(tratto da: “When your lover says you’re ugly, it’s a low down lie”, un più ampio articolo di D. H. Kelly per The F-Word, 20 luglio 2014, trad. e adattamento Maria G. Di Rienzo.)
In un articolo intitolato “La mia “nuda” verità” Robin Korth, 59enne, descrive la sua breve relazione con un uomo, Dave, che si lamenta del corpo di lei, definendolo troppo rugoso, e offre consigli su come rimediare: Parlò di calze speciali e di abiti che avrebbero “nascosto” la mia età. Mi disse allegramente che amava i “vestiti neri corti” e le scarpe con il cinturino. Disse che i miei capelli non erano lunghi e fluenti come lui preferiva, ma che andavano bene lo stesso perché avevano un “aspetto figo”.
Dopo aver mollato il reprobo, Korth va allo specchio ed esamina il suo corpo nudo: Rivendicai ogni centimetro del mio corpo con amore, onore e profonda cura. Questo corpo sono io. Questo corpo ha contenuto la mia anima e portato il mio cuore per tutti i miei giorni. Ogni ruga e ogni imperfezione sono medaglie del mio vivere e del mio aver dato la vita.
Il che è fantastico. Il solo punto mancante è che Dave sta quasi certamente mentendo. Quando Korth lo lascia, è sorpreso: Si lagnò del mio fare un gran casino per nulla. Frignò che avevo preso una piccola parte della nostra relazione e ne avevo fatto un tema principale.
Naturalmente: voleva che lei restasse, perennemente in prova, a tentare di raggiungere un ideale impossibile. Non perché avesse bisogno del cambiamento di lei per avere un’erezione, ma perché aveva bisogno di controllarla. Qualsiasi uomo onesto che trovi la pelle rugosa così drasticamente non attraente non si metterebbe mai con una donna di mezza età.
Un effetto della saturazione della nostra cultura con immagini di una versione molto specifica di bellezza bianca, giovane e magra, è l’idea che quella sia la sola cosa che può far felice un uomo eterosessuale. Non è così. Non più di quanto l’unico uomo che possa eccitare una donna sia un giovane muscoloso seminudo, un vero principe o Benedict Cumberbatch.
Ciò che la nostra cultura fornisce è un bel po’ di potere ad ogni uomo che voglia dire: “La mia erezione determina il tuo valore come essere umano. Non assomigli alle donne delle riviste, perciò devi darti da fare per impressionarmi.” E’ un enorme gioco di potere. Vedi un frammento della sua delizia negli uomini che pontificano su internet su quanto non attraente sia questo o quell’attributo femminile.
Io avevo 18 anni quando il mio nuovo ragazzo mi disse che i miei seni erano una cascante delusione. Disse che era solo onesto nei miei confronti. Non era così importante, e non c’era nulla che io potessi fare al proposito: tranne, magari, tentare un po’ di esercizio per la parte superiore del corpo e creare dei muscoli che tenessero su il tutto.
L’acne rendeva il mio viso simile a una pizza. Avevo sentito questa frase al liceo, e persino qualche anno dopo, ma adesso la stavo sentendo da un uomo di 34 anni. Probabilmente, mi disse, non mi lavavo bene. Probabilmente mangiavo i cibi sbagliati. E poi mi toccavo la faccia troppo spesso: appoggiavo la guancia alla mano, e quella non poteva essere una cosa igienica.
Gli uomini, mi disse il mio ragazzo, sono molto “visivi”. Lui stava solo cercando di darmi una mano. E di essere onesto. Sarei stata meglio bionda. Avrei dovuto indossare abiti più sexy. No, non quello – qualcosa che nascondesse i miei gonfiori e i miei difetti. E no, neppure quello – sembravo sua nonna.
E poi c’era il mio peso. Se fosse aumentato così spesso quanto lui sosteneva, invece di troncare la relazione avrei potuto entrare in mare e dichiarare me stessa una repubblica.
Era tutto un enorme trucco. La sola ragione per cui tu puoi stare con qualcuna che per te ha così tanti difetti è quella di sottolinearli e godere nel vederla impegnata in una lotta che non può vincere.