Durante la discussione con una femminista ti accorgi di avere torto?
Dille che ha la puzza sotto il naso, è una maestrina, si gira le perle.
Dille che è sessualmente frustrata.
Dille che è una bigotta / una moralista.
Dille che è frigida.
Dille che è brutta, grassa, anoressica, pelosa, un cesso.
Dille che nessun uomo la vorrebbe mai.
Dille che è una lesbica, odiatrice di uomini e che avrebbe bisogno di scopare.
Dille che è solo gelosa.
Dille che è vecchia e per questo non capisce i trend attuali.
Falle una completa analisi “psicologica” per dimostrare che lei è una stronza fallita malata e tu DIO.
Dille che ha il complesso della vittima.
Gioca alle olimpiadi del vittimismo: se sei maschio vanno bene gli uomini friend-zonati, i papà separati e percentuali “ad cazzum” su violenze e stupri e affidamenti di minori; se sei femmina grida alla persecuzione sui tuoi 54 diversi account con il doppio di pseudonimi.
Accusala di voler gestire i corpi delle donne e di negare la volontà delle donne.
Etichetta ogni dissenso alla tua opinione come “odio”.
Aggiungi “fobica” come suffisso a qualsiasi termine e sbattiglielo addosso, tipo: uomofobica.
Mettici anche un “ismo” o due, va – “eurocentrismo”, “colonialismo”, “nazismo”, “comunismo”, ecc.
Dille che fa parte della “polizia femminista” o delle “guardie carcerarie femministe” e che vuole/pratica la censura.
Insegnale cos’è il femminismo, visto che non lo sai.
Cita, a sproposito e sbagliando frasi, una femminista famosa – chi puoi conoscere TU, vediamo, la sempreverde gender-complottista Simone de Beauvoir? (E che gonfiamento di ovaie, sempre quella, Carla Lonzi no? Anche Valerie Solanas, se proprio ti senti trucido/a).
Dille che è una conservatrice, una reazionaria, una che fa il gioco della destra.
Dille è un’indivanada, una vetero qualcosa, una passatista pseudo-rivoluzionaria, una nostalgica degli zoccoli olandesi e delle gonne a fiori.
Dille che tu (o tua sorella se sei un uomo) reclami le parole troia, vacca, puttana, zoccola come simboli della tua sessualità liberata perché sei polisessuale transrazziale poliglotta e cosmopolitan (l’ho scritto così apposta).
Augurale di essere stuprata.
Minacciala di stupro.
Dille di uccidersi.
Dille che la ucciderai/la uccideresti tu stesso/a.
Se reagisce alle minacce, dille che non ha il senso dell’umorismo: è una femminista, in fin dei conti.
E… lo sai? Dopo tutto questo, continui ad avere torto! Maria G. Di Rienzo