“Mi hanno sempre disturbato, i tentativi del mondo di controllare i corpi delle donne, i loro comportamenti e le loro identità. E’ un tipo di oppressione così profondamente intessuta nella nostra cultura che la maggior parte della gente non vede che c’è, e quanto può essere crudele.”
Perciò, la grafica brasiliana Carol Rossetti ha cominciato a pubblicare su Facebook i suoi disegni di questo tipo:
Silvia ha i capelli bianchi. Da delle persone le è stato detto di tingerli, così da non sembrare vecchia. Silvia, colorarti i capelli è una scelta e mai un obbligo. Se a te i tuoi capelli bianchi piacciono, questo non è affare di nessun altro. L’età non è un motivo di vergogna. I tuoi capelli sono belli e la scelta è tua.
A Jane è stato detto che sarebbe veramente carina se perdesse qualche chilo. Jane, la tua bellezza e la tua autostima non sono definite dal tuo peso. (Ed è probabile che quelli che te lo hanno detto sarebbero più carini se sapessero quando tenere la bocca chiusa.)
Sono immagini e parole semplicissime, ma toccano una vasta gamma delle esperienze che le donne fanno e sono parole che quasi nessun altro dice loro. Per questo Carol sta avendo un grande successo. Le illustrazioni, dall’originario portoghese, come vedete sono state già tradotte in inglese e ne esiste anche una versione in ebraico. Sono “in lavorazione” le versioni spagnola, russa, tedesca e lituana.
Menzione d’onore anche all’illustratore/animatore statunitense Andy Musser: guardate cos’è riuscito a tirar fuori da Biancaneve:
“Facendo ricerche sui nani – racconta l’Autore – mi è accaduto di pensare a quanto è sessista la storia di Biancaneve, con tutte le protagoniste femminili che o sono malvagie o sono indifese. Perciò, la mia soluzione è stata creare le nane e mostrare le doti di Biancaneve per la falegnameria un po’ pazza. Il mio ragionamento è stato che lei aveva costruito qualche casetta per uccellini, in precedenza, ed ora sta affinando pian piano le sue capacità. In ogni caso, la mia intenzione era di mostrarla non completamente impotente e di far capire che anche lei fa un favore ai nani, restando, non è che li sfrutta e basta come una principessa viziata.”