(brano tratto da: “Love me despite, can we get along? (A peace song)” – di Chibairo per World Pulse, 20 gennaio 2016. Chibairo, che vive in Zimbabwe, è nelle sue stesse parole cittadina-giornalista, scrittrice, organizzatrice comunitaria e madre: “Io credo che ogni aspetto della vita di una donna sia altamente politico, perché le donne lavorano duramente ogni giorno per mettere il cibo in tavola e per far stare in salute i loro familiari e provvedere ad altre necessità.”. Trad. e adattamento Maria G. Di Rienzo.)
Odiami pure per altre cose, sorella mia,
ma non odiarmi perché sollevo in alto il mio pugno.
Non biasimarsi per questo, no, non farlo.
Il pugno è un linguaggio
che enfatizza la mia storia.
Il pugno è un simbolo che conosco sin dal mio letto di nascita,
poiché sono nata con i pugni chiusi.
E’ stata la lezione sui riti di passaggio di mio padre
e ha liberato il mio paese dagli invasori.
Alza il tuo palmo aperto, lascia che io alzi il pugno
e vivremo per sempre in armonia
nonostante le nostre differenze.
Le mie eroine e i miei eroi, passati e presenti,
hanno alzato questo pugno nella boscaglia, per ravvivare la lotta.
Questo pugno, sorella mia,
ha contenuto in sé l’acceleratore della rivoluzione,
la rivoluzione che mi ha riportato la mia terra e la mia dignità.
Non chiedermi di alzare il palmo aperto,
da dove vengo io il palmo aperto
è un’icona per gli addii.
Io non ho motivo per dire “addio” di già.
Mia nonna mi ha insegnato a non dirlo mai,
mi ha insegnato ad abbracciare tutte le persone con amore e con potere.
Alza il tuo palmo aperto, lascia che io alzi il pugno
e vivremo per sempre in armonia
nonostante le nostre differenze.