Malala Yousafzai, Premio Nobel per la Pace, attivista pakistana per l’istruzione e l’eguaglianza di genere, sopravvissuta alla pallottola sparatale in testa da un talebano, ha oggi 21 anni e studia filosofia e economia a Oxford.
Il 10 e 11 dicembre 2018 era in Australia (dopo essere passata da Canada, Libano e Brasile) per parlare agli/alle studenti di Sydney e Melbourne, incoraggiandoli a usare i loro studi come mezzo per trovare e seguire le loro passioni e abilità. Ha ringraziato una volta di più suo padre per aver rigettato il bando imposto dai talebani sull’istruzione femminile e per averla sempre incoraggiata a usare la propria voce; ha ringraziato il movimento #MeToo per aver sollevato le questioni relative al sessismo nei paesi occidentali: “In occidente la faccenda non era mai stata menzionata prima in tale modo. Spero che renderà le persone consapevoli che si tratta di un’istanza globale e metterà in luce la discriminazione che le donne affrontano. La minor rappresentanza politica (delle donne) e le diseguaglianze sono globali.”
E ha detto anche: “Io prendo posizione per i 130 milioni di bambine che non hanno istruzione perché sono stata una di loro. E’ l’istruzione che permette alle bambine di fuggire dalla trappola della povertà e di guadagnare indipendenza e uguaglianza.
Ho cominciato a farmi sentire quando avevo 11 anni. Voi potete cambiare il mondo, quali che siano la vostra età, il vostro retroscena, la vostra religione. Credete in voi stessi e potete cambiare il mondo.“
Maria G. Di Rienzo