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Posts Tagged ‘meraviglia’

see no stranger

“All’inizio, era la meraviglia. Fuori in campagna, distante dalle luci della città, l’aria notturna era chiara abbastanza per fissare lo sguardo sulla lunga scintillante galassia che si estendeva attraverso il cielo. Me ne stavo nel campo dietro la nostra casa e parlavo alle stelle come se fossero mie amiche, proprio come parlavo alle mucche al di là della staccionata o ai cavalli dall’altra parte della strada.

Una volta, mentre giocavo in un ruscello, vidi una farfalla danzare sull’acqua e tesi il mio dito e le chiesi di venire da me – e la farfalla venne. Restò posata sul mio dito per un bel po’ di tempo, abbastanza da permettermi di osservare da vicino le sue ali e di complimentarla per esse prima che volasse via.

Allora, non c’erano dubbi al proposito: la Terra sotto di me, le stelle sopra di me, gli animali attorno a me, erano tutti parte di me. E la meraviglia fu il mio primo orientamento verso tutti loro, la cosa che mi collegava ad essi: tu sei una parte di me che io ancora non conosco.”

Estratto da “See no Stranger” (copertina in immagine) di Valarie Kaur, trad. Maria G. Di Rienzo.

Valarie Kaur è attivista per i diritti civili, avvocata, regista, fondatrice del Progetto Amore Rivoluzionario e tanto altro. In passato avevo parlato di lei qui:

https://lunanuvola.wordpress.com/2011/06/28/saltare-nel-vortice/

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Sposata alla meraviglia

(“When Death Comes” – “Quando la morte viene”, di Mary Oliver, trad. Maria G. Di Rienzo.)

Mary Oliver

Quando la morte viene

come l’orso affamato in autunno;

quando la morte viene e tira fuori dal suo borsellino

tutte le monete scintillanti

per comprarmi, e chiude il borsellino di scatto;

quando la morte viene

come una pestilenza di morbillo;

quando la morte viene

come un iceberg fra le scapole,

io voglio affacciarmi alla porta piena di curiosità, domandandomi:

come sarà mai, quel cottage d’oscurità?

paesaggio

E perciò guardo ogni cosa

come una fratellanza e una sorellanza,

e vedo il tempo come nient’altro che un’idea,

e considero l’eternità un’altra possibilità,

e penso ad ogni vita come a un fiore, comune

come una margherita dei campi, e altrettanto singolare,

e ad ogni nome come a una piacevole musica in bocca,

che tende, perché tutta la musica lo fa, verso il silenzio,

e ad ogni corpo come a un leone di coraggio, e a qualcosa

di prezioso per la terra.

Quando sarà finita, voglio dire: per tutta la vita

sono stata una sposa maritata alla meraviglia.

Sono stata lo sposo, e ho preso il mondo fra le mie braccia.

Quando sarà finita, non voglio chiedermi

se ho fatto della mia vita qualcosa di particolare e di vero.

Non voglio trovarmi a sospirare, e spaventata,

e piena di recriminazioni.

Non voglio finire avendo semplicemente visitato questo mondo.

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