sera.
Ha detto di essere là per “sostenere un giorno di festa con un sorriso: il diritto di essere madre, padre e nonni.” Salvini ha assicurato di non voler cambiare la legge italiana sull’aborto, conosciuta come Legge 194, ma ha detto che il Paese ha bisogno di rovesciare la riduzione della sua popolazione: “Gli italiani hanno bisogno di cominciare a mettere al mondo bambini. Un Paese che non fa bambini è un Paese che muore.” (2)
La protesta è stata organizzata da circa 70 associazioni pro diritti umani di tutta la nazione.
“La sola cosa positiva che esce da questo evento è che tutti questi gruppi si sono mossi insieme e l’Italia si sta unendo. – ha detto Luisa Rizzitelli, una portavoce per l’associazione di donne Rebel Network – Questa è una battaglia per proteggere i diritti e la libertà per tutti, non per per un solo gruppo. Siamo tutti sotto minaccia. Questo congresso non ha a che fare con la religione ma con il potere politico e noi non accettiamo questa pericolosa regressione.”
Lo scopo dichiarato del congresso, che è cominciato venerdì e terminerà domenica, è di “restaurare l’ordine naturale”. I relatori hanno inveito contro le relazioni fra persone dello stesso sesso, le “femministe radicali” e l’aborto, che hanno invariabilmente descritto come “omicidio” e “crimine”. Venerdì, sono stati distribuiti gadget in forma di feti di plastica, con la dicitura “L’aborto ferma un cuore che batte”.”
(1) Trentamila secondo la questura di Verona. Il corteo era lungo quattro chilometri.
(2) L’interruzione volontaria di gravidanza, i cui numeri sono in calo ogni anno, non ha alcun effetto sui numeri della natalità in Italia. Se Salvini desidera che le donne italiane procreino, ascolti costoro quando dicono di cosa avrebbero bisogno per mettere al mondo bambini: in breve, si tratta della speranza e dell’idea di futuro che anche il suo governo sta demolendo in noi giorno dopo giorno. Non facciamo figli in un mondo che muore per il cambiamento climatico, non facciamo figli se non abbiamo un lavoro sicuro per crescerli, non facciamo figli se poi quel lavoro dobbiamo perderlo o essere penalizzate nella nostra professione proprio perché li abbiamo fatti, non facciamo figli se non possiamo avere asili nido decenti e scuole decenti e sanità pubblica decente per averne cura, e meno che mai facciamo figli se ci date la mancetta – “bonus bebè” – e saremmo grate se smetteste di insultarci a questo modo.
Maria G. Di Rienzo