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Posts Tagged ‘stregoneria’

(brano tratto da: “Waking up to our power: witchcraft gets political”, di Aamna Mohdin per The Guardian, 8 novembre 2019, trad. e adattamento Maria G. Di Rienzo. L’immagine di Grace Gottardello è di Christian Sinibaldi. L’evento a cui si fa riferimento nell’articolo, il “Witchfest – Festa della Strega”, tenutosi il 9 novembre nel quartiere di Croydon a Londra, ha offerto una corposa e molto interessante serie di seminari, conferenze, spettacoli, ecc. Il gruppo che lo organizza, Children of Artemis, ritiene si tratti attualmente del più grande festival di questo tipo al mondo.)

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L’evento arriva nel mentre le streghe emergono dai ripostigli delle scope in tutto il Regno Unito per occupare l’immaginazione popolare. In aggiunta alla nuova versione di prodotti “cult” televisivi, come “Sabrina, la Strega Adolescente” (rifatto come “Le spaventose avventure di Sabrina” da Netflix) e “Charmed”, ci sono streghe che realizzano podcast e condividono consigli con l’hashtag #witchesofinstagram, che vanta oltre tre milioni di post. E così tanti libri sono stati scritti che Publishers Weekly ha dichiarato una “stagione della strega”. (…)

Christina Oakley Harrington, proprietaria della libreria Treadwell a Londra specializzata in occultismo, dice: “La gente che si interessa di stregoneria non è quella più insicura e ansiosa, il loro desiderio di apprendere la magia è molto legato alla sensazione che il mondo abbia un disperato bisogno di cambiamento.” Per queste attiviste, ha aggiunto Harrington, l’identità di strega è un “mantello che dà potere”, che dà loro energia e forza per prendere posizione. (…)

Grace Gottardello, che si descrive come “strega comunitaria”, dice che per la gente di colore la stregoneria ha avuto il significato di riconnessione alle proprie radici ancestrali e alla costruzione di comunità, così come il significato di reclamare potere.

Gottardello, che si è trasferita nel Regno Unito quando aveva 18 anni, paragona un po’ la sua infanzia nell’Italia del nord a quella di “Sabrina, la Strega Adolescente”. Ha appreso erboristeria, cerimonie per la luna nuova e lettura dei Tarocchi dalle sue zie. Ma mettendo da parte questi rituali familiari, Gottardello descrive il suo crescere in un villaggio da donna nera largamente come un’esperienza di isolamento e sofferenza. La piccola città era incredibilmente razzista, ha detto, e la parola “strega” non doveva neppure essere pronunciata a voce alta.

E’ stato solo quando ha vissuto nel Regno Unito che è stata in grado di costruire una comunità e di ricollegarsi a se stessa. “Stavo recuperando la mia identità, la mia connessione alle tradizioni di mia madre e il mio essere nera. La stregoneria è molto di più che mettersi alla prova con i Tarocchi o i meme astrologici. Non fraintendetemi, i meme mi piacciono, ma la stregoneria è anche un attrezzo comunitario con cui proteggiamo noi stessi.”

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(tratto da: “17 Signs That You’d Qualify as a Witch in 1692”, di Leah Beckmann per Mental Floss, 22 ottobre 2015, trad. e adattamento Maria G. Di Rienzo. Ndt.: E’ notevole la somiglianza dei 17 segni particolari della stregoneria con le giustificazioni moderne fornite alla violenza di genere.)

Scopri se sei colpevole di maleficio e/o se saresti stata accusata di praticare la stregoneria secondo le leggi e le prove usate durante i processi alle streghe di Salem nel 1692.

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1. SEI UNA FEMMINA

Sei una donna, di qualsiasi tipo? Se sì, sei probabilmente una delle spose infernali del demonio. Sin dal periodo medievale “un aspetto dell’essere femmina è stato associato alla strega”. Per secoli, la gente ha creduto che le donne fossero più inclini a peccare degli uomini – e peccare è un chiaro segno dell’adorazione del diavolo. A Salem, 13 donne e 5 uomini furono arrestati con l’accusa di praticare la stregoneria, sebbene storicamente il numero delle donne accusate sia drammaticamente superiore a quello degli uomini.

2. SEI POVERA / NON RIESCI A SOSTENERE TE STESSA FINANZIARIAMENTE

Le povere, le senzatetto e quelle costretti ad affidarsi alla comunità per avere sostegno sono state le più vulnerabili e spesso accusate di stregoneria. Sarah Good, impiccata nel 1692, era estremamente odiata e sospettata dai vicini perché andava di casa in casa a mendicare cibo.

3. SEI RICCA / SEI FINANZIARIAMENTE INDIPENDENTE

Se sei una donna adulta che vive questa vita senza sostegno aggiuntivo, probabilmente hai anche un vasetto di occhi di tritone nella credenza della cucina. Ogni segno che una donna potesse vivere senza l’aiuto o la supervisione di un uomo causava allarme. La donna in questione era molto spesso isolata dalla comunità – sino, naturalmente, a che veniva arrestata e processata. Fra il 1620 e il 1725, donne senza fratelli o figli che potessero ereditare le loro sostanze composero l’89% delle donne giustiziate per stregoneria nel New England.

4. HAI UN’AMICA O PIÙ AMICHE

Prendete nota: un gruppo di donne che si riunisce senza la presenza di un maschio era considerato “una congrega che si incontra per adorare il Demonio”. (Ndt.: per molti uomini ciò è “sospetto” anche al giorno d’oggi)

5. HAI AVUTO UN BATTIBECCO CON UNA O PIU’ D’UNA DELLE TUE AMICHE

Cacciatori di streghe dalla triste fama, come Matthew Hopkins e John Searne, ispirarono un tale terrore nella comunità che non ci volle molto perché le donne cominciassero ad accusare altre donne di stregoneria per deviare le accuse loro rivolte. Prendete il caso di Rachel Clinton: “Donne di valore e qualità la accusano di dar loro gomitate” mentre camminano insieme verso la chiesa. Rachel era lei stessa una donna “di valore e qualità”, ma una madre mentalmente disturbata e un matrimonio tardivo la spinsero al fondo della scala sociale. Aggiungete le gomitate e Rebecca fu condannata per stregoneria.

6. HAI AVUTO UNA DISCUSSIONE O UN DISACCORDO CON QUALCUNO

La cosa importante da ricordare è che chiunque poteva accusare chiunque altro. E lo facevano. Se qualcuno ti accusa di pratiche stregonesche di qualsiasi tipo, era lo stesso che se ti avessero vista volare nuda verso la luna a cavallo di una scopa.

7. SEI MOLTO ANZIANA

Le donne più anziane, sposate e non, erano estremamente soggette alle accuse. Rebecca Nurse era un’invalida 70enne quando fu accusata da vicini con cui litigava. A 71, divenne la più vecchia donna a processo, fu condannata e messa a morte come strega.

8. SEI MOLTO GIOVANE

Dorothy Goode aveva solo 4 anni quando confessò di essere una strega (implicando simultaneamente sua madre, Sarah, che fu impiccata nel 1692). Dorothy fu imprigionata per nove mesi prima del suo rilascio. L’esperienza le lasciò uno stato permanente di disagio mentale.

9. SEI UNA LEVATRICE

In parole povere, come dice Joel Southern, “l’età, lo stato sociale e matrimoniale, l’autonomia, le influenze pagane, la conoscenza segreta delle erbe e, più importante di tutto il resto, lo svilimento della sua professione come sporca e degradante servirono a demonizzare la levatrice. In breve, la levatrice rappresentava tutto quel che la Chiesa temeva.”

10. SEI SPOSATA E HAI TROPPI BAMBINI

Hai un grembo fertile in modo innaturale che può essere solo il risultato di magia nera. Aggiungi a ciò una coppia che vive nel vicinato e ha difficoltà a concepire e certamente stai rubando a loro dei potenziali bambini. Perché sei una strega.

11. SEI SPOSATA E HAI POCHI FIGLI O NESSUN FIGLIO

Il diavolo ha maledetto il tuo empio utero con la sterilità. In più, se i tuoi vicini e i loro sei bambini stanno soffrendo in qualche modo, lo devono certamente alla bacucca gelosa che vive nei paraggi e ha maledetto la loro casa.

12. HAI MOSTRATO UN COMPORTAMENTO “OSTINATO”, “STRANO” O “AUDACE”

Ribatti in modo sfacciato e sei una strega, probabilmente. Tornando al processo di Rachel Clinton, i suoi accusatori consolidarono il caso contro lei così: “Non ha forse mostrato il carattere di una donna amareggiata, invadente, esigente – in breve probabilmente il carattere di una strega? Non ha forse sgridato, inveito, minacciato e lottato?”

13. HAI UN NEO, UNA VOGLIA O UN TERZO CAPEZZOLO

Ognuno di questi segni sul corpo poteva essere interpretato come il marchio del demonio. Era anche il punto a cui il famiglio della strega – di solito un cane, un gatto o un serpente – si attaccava per bere il suo sangue. Le accusate erano completamente depilate sino a che non si trovava un qualche tipo di segno. Adesso immaginatevi un cuccioletto che tracanna sangue dal neo di Marilyn Monroe.

14. TI E’ ANDATO A MALE IL LATTE O IL BURRO

Diverse testimonianze durante i processi di Salem menzionano latticini andati a male in relazione alle accusate. Siate oneste sulla condizione del vostro frigorifero prima di continuare.

15. HAI FATTO SESSO FUORI DAL MATRIMONIO

Nel 1651 Alice Lake di Dorchester fu processata come strega per aver “fatto la sgualdrina e essere rimasta incinta”. Fu impiccata lo stesso anno.

16. HAI TENTATO DI PRONOSTICARE L’IDENTITA’ DEL TUO FUTURO MARITO

Hai sognato ad occhi aperti sulla tua anima gemella? Hai scritto il suo nome in corsivo sul tuo taccuino? Allora, come per Tituba – una donna schiava che viveva a Salem – le tue attività possono costituire stregoneria. Tituba aiutava le giovani a vaticinare l’identità dei loro futuri sposi e divenne la prima donna accusata di stregoneria a Salem.

17. HAI VIRTUALMENTE INFRANTO OGNI REGOLA CONTENUTA NELLA BIBBIA E PERTANTO HAI STRETTO UN PATTO CON IL DIAVOLO

Ecco una lista di regole che i puritani osservavano. Romperne una qualsiasi poteva condurre a un’accusa di stregoneria.

– La stretta osservanza del Sabbath, “il giorno d’addestramento alla disciplina militare”. Ciò includeva niente fuoco, niente commercio, niente viaggi e niente qualcosa chiamato “nuova mostra del pane nel luogo sacro”: quest’ultima roba era punibile con la morte.

– Niente adulterio

– Non guidare gente verso altri Dei con le profezie o i sogni

– Non farsi stuprare

– Non piantare più di un tipo di seme in un campo

– Non toccare la carcassa di un maiale

– Non indossare abiti fatti da più di un tipo di tessuto

– Niente capelli a caschetto

– Niente trecce

– E sicuramente non tollerare che una strega viva

Avete fatto qualcuna di queste cose? Allora congratulazioni, siete colpevoli di aver praticato la stregoneria. Siete destinate all’inferno e probabilmente a essere impiccate, bruciate o lasciate marcire in una lurida prigione sino alla morte. Possa il mantello delle oscure ombre avvolgervi nel suo disgraziato abbraccio. Salute a Satana.

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(“Lesbian ‘witches’ chained and raped by families in Cameroon”, Thomson Reuters Foundation, editing di Katy Migiro, trad. Maria G. Di Rienzo.)

black lesbian pride

Yaounde, 2 ottobre 2018 – Durante un triste servizio domenicale in chiesa, la 14enne Viviane – stanca di lottare contro la sua attrazione per le ragazze – si rassegnò a una conclusione infelice: era stata stregata. A scuola e in chiesa a Yaounde, la capitale del Camerun, le era stato a lungo detto che avere predilezione per il proprio sesso non era solo un peccato, ma anche il segno che un sinistro incantesimo era stato gettato su di te.

“Non vedevo le ragazze come tutti gli altri – ho pensato che uno spirito maligno mi avesse posseduta. – ha detto al telefono a Thomson Reuters Foundation, con una mesta risata, dalla Francia, dove ha chiesto asilo l’anno scorso con l’aiuto della sua fidanzata – Così ho cominciato a pregare per mandarlo via.”

Ma le sue preghiere fallirono. Quattro anno più tardi, Viviane fu incatenata al muro e violentemente stuprata da un uomo che la sua famiglia la forzò a sposare, dopo aver scoperto che era lesbica.

Dal Sudafrica all’India all’Ecuador, persone gay sono sottoposte a “stupro correttivo” dalle loro famiglie, da estranei e da vigilanti che credono l’omosessualità sia una malattia mentale che deve essere “curata”.

A volte, ciò è perpetrato con la copertura delle tenebre o quando il picchiare della pioggia su tetti di latta attutisce le grida, gay del Camerun hanno narrato a Thomson Reuters Foundation. Altre volte è orchestrato da membri della famiglia che regolarmente si fanno “giustizia” da soli, torturando, stuprando e assassinando parenti gay e lesbiche che loro pensano essere streghe o sotto maledizione.

La credenza nella stregoneria è diffusa in Camerun. Anche se è illegale praticare magia nera, le autorità fanno poco per impedire alle famiglie di consultare maghi che compiono sacrifici rituali per “curare” i loro parenti dall’omosessualità.

Le relazioni fra persone dello stesso sesso sono tabù all’interno dell’Africa, che ha alcune delle leggi più proibitive al mondo contro l’omosessualità. Persone gay sono di routine ricattate, assalite e/o stuprate, e subiscono sanzioni penali che vanno dall’imprigionamento alla morte. Un rapporto del 2017 dell’ILGA – International Lesbian, Gay, Bisexual, Trans and Intersex Association, attesta che 33 paesi africani su 54 criminalizzano le relazioni fra persone dello stesso sesso.

Gli atti omosessuali costano cinque anni di prigione in Camerun, dove secondo CAMFAIDS (un gruppo di sostegno LGBT+) almeno 50 persone sono state condannate – fra il 2010 e il 2014 – per crimini che vanno dall’indossare abiti dell’altro sesso a quello dell’uomo che ha inviato un messaggio di testo con scritto “Ti amo” a un altro uomo.

“La violenza anti-LGBT+ sta peggiorando.”, ha detto Michel Engama, direttore di CAMFAIDS, il cui predecessore Eric Ohena Lembembe è stato trovato morto nel 2013 con il collo spezzato e il volto bruciato da un ferro da stiro, come riportato da Human Rights Watch.

Almeno 600 attacchi e reati omofobici sono stati registrati in Camerun lo scorso anno, secondo

Humanity First Cameroon, un’organizzazione che raggruppa associazioni LGBT+, con una lesbica su cinque e un gay su dieci che hanno denunciato di essere stati stuprati. Gli attivisti dicono che la vera dimensione del problema è probabilmente molto peggiore, poiché la maggior parte degli assalti non sono denunciati.

La famiglia di Viviane la picchiò e la frustò dopo aver scoperto i messaggi di testo espliciti che aveva mandato alla sua ragazza. Sua zia e i suoi fratelli la portarono al loro villaggio, dove lo stregone locale la costrinse a bere pozioni a base di sangue di gallina e le inserì peperoncini piccanti nell’ano, giustificando il tutto come un rituale di “purificazione”.

Trovarle un marito che fosse pastore della chiesa era una possibilità di ripulire il nome della famiglia, ha spiegato Viviane. Il fatto che avesse già due mogli e 30 anni più di lei non fu preso in considerazione. “Non ci furono discussioni al proposito. – ha detto, aggiungendo che la famiglia ricevette la “dote” dal pastore ancor prima che lei fosse informata dell’accordo – Per loro, io ero una specie di collana che avevano venduto.”

Sebbene lo stupro sia reato in Camerun, non c’è la possibilità che una simile violazione sia ascritta a un marito, ha detto Viviane: “Un pastore in Camerun è come un dio. Dio non può violentare. E se lo accusi di stupro, il diavolo sei tu.”

Nel mentre Viviane ha ritenuto che la sua miglior opzione fosse fuggire dal paese, Frederique ha parlato pubblicamente dopo aver subito uno stupro di gruppo nel 2016, dopo aver lasciato in taxi un seminario LGBT+ a cui aveva partecipato a Yaounde. Il tassista si fermò per salire un altro uomo e guidò sino a una parte deserta della città, dove entrambi la violentarono mentre la schernivano accusandola di essere una lesbica e una strega.

“Continuavano a urlare che io meritavo quel castigo, che mi stavano correggendo. – ha detto la 33enne, che ha ormai raccontato la sua storia a centinaia di ragazze durante incontri e seminari in Camerun – Se avessi denunciato penalmente, sarei stata vista non come una vittima, ma piuttosto come qualcuna che si era meritata quel che era accaduto.” Frederique crede che la sua decisione di parlare le abbia salvato la vita: “Anche una mia amica è stata stuprata e si è sentita completamente sola, isolata, depressa. Si è quasi uccisa. – dice cercando di trattenere le lacrime – Io avevo pensato di fare lo stesso. Ma ero anche così furibonda. Non volevo che altre ragazze patissero questo, ne fossero vittime come me. Volevo esporre i perpetratori per far finire tutto questo.”

Non è facile, dice anche. Le lesbiche in Camerun vivono ogni giorno in segretezza e prudenza, comunicando con nomi in codice e cambiando di frequente i luoghi pubblici in cui si incontrano. “Continuiamo a lottare, – dichiara – anche se siamo doppiamente discriminate: prima come donne e poi come lesbiche.”

Engama di CAMFAIDS sa che le precauzioni non garantiscono sicurezza e sottolinea come il ventenne Kenfack Tobi Aubin Parfait sia stato picchiato a morte, il mese scorso, da suo fratello maggiore che credeva fosse gay.

“C’è una vera guerra condotta contro di noi. – dice Engama, che riceve regolarmente minacce di morte – Ma continueremo a lottare sino a che si saranno stancati… Nessuno può darci la libertà. Dobbiamo prendercela.”

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In questo momento c’è una bimba di sei anni ricoverata in ospedale: è stata torturata con coltelli arroventati affinché confessasse di essere una strega. I fatti sono accaduti la settimana scorsa nel villaggio di Sirunki in Papua Nuova Guinea, dove la piccola viveva isolata perché era la figlia di un’altra “strega”: quella Keniari Lepata che fu bruciata viva nel 2013 e che vi ho menzionato qui:

https://lunanuvola.wordpress.com/2017/10/31/solo-un-pensiero/

“Parte del falso mito della magia nera (o sanguma, com’è chiamata localmente) – ha detto alla stampa uno dei soccorritori, il missionario luterano Anton Lutz – per cui le donne sono streghe, include la credenza che questa cosa possa passare da madre a figlia. Fra tutte le bambine del villaggio lei è stata scelta per chi era la sua genitrice e hanno creduto fosse responsabile di ogni cosa storta che accadeva nel villaggio. Rispetto alle streghe, questa gente crede anche che diranno la verità solo se torturate.” L’Inquisizione era della stessa opinione, per quel che ne so io.

Il Primo Ministro del paese, Peter O’Neill, ha deprecato l’accaduto e dichiarato che: “Al giorno d’oggi la sanguma non è una reale pratica culturale, è una falsa credenza che implica l’abuso violento e la tortura di donne e bambine da parte di individui patetici e perversi.”

Tuttavia, la polizia e le ong presenti nell’area attestato di essere scioccate dal frequente ripetersi di tali situazioni e non riescono a spiegarne l’impennata. Quando la madre della piccola morì, il caso fece abbastanza clamore da indurre il governo a sviluppare un piano d’azione nazionale contro la violenza legata alla stregoneria: sono passati quattro anni e il piano è rimasto sulla carta.

Ruth Kissam, della Fondazione tribale della Papua Nuova Guinea, è una delle attiviste che stanno tentando di mettere fine a questo tipo di femminicidio: “Uno dei più grossi problemi è che dopo le violenze i perpetratori non sono mai arrestati. Il piano è eccellente e potrebbe facilmente essere implementato in ogni provincia, ma resta inerte perché dovrebbe essere finanziato.” Il governo ha promesso di investire fondi nei programmi e nelle campagne relative il prossimo anno…

Maria G. Di Rienzo

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Non voglio rovinarvi la festa, felice Halloween a tutte/i voi. Mi piacerebbe solo che stasera, prima di accendere zucche, di mettervi in costume, di andare a bussare alle porte dicendo in coro “dolcetto o scherzetto” ricordaste che se la caccia alle streghe in Europa è ormai storia, in varie parti del mondo è ancora in atto. Ci sono paesi che hanno tuttora in vigore legislazioni inerenti la stregoneria, ma la maggior parte delle esecuzioni sono extragiudiziali: tipicamente una folla di invasati, spesso subito dopo le dichiarazioni in merito di qualche prete / santone / sacerdote locale, prende di mira uno o più membri molto vulnerabili della comunità – bambine e bambini, donne, persone anziane e persone disabili.

Le “sanzioni” per costoro, accusate/i di praticare la magia nera e ritenute/i perciò responsabili di carestie, siccità, malattie eccetera variano dall’espulsione dal gruppo (che può diventare una condanna a morte per fame e abbandono) alla tortura e all’omicidio.

In India, Nigeria, Congo, Indonesia e America Latina le esecuzioni per stregoneria presentano una orribile frequenza. In Tanzania si dà la caccia ai bambini albini per amputarne le membra e venderle a prezzi altissimi: allontano la sfortuna. In Malawi nell’ultimo mese sono state uccise sei persone accusate di vari tipi di stregoneria, fra cui un uomo epilettico creduto un vampiro. In Ghana un’anziana donna cieca, Memuna Abukari, è stata cacciata dalla propria casa con l’accusa di essere una strega assassina: il suo stesso figlio minaccia di ucciderla se dovesse osare riavvicinarsi… ma vi sono interi villaggi nel paese composti da centinaia di donne in fuga da persecuzioni simili.

Naturalmente ci sono diversi fattori in gioco, da quelli personali come l’appropriarsi di terre o beni appartenenti alle vittime (questo è sovente il caso delle vedove) o il vendicarsi di un rifiuto, a quelle collettive come la razionalizzazione dei disastri dovuti all’avidità dello sfrenato capitalismo neoliberista: è più facile dare la colpa della miseria in cui ti trovi alla strega di turno – ce l’hai sotto mano ed è fragile – che ai distanti, potenti consigli d’amministrazione delle corporazioni economiche e al tuo stesso governo per come ha permesso loro di sfruttare le risorse del tuo paese e lasciarti in mutande. Le nazioni più affette dalla caccia alle streghe sono quelle in cui il reddito pro capite è più basso. Sono quelle in cui i servizi sanitari pubblici scarseggiano e l’accesso agli stessi è troppo difficile e/o costoso per la maggior parte delle persone comuni. Sono anche quelle in cui le società sono più marcatamente patriarcali. A voi fare i conti.

papua nuova guinea

L’immagine qui sopra – 6 febbraio 2013, Post Courier/AP – non viene da un film. Una folla, alla mia vista completamente composta da uomini, ragazzi e bambini, assiste al rogo di Kepari Leniata a Mount Hagen, in Papua Nuova Guinea. La giovane assassinata aveva vent’anni. Nel suo villaggio un ragazzino tredicenne morì di febbre reumatica, ma l’indovino locale dichiarò trattarsi di magia nera e la “strega” fu regolarmente bruciata. Dopo il fatto, sotto pressione nazionale e internazionale, il governo abolì la propria legislazione sulla stregoneria, che contribuiva a rendere accettabili atti del genere, ma non ha ancora conseguito la cessazione degli stessi…

Solo un pensiero, solo una piccola candela nell’oscurità, solo un momento di riflessione. Poi, distribuirò anch’io caramelle ai piccoli mostri e fantasmi che vorranno bussare alla mia porta. Maria G. Di Rienzo

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Io sono troppo atea per essere a mio agio nel riferirmi alla “dea” o a “il signore e la signora” del paganesimo senza un asterisco e la spiegazione che, ovviamente, sto solo personificando un corso positivo in me stessa, nella mia storia o nel mondo.

Perciò, mi chiederete, che io mi definisca “strega” non è ingannevole?

Le definizioni di cui sono a conoscenza implicano un tale ampliamento del termine che esso è ormai a stento riconoscibile. Una strega, ho letto, è chiunque pratichi la stregoneria e la stregoneria è ogni uso dell’energia atto a manipolare il mondo naturale in un modo che porta cambiamento. Perciò, per esempio, una medica, una cuoca e un’artista stanno tutte praticando la stregoneria. E, come psicoterapeuta, è quel che faccio anch’io.

Non c’è niente di biasimevole in ciò, ma non c’è neppure molto di rilevante nel gusto della parola “strega”. Perché adottarla, allora? Perché la stregoneria non tratta dello spezzare, dell’ignorare o del violare la natura o noi stessi; tratta del lavorare con la natura, all’interno delle sue capacità, per influenzarla in qualsiasi modo costruttivo noi si sappia fare.

Si tratta di altri modi in cui maneggiare abilità o situazioni. Tramite la comprensione. Tramite il mettersi in sintonia. Tramite la negoziazione paziente. Questa è la “magia” di chi sussurra ai cavalli o di un buon genitore. Le streghe moderne tendono verso questo tipo di magia. Il mestiere saggio di una strega, quindi, consiste idealmente di una comprensione magistrale di se stessa e degli altri e di una magistrale attenzione all’ambiente che ha intorno, atta a favorire il cambiamento. Un buon cambiamento. Ora, questa è stregoneria che io posso seguire.

Le principali religioni mondiali hanno tutte le loro radici nel patriarcato. Inoltre, la storia mostra che l’adorazione di dee non garantisce il rispetto per le donne reali e viventi. Le streghe femministe stanno tentando di costruire a partire dal livello del suolo, con i frammenti e i relitti spirituali che troviamo, rimpolpati dalla nostra immaginazione. Stiamo costruendo il sentiero nel mentre lo percorriamo.

Ma le donne non possono in nessun caso permettersi di abbandonare il pensiero critico, meno che mai di questi tempi, dove le donne delle nazioni avanzate hanno accesso all’istruzione e le donne del terzo mondo stanno lottando per essa. Non diventeremo più potenti comprando (o producendo) olio di serpente.”

Pensieri per Samhain – Halloween di Telmaris Green, psicoterapeuta e strega. (trad. Maria G. Di Rienzo)

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(il mio famiglio ideale!)

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(“9 lessons in witchcraft”, di Danielle Perry, poeta contemporanea – in immagine. Trad. Maria G. Di Rienzo. Quando hanno chiesto a Danielle “Quale era il tuo giocattolo preferito da piccola?”, lei ha risposto “I libri”. Dev’essere mia sorella.)

danielle perry

9 LEZIONI DI STREGONERIA

(per Jodi)

1. La natura della magia

Se non capisci già la magia

non sono sicura di riuscire a spiegartela.

2. Sorellanza

Eravamo sorelle, o così si narra, il che

mi ha lasciato molto confusa quando ho capito

che i miei sentimenti non erano esattamente sorelleschi.

3. Strega, strega, brucia la strega

La lezione l’ho imparata presto:

nessuno sceglie la strega alla fine.

4. Metti da parte le cose dell’infanzia

Questa non l’ho appresa mai.

Alcune cose restano attaccate a te, persino

quando tu non ne hai intenzione.

5. Tienilo nascosto

Anche se me lo chiedete non ve lo dirò.

Ci riderò sopra, ne farò una barzelletta, perché

non posso sopportare di permettervi di vedere quanto è reale.

6. “Se pensi di essere una strega, perché non fai dei passi per esserlo attivamente?”

Che aspetto pensate abbiano questi passi?

Dovrei avere un altare e un coltello e un calderone?

Dovrei intonare incantesimi e dire “siate benedetti”?

Io so già di essere una strega e

lo sapevo sin da quando ero giovane.

Solo perché non mi accordo

a quale che sia la vostra nozione di strega

non significa che non sia vero.

(per maggiori informazioni, vedi le lezioni 1 e 5)

7. La differenza fra magia e coincidenza è credere.

Questo si avvicina troppo al segreto e

una maga non rivela mai il suo.

8. Gli uomini sono facili da ammaliare.

La ragione per cui sentite di tutte queste streghe

con uomini sotto i loro incantesimi

(ricordate Odisseo? Ricordate Merlino?)

è che la stregoneria è uno dei pochi modi

in cui alle donne è permesso un qualche tipo di potere.

La ragione per cui non sentite altrettanto spesso di streghe

con donne sotto i loro incantesimi

è che noi sappiamo come mantenere un segreto maledetto-da-dio.

9. Sorellanza, rivista

Più vecchia divento, più sono capace

di vedere il tessuto connettivo del mondo,

che scintilla come una tela di ragno con la rugiada del mattino.

A questa donna piacciono i serpenti; lei è mia sorella.

A lei piacciono i ragni; lei è mia sorella.

Questa donna dice di essere una strega;

lei è mia sorella.

corn goddess

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(“Stir to life”, di Amelia Dashwood, nome d’arte di una poeta anglo-scozzese nonché scrittrice, erborista e madre di tre figlie. Amelia è nata alla fine degli anni ’70 e si definisce una strega. La poesia qui riportata è stata scritta per questo Solstizio d’Inverno. Trad. Maria G. Di Rienzo.)

yule dream

Risvegliatevi alla vita,

sorelle mie

Libratevi alte nelle notte

Volate fra quelle galassie

Sorseggiate la delizia del vostro cuore

Trabocca in fioritura,

mia selvaggia

Stira le membra e danza

Espandi la tua energia appena scoperta

Cerca saggezza nella tua estasi

Sorgi,

o magica tessitrice

E’ tempo di alzarsi e splendere

Alle antiche conoscenze

si allineerà il tuo spirito

Svegliati,

mia compagna bimba di luna

Stai in piedi e scuotiti sino a liberarti

Lascia andare tutte le tue paure più terribili

Non hai niente da perdere

Tenetemi per mano,

liberi spiriti

Emanate la vostra armonia

L’universo vive in voi

Irradiate luce, affinché tutti la vedano

moon swing 1

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Volva

“Women of Power” (“Donne di potere”) è una serie di 29 bellissimi ritratti fotografici di moderne streghe, guaritrici, incantatrici, visionarie e guide spirituali polacche (con relative interviste). Il cristianesimo, dice la giovane autrice Katarzyna Majak, ha cancellato praticamente in Polonia ogni traccia delle tradizioni sciamaniche e pagane precedenti. Questo ha lasciato in molte persone vuoto e nostalgia, spiega, soprattutto nelle donne e in particolare in lei stessa. Perciò ha cominciato a cercare donne che si identificassero con la spiritualità dei loro antenati e il suo viaggio lungo l’intero paese l’ha portata a scoprire una pluralità di sentieri occultati all’interno della società monoreligiosa polacca (cattolica al 90%).

Kasia guaritrice

Le “donne di potere” raccontate da Katarzyna hanno dai 30 agli oltre 80 anni: alcune sono guaritrici tradizionali – chiamate “sussurranti” – che mischiano la religione cattolica con credenze precedenti e usano la preghiera per allontanare malattie e malvagità; altre hanno ricevuto un’eredità di conoscenza dalle loro nonne o madri come sciamane o erboriste; altre ancora non avevano che il loro desiderio di sapienza e saggezza e hanno viaggiato (ad esempio in Perù o in Nuova Zelanda) per apprendere le tradizioni spirituali locali, legandole successivamente a quelle della loro zona d’origine.

Maria anziana tribale

“Quando ho cominciato a lavorare al progetto ho percepito una sorta di “chiamata” all’andare in profondità e al restare aperta alle nuove esperienze. – spiega Katarzyna Majak – Le donne che mostro nel libro vivono esistenze indipendenti, seguono le loro proprie convinzioni e sono abbastanza coraggiose da mostrare i loro volti con la speranza che questo darà potere ad altre donne. Queste sono donne che sanno chi sono: sono le regine di se stesse. Una strega non è di per sé una donna che crede a poteri magici, è una donna che crede in se stessa. E’ una che si fida della propria conoscenza e del proprio intuito, è connessa al ciclo nascita-morte-rinascita che sperimenta in natura e gode della propria forza. Spero che il libro aiuterà le donne a ricollegarsi al loro lignaggio femminile, altre donne, a osare e a crescere.”

Natalia strega artista

La romanziera polacca Olga Tokarczuk dice nell’introduzione che queste vie spirituali sono un tentativo, da parte delle donne, di riprendere ciò che è stato loro tolto, dalla sessualità alla possibilità di avere un’agenda personale: “e anche il loro diritto a partorire come vogliono, la loro dignità, la loro forza, l’arte femminile, il contatto con la natura, le molte tradizioni femminili che sono in maggior parte dimenticate e soppresse.”

Elwinga druida

Per caso o per magia, come abbiamo detto le donne del libro sono 29 – una per ogni giorno del calendario lunare. Dalla prima che la fotografa ha incontrato mentre conduceva un rituale di chiusura e passaggio per un matrimonio mai avvenuto, Tanna, ognuna l’ha condotta alla successiva. Maria Ela Lewańska, guaritrice e visionaria, è una di quelle che sono andate all’estero per cercare gli insegnamenti dei popoli indigeni: è tornata come Custode della Pipa della Pace per la Polonia ed è riverita come Anziana dalle nazioni indiane-americane. Tiene conferenze e seminari e organizza cerchi di donne che cercano “verità e amore”. Poi c’è ad esempio Natalia, la strega/artista che usa interpretazione dei sogni, mitologia, filosofia, oggetti rituali e crea “traendo forza dalla natura intorno a lei”; o c’è Bea, Beata Lech, “Quella che ascolta dai boschi”: erborista, guaritrice, sciamana, cartomante. Bea si definisce una strega. “Quando le chiesi cosa significava per lei, – racconta Katarzyna – mi rispose: Una strega è una donna sapiente che prende una scopa e spazza per ripulire il mondo.” Maria G. Di Rienzo

(Nda: Le immagini sono tutte tratte dal libro di Katarzyna Majak e non ho parole per dirvi quanto mi piacciono! L’ultima qui sotto è invece l’Autrice, in un ritratto adeguatamente “misterioso”…)

fotografa majak

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C’è sempre un luogo dove, se ascolti attentamente nella notte, udirai una madre raccontare una storia e al termine del racconto ti farà questa domanda: ‘Ou libéré?’ Sei libera, figlia mia?” Edwidge Danticat, “Breath, Eyes, Memory”

are you free

Il seguente brano è tratto da: “Norway’s ‘We’re Sorry’ Monument to 91 Dead Witches”, di Nina Strochlic per The Daily Beast, maggio 2015, trad. Maria G. Di Rienzo.

“La città di Vardø, conosciuta come “la capitale norvegese delle streghe”, ha eretto un monumento dedicato alla memoria delle donne e degli uomini che furono bruciati o torturati a morte perché accusati di stregoneria. Il luogo di una delle più brutali cacce alle streghe d’Europa è stato trasformato in un moderno sito memoriale, arroccato sopra il Circolo Artico sulla punta più a nord-est della frastagliata costa norvegese.

Mentre l’Europa uccideva più di 40.000 persone accusate di stregoneria, nel 17° e 18° secolo, si tenevano crudeli processi ai confini della terra, nei minuscoli villaggi di pescatori norvegesi. Quattrocento anni fa, Vardø s’impegnò in una crociata per liberarsi dalla stregoneria. In circa un secolo – fra il 1593 e il 1692 – si tennero più di 140 processi nel piccolo villaggio. Almeno 91 persone, sia uomini sia donne, furono trovati colpevoli e bruciati sul rogo o torturati a morte.

La cifra non è grande come quelle che si trovano in ogni altro luogo d’Europa, ma nel paesaggio spopolato della Norvegia del nord, essa toccò una fetta sproporzionatamente alta della popolazione. Circa un terzo di questi processi avevano come bersaglio specifico il popolo indigeno dei Sami, che suscitavano sospetti praticando rituali tradizionali di guarigione. I procedimenti erano registrati in modo meticoloso, il che dà agli storici moderni un appiglio per capire le accuse e i ragionamenti che alimentarono la caccia alle streghe. Le testimonianze dell’epoca rivelano che la stregoneria era vissuta come qualcosa di “consumabile” – agiva nella forma di latte, pane o birra magicamente contaminati.

inaugurazione monumento norvegia

Secondo lo storico Rune Blix Hagen dell’Università Artica di Norvegia, la subitanea ondata di accuse di stregoneria avvenne dopo una tempesta particolarmente forte che uccise 40 pescatori, nel giorno di Natale, all’inizio del 1600. Ci vollero tre anni prima che la legislazione permettesse processi di massa sul sospetto di stregoneria, ma una volta avuto questo segnale incoraggiante Vardø usò tutto il suo fervore nei processi.

La storica Liv Helene Willumsen riporta una teoria in voga, all’epoca, per cui la malvagità di poteva trovare più facilmente al nord “e persino l’ingresso dell’inferno era situato a nord. In Europa vi era l’idea che i popoli del nord fossero più inclini alla stregoneria e alla perversione di altri.”

Nel 2011, alle vittime norvegesi della caccia alle streghe fu dato riconoscimento ufficiale. Il monumento, lo Steilneset Memorial, fu inaugurato dalla regina Sonja nell’esatto posto in cui si erano tenute le esecuzioni delle cosiddette streghe. La costruzione si deve a due artisti di fama mondiale: l’architetto svizzero Peter Zumthor e l’artista franco-americana Louise Bourgeois.”

corridoio

(Ndt.: L’installazione è fatta di due parti, entrambe parzialmente visibili nelle immagini: l’edificio, di cui è autore Zumthor, è un lungo corridoio con 91 lampade alle pareti, ognuna delle quali illumina una placca che racconta la storia di una vittima; l’altra parte è una scatola di vetro nero alta 125 metri, al cui centro una sedia brucia costantemente mentre sopra di essa tre specchi riflettono il fuoco: questa è opera di Bourgeois e il titolo che lei le ha dato è: “Le dannate, le possedute e le amate”.)

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