Ieri Breonna Taylor avrebbe compiuto 27 anni. Il 13 marzo scorso, mentre dormiva, un gruppo di poliziotti in abiti civili le ha sfondato la porta di casa con un ariete, è entrato e ha aperto il fuoco: almeno otto colpi sono stati mortali per la giovane donna.
I poliziotti hanno detto che cercavano due spacciatori di droga, i quali però erano soliti “lavorare” nei pressi di una casa situata a più di dieci miglia da quella di Breonna – e uno dei due si trovava già in carcere al momento dell’irruzione.
Il ragazzo di Breonna, giacché gli agenti non si sono identificati, li ha presi per delinquenti e ha ferito la gamba di uno di loro: è stato accusato di tentato omicidio (l’accusa è stata lasciata cadere all’inizio di questo mese) ma non un singolo poliziotto è sotto accusa per l’assassinio di Breonna.
Solo in questi giorni, dopo due mesi, il governatore del Kentucky – il fatto è accaduto a Louisville – ha chiesto sia aperta un’inchiesta.
Quello che segue è un brano di “Unanswered Questions from Black Women Protestors Against Police Violence” – “Domande senza risposta fatte dalle dimostranti nere contro la violenza poliziesca”, che Shannon Malone Gonzalez ha scritto per Ms. Magazine il 4 giugno scorso.
Quanti altri? (Ndt: è una domanda ricorrente scritta sui cartelli)
Uno o un migliaio
prima che vi fermaste
Due o due migliaia
prima che guardaste
Tre o tre migliaia
prima che chiedeste
Quattro o quattro migliaia
prima che ascoltaste
Cinque o cinque migliaia
prima che ve ne importasse
Sei o sei migliaia
prima che ne parlaste pubblicamente
Sette o sette migliaia
prima che camminaste con noi
Otto o otto migliaia
prima che capiste
per cosa stavamo davvero marciando
Nove o nove migliaia
prima che comprendeste
che neppure voi eravate liberi
Quante migliaia di noi devono morire
prima del vostro risveglio
Maria G. Di Rienzo