(tratto da: “Men Just Don’t Trust Women. And This Is A Problem.”, un più ampio articolo di Damon Young, 16 dicembre 2014, trad. e adattamento Maria G. Di Rienzo. Damon Young è l’editore capo di Verysmartbrothas e collaboratore di Ebony.)
Fiducia. Cioè, la mancanza di essa. Parlando in generale noi (uomini) non crediamo alle cose che ci sono dette dalle donne. Intendo, donne che non sono le nostre madri o le nostre insegnanti o altre che rivestono un ruolo autorevole. Pensiamo che le donne siano bugiarde patologiche? No. Ma: ci vuole più tempo, per noi, per credere a una cosa se ce la dice una donna, piuttosto che se quella stessa cosa ce la dice un uomo? Senza dubbio!
Sto discutendo del fatto che dopo cinque mesi di matrimonio, otto mesi di fidanzamento e un altro anno di quel che diavolo facevamo insieme prima di fidanzarci, io ho capito che non mi fido di mia moglie.
Quando si tratta del concetto di fiducia, esso è di solito incorniciato nel contesto delle azioni, di ciò che noi pensiamo una persona sia capace di fare. Se ti fidi di qualcuno, significa che pensi che non ti imbroglierà. Che non ti ruberà nulla. Che non mentirà. O che non ti soffocherà mentre dormi. In questo senso, io mi fido completamente di mia moglie. Ho anche fiducia nelle sue opinioni sulle cose importanti. Ero confidente nel fatto che sarebbe stata una splendida moglie e sono confidente che sarà una splendida madre. E ho fiducia sul fatto che i suoi manicaretti non mi uccideranno.
Ma sapete di cosa non mi fido veramente? Di cosa non mi sono mai fidato con ogni donna con cui sono stato? Dei suoi sentimenti.
Se mi parla di qualcosa che la infastidisce, la mia prima reazione è: “Cosa c’è che non va?” E la mia tipica seconda reazione, prima che lei abbia l’opportunità di dirmi cosa c’è che non va è: “Probabilmente sta esagerando.” La terza, dopo che lei ha espresso cosa c’è che non va: “Ok, ho sentito quel che stai dicendo e voglio essere d’aiuto. Ma qualsiasi sia la faccenda che ti scoccia probabilmente non è così seria.”
Io sono intelligente e sano di mente, perciò non dico nulla di tutto questo a voce alta. Ma è quel che spesso penso. Sino a che lei non mi convince del contrario, io presumo che la sua reazione emotiva ad una situazione sia sproporzionata rispetto alla mia opinione di che livello di reazione emotiva la situazione richieda. Di base, se lei dice che è “8”, io presumo sia in realtà “6”.
Sto parlando della mia relazione personale, ma so di non essere solo. Il tema dei sentimenti delle donne non presi sul serio dagli uomini è centrale (circa) nel 72,81% delle sitcom che guardiamo in televisione, nel 31,2% dei libri che leggiamo e nel 98,9% delle conversazioni che gli uomini hanno con altri uomini sulle donne nelle loro vite. Il punto fondamentale è: le donne sono pazze, noi no.
Sebbene molte donne siano disturbate da ciò, la cosa è generalmente descritta come una di quelle divertenti e innocue differenze fra i sessi. E forse lo sarebbe, se la limitassimo ai sentimenti che riguardano il lavare i piatti o il portar fuori l’immondizia. Ma questa sfiducia può essere pervasiva e diffondersi sino a divenire uno scetticismo generalizzato sulla fondatezza dei resoconti che le donne danno delle loro esperienze. Se i sentimenti delle donne non meritano di essere presi sul serio, allora è naturale non prendere sul serio i loro racconti e ricordi di quel che è capitato loro. (…)
Come rimediamo a questo? Può esserci davvero un rimedio? Non lo so. La sfiducia nei sentimenti delle donne è così profonda, così comune, non sono neppure sicuro noi (uomini) si capisca che esiste. Posso fare una cosa, però.
La prossima volta in cui mia moglie mi dirà che è seccata per qualcosa – e io non sono sicuro che dovrebbe esserlo – la prenderò sul serio. Avrò fiducia in lei. Dopo cinque mesi di matrimonio, otto mesi di fidanzamento e un altro anno di quel che diavolo facevamo insieme prima di fidanzarci, è il minimo che posso fare.
Ndt. La sfiducia in quel che le donne dicono, dicono di provare, dicono di quel che è accaduto loro è il devastante abuso secondario che colpisce quasi ogni donna vittima di violenza.