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Posts Tagged ‘pugilato’

(“Boxer Billy Joe Saunders apologises for advice on hitting women in coronavirus lockdown”, di Amber Milne per Thomson Reuters Foundation, 29 marzo 2020. Trad. Maria G. Di Rienzo.)

Il campione dei pesi supermedi della WBO (Ndt.: World Boxing Organization) Billy Joe Saunders si è scusato domenica per un video in cui dà consigli agli uomini su come pestare le loro partner di sesso femminile durante la quarantena da coronavirus.

Nel video, il trentenne pugile inglese tira due pugni a un sacco nella sua cascina, dicendo che questo è il modo in cui gli uomini devono agire “se la vostra vecchia sta abbaiando forte” (Ndt.: Il verbo usato da Mr. Bully – sì, bullo, non è un refuso – è “give mouth”, specifico per i cani).

“Non appena lei entra e sta per dire qualcosa, tutto di colpo tu esplodi e bam!”, dice Saunders nel video, mentre dimostra come “colpirla sul mento” e poi “distruggerla completamente”.

Dopo la protesta su Twitter, con alcuni che chiedevano il bando di Saunders dallo sport, il pugile si è scusato e ha chiarito che non giustifica gli uomini che picchiano le donne.

“Non tollererei mai la violenza domestica e se vedessi un uomo toccare una donna lo farei a pezzi io stesso. – ha detto su Twitter – Mi scuso se qualche donna si è offesa.” (1)

Questo non è stato il suo primo episodio controverso sui social media. Saunders è stato multato di 100.000 sterline (Ndt.: 114.000 euro) per aver pubblicato un video in cui offre droghe a una donna affinché lei faccia sesso con un’altra persona. L’ultimo video, che è diventato noto dopo che aveva circolato su Whatsapp, arriva nel mezzo della crescente preoccupazione per l’aumento della violenza domestica durante l’isolamento da coronavirus.

La Ministra dell’Interno britannica Priti Patel, in una lettera inviata domenica ai giornali, riconosce che le misure di isolamento possono far sentire vulnerabili le vittime e chiarisce che chiunque sia a rischio può lasciare la propria casa nonostante le restrizioni.

(1) Ciò che questo individuo ha fatto è offensivo in sé e basta, per donne e uomini, perché è violento, pericoloso e stupido oltre misura – ma la manfrina autoassolutoria, in Gran Bretagna e ovunque, è sempre la stessa: qualche zoccola senza senso dell’umorismo s’è risentita! Mi minaccia e umilia con lo strapotere del dominio femminista! Sono costretto a dire che mai e poi mai io farei quel che consiglio ad altri, che io amo le donne (in realtà mi piace fotterle, ma le disprezzo profondamente)… Adesso devo chinare la testa, ma aspettate e vedrete!

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Uno-due

Sekinat Quadri

“Vorrei dire alle ragazze che hanno paura di tirare di boxe che la boxe non è così difficile. E’ solo diretto, doppio diretto, uno-due.”

Quando la BBC ha chiesto a Sekinat Quadri – in immagine – se voleva mandare un messaggio al mondo, lei ha scelto di dire ciò. I suoi eroi sono Muhammad Ali, la figlia di costui Laila Ali (sul ring dal 1999 al 2005, sempre imbattuta) e la pugile americana Claressa Shields, 23enne due volte campionessa dei pesi medi che pure non è mai stata sconfitta.

Sekinat è nigeriana, ha 7 anni e fa pugilato da due: capitemi, a cinque anni questo scricciolo ha espresso il suo sogno, demolito le resistenze degli adulti a permetterle di impegnarsi a raggiungerlo e sta ispirando altre bambine a imitarla (com’è visibile nella seconda foto).

sekinat in allenamento

A questo punto, fate un bel respiro e guardate diritto negli occhi la vostra giornata. Nessuno ha il diritto di definire chi siete e quel che volete ad eccezione di voi stesse. Diretto, doppio diretto, uno-due.

Maria G. Di Rienzo

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(tratto da: “Ugandan Women Put On Their Boxing Gloves”, un più ampio servizio di Amy Fallon per Inter Press Service, 8.10.2013, trad. e adattamento Maria G, Di Rienzo.)

Helen Baleke ha cominciato a praticare la boxe a 16 anni, dopo essere stata aggredita nello slum di Katanga, a Kampala. Il pestaggio l’ha cambiata: oggi è una delle numerose pugili amatoriali ugandesi. “Mi ha picchiata così forte che ho cominciato a piangere e a sanguinare dal naso.”, racconta Baleke, parlando tramite un interprete in lingua Luganda, nella capanna di fango che divide con 23 membri della propria famiglia, “Sono venuta dal villaggio – nel distretto di Kayunga – a Kampala con tutto il mio orgoglio, e credendo che nessun uomo avrebbe mai potuto picchiarmi.” Baleke, che oggi ha 24 anni, ha sempre amato le lotte, “sin da quando ero a scuola”.

Il “Rhino Boxing Club” di Katanga, in cambio del pagamento di una tessera da 8 dollari, le ha permesso di cominciare ad allenarsi dopo l’aggressione: durante le tre settimane successive la ragazza ha imparato la boxe, poi si è messa sulle tracce del suo assalitore. Quando lo ha rintracciato, lo ha preso per la camicia. “Gli ho dimostrato di sapermi davvero difendere.”, dice ancora Baleke, “Adesso voglio scoprire se ho sul serio del talento, se posso essere una campionessa.”

Diana Tulyanabo e Helen Baleke

Sino ad oggi, Baleke ha sostenuto 14 incontri di boxe in Uganda e in Kenya, e ha guadagnato tre medaglie. Lei e la sua sorellastra Diana Tulyanabo, ventenne, si allenano ogni giorno al “Rhino Boxing Club” con la diciassettenne Lydia Nantale e Maureen Nakilyowa, di 23 anni, che vivono anch’esse nello slum. Diverse altre donne ugandesi hanno mostrato di essere promettenti su un ring. Agnes Adong, Hawa Daku, Eva Zalwango e Fiona Tugume, infatti, assieme alle due sorelle, stanno cercando di diventare le prime associate di sesso femminile della “Commissione ugandese per la boxe professionista”. Il vice presidente della stessa, Salim Saad Uhuru, non ha dubbi che le pugili del suo paese possano ottenere grandi successi se adeguatamente sostenute: “Possiamo mandarle alle Olimpiadi, assolutamente. Le alleneremo affinché siano le migliori.” E’ anche convinto che a tenere indietro gli atleti dell’Uganda, maschi e femmine, siano la corruzione politica e l’inadeguatezza del Ministro dello Sport. (Ndt: per la serie “tutto il mondo è paese”).

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