(tratto da: “Sexual harassment rife in Europe’s parliaments – report”, di Emma Batha per Thomson Reuters Foundation, 16 ottobre 2018, trad. Maria G. Di Rienzo.)
I legislatori di sesso femminile in tutta Europa affrontano molestie sessuali, discriminazione e violenza nel loro lavoro, con l’85% che dichiara di aver sofferto minacce di stupro o altri abusi psicologici, dice un rapporto rilasciato martedì scorso.
Una su quattro donne parlamentari e il 40% del personale parlamentare di sesso femminile dichiarano di essere state soggette a molestie o assalti sessuali, in maggioranza da parte di parlamentari maschi.
Circa metà delle 123 donne intervistate ha ricevuto minacce di morte, di stupro o di pestaggio – molte tramite social media da parte di anonimi cittadini – e sette su dieci sono state il bersaglio di commenti sessisti.
Le parlamentari che combattono la diseguaglianza di genere e la violenza contro le donne sono spesso isolate e selezionate per gli attacchi, secondo il rapporto redatto dall’Unione Inter-parlamentare (ndt. forum di 178 parlamenti con status di osservatore permanente alle Nazioni Unite) e dall’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. Ma lo studio sulle donne legislatrici e sul personale parlamentare femminile in 45 paesi europei ha scoperto che poche denunciano la situazione e che a numerosi parlamenti mancano i meccanismi per abilitarle a farlo.
La ricerca arriva subito dopo uno schiacciante rapporto, pubblicato questa settimana, sulle accuse di molestie sessuali e bullismo del personale che si occupa del parlamento britannico. L’indagine indipendente ha ascoltato personale femminile che ha subito ripetute proposte e frequenti toccamenti inappropriati da parte alcuni membri maschi del parlamento. Ciò include “lasciare la mano sulle loro ginocchia per un tempo spiacevolmente lungo, tentare di baciarle, stringere le loro braccia o le loro natiche, o strofinare i loro seni e sederi.”
Alcuni membri maschi del personale sono noti come “predatori seriali”, secondo il rapporto dell’ex giudice alla Corte Suprema Laura Cox. Costei ha descritto una “cultura, che va a cascata dai livelli più alti a quelli più bassi, in cui il bullismo, le molestie in genere e le molestie sessuali sono state in grado di prosperare e di essere a lungo tollerate e nascoste.”
Si è abusato delle donne rivolgendo loro termini volgari, le si è rese soggetti di beffe e sono state bersagli del comportamento rozzo di gruppi di parlamentari maschi, i quali hanno fatto commenti osceni e hanno ripetutamente chiesto informazioni sulla loro vita sessuale, dice il rapporto.
Alcuni testimoni hanno descritto “un trattamento orribile delle giovani donne da parte dei parlamentari” e detto che alcune donne sono state trattate come “servitrici personali, con velate minacce di rimozione dal posto se si fossero rifiutate di assecondare le richieste.” Le testimonianze descrivono alcuni episodi dell’abuso e del bullismo generali come “assai disturbanti”.
Cox ha dettagliato una cultura che “ha attivamente operato per insabbiare le condotte offensive e violente” e la mancanza di protezione per le persone che denunciano gli abusi. Ha anche analizzato un nuovo sistema per maneggiare il comportamento scorretto dei parlamentari e richiesto un “ampio cambiamento culturale”.