(le parti fra virgolette sono citazioni integrali da articoli di giornale)
Ceriale, 29 giugno 2014 : Aggredisce la compagna a colpi di forchetta, arrestato .
La faccenda si è interrotta solo perché il vicinato ha fatto intervenire le forze dell’ordine: “(…) L’accesa lite era infatti iniziata nel pomeriggio e finita con minacce e botte. Verso l’ora di cena, l’uomo ha ricominciato ad aggredire la donna prima verbalmente, poi impugnando una forchetta con la quale l’ha ferita più volte alle braccia.”
La Spezia, 4 luglio 2014: Ferisce la moglie alla testa con una padella.
La donna, oltre alla frattura del setto nasale ed escoriazioni piuttosto profonde, “ha riportato una vistosa ferita al capo, causata, presumibilmente, da una padella che il marito le aveva rotto in testa. Quest’ultimo era ancora in possesso del manico rotto quando sono intervenuti i militari e i sanitari.”
La moglie ha poi detto “che il tutto sarebbe scaturito al suo ritorno a casa, quando si è vista costretta a riferire al marito che non aveva novità dal punto di vista lavorativo”: il suo ultimo tentativo di trovare un impiego non era andato a buon fine. “Il marito, innervosito anche per via dell’inizio del Ramadan (Nda: ???) avrebbe iniziato a colpirla con dei pugni al costato e al volto. Lei ha provato a difendersi, in qualche modo.” Da notare la presenza durante l’accaduto dei due figlioletti della coppia, di 4 e 6 anni, che con il loro pianto disperato hanno vieppiù convinto i vicini che era ora di chiamare i carabinieri.
Con vero piacere prendiamo nota della crescente creatività espressa dagli uomini nelle cucine, che stanno abbandonando l’ovvietà dei coltellacci e delle forbici quali tramiti per rendere noto il loro giusto disappunto alle compagne/mogli. Forchette e padelle sono un ottimo inizio, ma avete già pensato alle potenzialità di una grattugia? Potreste scavarle un po’ via quella faccia da stronza che si ritrova. E avete preso in considerazione quanto sono affilati i coperchi di certi barattoli? Lasciano tagli fini e dolorosissimi che sanguinano abbondantemente: vediamo se dopo quella vacca si dimentica ancora di portarvi rispetto! Se poi riuscite a stordire la vostra amata disobbediente a pentolate, potreste imbavagliarla con la pellicola trasparente mentre le rompete le dita con lo schiaccianoci. Sarebbe importante riuscire a soffocare le sue urla, magari con gli strofinacci che sono a portata di mano, perché il vicinato tende ad essere disturbato dal rumore: tuttavia, se proprio doveste finire per trovarvi di fronte ai carabinieri informateli che eravate già nervosi a causa dell’inizio delle feste natalizie o pasquali, o del Ramadan, o delle celebrazioni per la nascita del Buddha. Non c’entra una mazza, ma va sempre bene.
E ricordatevi che potrete sempre contare sulla solidarietà di gran parte dei vostri pari: “Ho capito bene che gli uomini si coprono l’uno con l’altro. Il mio stesso padre mi ha chiesto cosa avevo fatto perché lui mi buttasse giù dalle scale. I poliziotti non hanno neppure parlato con me, hanno dato credito alla sua versione perché durante il pestaggio mi sono difesa, e perciò secondo lui, e loro, ero in parte in colpa. Non conoscono nemmeno la legge che dicono di servire! Penso davvero che dovrebbero essere istruiti su come i loro pregiudizi su genere, razza e religione stiano uccidendo le persone.” Anna, sopravvissuta.
Maria G. Di Rienzo