… sul sessismo, cara donna, noi mica ti censuriamo!
“Rilassati, è solo un film.”
“Sbolli, è solo un programma televisivo.”
“Non diventare isterica, è solo una canzonetta.”
“Non ti strozzare, è solo un libro.”
“E calmati, è solo una pubblicità.”
“Lascia perdere, è solo un videogioco.”
“Smollati, è solo una barzelletta.”
“E chi se ne frega, è solo un messaggio su Twitter.”
“Raffreddati un po’, è solo un video su YouTube.”
“Non importa a nessuno, è solo un programma radiofonico.”
“Ricomponiti, è solo un modo comune di usare la frase.”
“Piantala, è solo un costume da carnevale.”
“Lasciami respirare, vuoi, è solo una maglietta.”
“Andiamo, è solo un’adesivo.”
“E insomma, è solo satira.”
“Non dici seriamente, vero, è solo un fumetto.”
“Dacci un taglio, è solo un giornaletto universitario.”
“Basta, è solo una convention.”
“Riprenditi, è solo un sito web.”
“Ragiona, è solo un articolo di giornale.”
“Fatti una camomilla, è solo una conferenza.”
“Svegliati, per piacere, è solo un espediente politico.”
“Non farti venire le convulsioni, è solo una parola.”
“Torna in te, è solo un evento sportivo.”
“Prendila con tranquillità, è solo una domanda innocente.”
“Non ti preoccupare, è solo una parte della legislazione.”
“Vola più bassa, è solo uno show di premiazione.”
“Smettila, è solo il modo in cui vanno le cose.”
“Sciogliti un po’, è solo la mia opinione.”
“Togliti il bastone dal culo, è solo divertimento.”
“Prendi un calmante, è solo uno scherzo.”
“Stai buona, per piacere, è solo una decisione della Cassazione.”
“E cosa te ne frega, quella è una tipa che nemmeno conosci.”
“Chiudi il becco, è tradizione.”
(“Culture: How the Fuck Does It Work?”, di Melissa McEwan, 2 dicembre 2014. Traduzione e adattamento Maria G. Di Rienzo.)