Il 19 maggio u.s. la stampa ha riportato la terribile disavventura occorsa all’areoporto al senatore Roberto Formigoni. Costui ha perso il volo per Milano. Sì. Voi state facendo spallucce, insensibili e indifferenti, ma non sapete quali devastanti conseguenze ciò possa causare ad una psiche delicata o a un’identità di genere fluida.
Così il senatore ha espresso la sua sofferenza agli operatori dell’aeroporto: “È la quarta uscita a cui mi mandate, vada a fare in culo lei e tutti quanti!… Razza di coglione, banda di coglioni, teste di cazzo, figli di puttana, teste di cazzo, teste di cazzo, ho il suo nome e la denuncerò! – qui sfascia un telefono di Alitalia scagliandolo a terra – Teste di cazzo!”.
Interrogato in merito da alcuni giornalisti, Formigoni ha dichiarato: “Non mi vergogno affatto e non chiederò scusa, ho agito da maschio.”
Verrebbe voglia di chiedergli: a quale aliena specie si riferisce, di grazia? Maschio Vogon? Maschio Uruk-hai? Maschio Burinodonte della città spaziale di Cafograd? Perché il senatore può scommettere con me quel che vuole – e perdere al 100% – ma i suoi cromosomi XY non implicano la connessione automatica a nessun tipo di violenza.
E un’altra curiosità, ahimé malandrina, mi sovviene: quando Pierangelo Daccò o Massimo Guarischi gli pagavano pranzi e cene in ristoranti, vacanze in Sudafrica o in Croazia, aerei privati e spostamenti in elicottero per raggiungere Saint Moritz e lo omaggiavano di quisquilie come l’orologio Bulgari da 3530 euro, come sentiva di agire il senatore? Da Maschio Alfa? Da Maschio Beta? Da Femmina Escort? Forse un po’ da Queer (che in originale ha il significato di “strano”)? Maria G. Di Rienzo