(tratto da: “Heartbroken Spanish woman knits butterflies as call to stop domestic violence”, di Sophie Davies per Thomson Reuters Foundation, 23 dicembre 2019, trad. Maria G. Di Rienzo.)
Una donna spagnola, le cui bambine sono state assassinate dal suo abusante ex marito, ha cominciato a lavorare a maglia farfalle viola per raccogliere sostegno all’azione contro la violenza domestica, con politici dal Primo Ministro in giù che indossano i suoi manufatti.
Le due figlie di Itziar Prats, Nerea e Martina di 6 e 2 anni, sono state uccise l’anno scorso dal loro padre, Ricardo Carrascosa, nella loro casa nei pressi di Valencia nella Spagna orientale. L’uomo si è poi gettato da una finestra ed è morto.
Prats, 43enne, racconta di aver presentato numerose volte denunce alla polizia e in tribunale sulle minacce di morte che l’ex marito rivolgeva alle bambine e sulla sua violenza, ma il suo caso fu classificato come “a basso rischio” e le sue proteste non sono state prese sul serio.
Esponendosi al pubblico con la sua storia e la campagna delle farfalle, Prats si è aggiunta a un crescente dibattito sui modi in cui la violenza di genere è trattata da polizia e magistratura in Spagna, ove già 55 donne sono state uccise quest’anno da partner o ex partner.
“Per me, la condivisione delle farfalle significa che (le mie figlie) sono ancora con me e che io posso aiutare altre persone che fronteggiano la violenza nelle loro vite quotidiane.”, ha detto Prats a Thomson Reuters Foundation.
Prats ha aggiunto che è decisa a dare maggior visibilità alla violenza di genere in Spagna, dove dal 2003 un totale di 1.033 donne sono state assassinate da compagni o ex compagni secondo gli ultimi dati forniti dal governo. Normalmente, Prats fa dalle 10 alle 15 farfalle al giorno e ne ha già regalate più di 3.000, anche ad alunni/e delle scuole durante visite formative.
Ha detto che vuole radunare consenso per l’azione, incluso il togliere ai partner violenti il diritto di far visita ai loro bambini sino a che non siano riabilitati e l’ottenere miglior aiuto per i minori che si trovano in situazioni di violenza domestica. Sta pure chiedendo un’indagine ufficiale su come le sue stesse figlie sono state trattate dal sistema giudiziario.
“Vorrei che i bambini fossero ascoltati e presi in considerazione e, soprattutto, protetti.”, ha detto.