Feeds:
Articoli
Commenti

Posts Tagged ‘nazismo’

tina costa

Tina Costa – in immagine sopra – è una di quelle persone a cui dobbiamo molto di quel che diamo per scontato nelle nostre vite quotidiane: diritti umani, diritti civili, una repubblica democratica fondata sul lavoro (almeno sulla Carta) al posto di una dittatura, suffragio universale. Tina, 93enne ex partigiana, è stata una “testimonial” del Pride romano di sabato scorso, a cui ha partecipato rilasciando dichiarazioni del tutto sensate e condivisibili sul senso della sua presenza e sulla necessità di combattere le discriminazioni e tutelare ogni cittadino/a in quanto tale.

Le marce dell’orgoglio LGBT hanno di fondo, ovunque, lo stesso messaggio – alta visibilità atta a suggerire eguaglianza, rispetto, presenza attiva e persino mera esistenza quando condizioni esterne, ad esempio legislazioni e/o compagini governative omofobe, la negano – ma possono presentarlo in modi diversi a seconda dei momenti storici. Abbiamo avuto Pride semplicemente e felicemente celebrativi, ma quello di sabato 9 giugno aveva una spiccata componente politica e una richiesta esplicita di alleanze relative: ha convogliato il senso, anche tramite la presenza degli ex partigiani, che la lotta per i diritti umani è una lotta comune. Perciò, cantando in coro “Bella Ciao” con Tina Costa, i/le dimostranti hanno preso una posizione e dato un segnale.

Se la cosa ha generato in me speranza e sollievo, e persino un briciolo di commozione, sono rimasta però agghiacciata dai commenti che corredavano i video al proposito: so che i troll sembrano più presenti degli altri per il loro malato e ossessivo impegno a scatarrare i loro insulti dappertutto (e difatti alcuni commenti si ripetevano identici e con identico account sotto ogni video), tuttavia ciò fornisce un quadro preoccupante per una componente significativa della popolazione: sta, spesso dichiaratamente, fra quella che ha votato l’attuale governo e vuole – lo vedrete di seguito in forma letterale, nulla è stato corretto – la sparizione di chiunque possa essere classificato come “differente” dai loro arbitrari standard di “normalità”; la creazione di una società a compartimenti stagni, i cui segmenti non devono comunicare fra loro; la validazione della loro (spesso consapevole e scelta e difesa) ignoranza nel gettare nello stesso calderone con l’etichetta di “ambiguità” violenza su donne e minori, tossicodipendenze, orientamento sessuale; il silenziamento delle donne e il loro stoccaggio nelle cucine (e poi verosimilmente, a seconda del grado di scopabilità, nelle camere da letto).

Ecco una selezione degli sproloqui:

1. “che vergogna…nella vostra vita fate quello che volete, scopatevi chi volete, state insieme a chi volete, ma se davvero aveste una dignità umana, queste pagliacciate non le fareste! queste sono cose inutili, fastidiose, di costume e di un costume fastidioso che non porta a niente se non ad autoemarginarvi e basta. Io sono etero e non per questo motivo organizzo sfilate e faccio il pagliaccio in giro per le città. Vivo la mia vita e la mia sessualità nella vita privata come cazzo voglio. Senza fare il circo come voi. Se davvero foste intelligenti, sensibili e, ripeto, degni delle vostre tendenze e delle vostre scelte, non fareste minimamente queste cose. E lasciate stare la storia, la guerra, i partigiani, la sinistra, voi non c’entrate niente con tutte queste cose!”

E in che modo l’eterosessualità sarebbe una faccenda “privata”? I fidanzamenti e i matrimoni non sono pubblici? Non esistono leggi che regolano le relazioni all’interno della famiglia eterosessuale? Qualche ministro ha per caso detto che le famiglie basate su una coppia eterosessuale non esistono? Questo è il motivo per cui bisogna ancora andare a fare “circo”, mister.

2. “I movimenti omosessuali sono finanziati da George Soros. Il mio consiglio è di andarsi a leggere i documenti trafugati da DCleaks alla sua fondazione. Chiedetevi come mai l’omosessualità è vista come una cosa positiva “dai giornali dell’establishment” ? Perchè c’è qualcuno che PAGA. Ripeto, documenti di DCleaks alla mano, la galassia omosessuale è finanziata dalla speculatore finanziario americano. Uno zozzo.

E’ comprovato – sono atti pubblici – che Soros ha finanziato e finanzia i democratici americani e varie fondazioni / iniziative. Ma sicuramente non ha creato il movimento LGBT. Quando i poliziotti manganellavano e arrestavano la gente a New York, Stonewall Inn, era il 28 giugno 1969, Soros aveva appena iniziato la sua carriera finanziaria e non poteva fregargliene di meno. L’anno dopo, quando le manifestazioni commemorative della rivolta di Stonewall si diedero in varie città statunitensi – New York ovviamente, Chicago, Los Angeles, San Francisco – gli attivisti cucirono a mano le loro bandiere mentre Soros stabiliva il suo secondo fondo speculativo di investimenti grazie ai guadagni ottenuti dal primo. Credo che del movimento omosessuale gliene fregasse ancor meno dell’anno precedente.

3. Penso che se dovessimo dare spazio a tutte le nostre ambiguità : droga ,pedofilia , violenza sulle donne , questo mondo sarebbe così, un pedofilo reclama ok diamo lui cio che desidera ! Un povero drogato reclama ok diamo lui cio che vuole ! Un pezzo di m…. Vuole una donna da violentare ok diamo lui cio che vuole! Ora basta le ambiguità in cantina come si è sempre fatto ai tempi dei miei nonni , tutto ciò non collide per niente , oppure la cura esiste ma non la si vuole provare! Con questo non voglio discriminare nessuno fatevi curare un mio amico ghey c’è riuscito!

L’amico “ghey” c’è riuscito, complimenti, l’avrà aiutato Povia. Non so che problemi di salute avesse, ne’ cos’è esattamente un “ghey”, ma gay e lesbiche non possono “guarire” dall’essere se stessi/e. E suggerire che essere se stessi sia essere malati è proprio discriminazione, patetico individuo.

Seguono fascisti in serie:

4. vi sentite fighi che vi parate il culo coi partigiani sporchi di rosso sangue ma non durerete a lungo frocioni di merda vi meritate un pieno genocidio di massa

5. Ora capisco a pieno il pericolo del comunismo,alla fine si è dimostrato la stessa ed identica faccia del neoliberismo ultracapitalista. Gloria ed onore a coloro che capirono tutto prima e dichiararono guerra ad entrambi; Hitler e Mussolini!

6. Che cazzo centra bella ciao? Assurdi!!! Poi sti comunisti fasulli si sono appropriati della resistenza come se l’avessero fatta solo loro. Ignoranti asini e presuntuosi.

7. La sinistra e questi finocchi se la prendono guardacaso con le categorie deboli: Feti, bambini e malati, imponendo loro destini anche contro la loro volontà. Sinistra=merda.

8. Io sto con Salvini,i finocchi e i neri più o meno sono uguali,fanno sempre le vittime e fomentano odio. Il fascismo sta imperando: negri,finocchi e zingari avete i giorni contati

9. Sono simpatizzante al Fascismo volevo dire una cosa di ricordare le persone che sono morte per portare l’Italia in alto e non parlo dei partigiani ma delle camicie nere onore per queste persone quando sono andate in Africa a portare civilità e quando in Italia si stava bene si mangiava c’erano gli ospedali che funzionavano meglio di adesso è un economia più stabile VIVA LA REPUBLICA DI SALO DUX MEA LUX

Non sanno l’italiano, che è la loro lingua madre, e questo già è problematico. Propagano della Storia una visione basata sulle loro fantasie e non su merito e cronaca, e questo è grave. Perché se mettete insieme le due cose il risultato dà come impossibile il farsi capire da questi individui con argomenti razionali. E una massa di disturbati con accesso alle cabine elettorali non promette bene per il futuro di questo paese.

Dulcis in fundo, un invito a Tina Costa e, per estensione, alle donne tutte (compresa quella che ha scritto questa stronzata, se il suo pseudonimo corrisponde davvero a una persona di sesso femminile):

10. Ma va a casa a fare la calza e infornare la lasagna

A dire il vero, Tina aveva risposto in anticipo, il giorno prima del Pride:

Sono una donna libera, vado dove voglio io, non devo chiedere il permesso a nessuno e ho accettato subito. Come Anpi abbiamo sostenuto diverse loro iniziative. Sono persone che, esattamente come tutti gli altri, hanno il diritto di fare quello che ritengono più opportuno della loro vita. L’orientamento sessuale non può e non deve essere un fattore di discriminazione.”

Maria G. Di Rienzo

pride roma 2018

Read Full Post »

la svastica sul sole

E’ un adattamento televisivo in quattro puntate, “si ispira a”: vediamo di non metterci a strillare “Hanno saltato pagina 32!” – come fece un fan di Tolkien al cinema dopo i primi minuti de “La Compagnia dell’Anello”… inoltre, ragazze/i, è l’adattamento di un libro di Philip K. Dick (“The Man in the High Castle” – “La svastica sul sole”) complesso e intrigante, in cui non osavo sperare.

E’ inevitabile, sul piccolo e grande schermo, che i lavori letterari siano interpretati per rispondere ad un media diverso e risultino quindi differenti dagli originali: per quanto riguarda Dick, il mitico “Blade Runner” è e non è “Do Androids Dream of Electric Sheep?”; se “A Scanner Darkly – Un oscuro scrutare” ha poche discrepanze con il romanzo, “Rapporto di minoranza – Minority Report” prende a prestito un’idea e racconta tutt’altra storia.

Ma eccoci a “La svastica sul sole”: la prima puntata è uscita il 15 gennaio, l’ho vista e la promuovo senza esitazioni soprattutto per la minuziosa, squisita, attenzione ai dettagli. La realtà alternativa, in cui i nazisti hanno vinto la II guerra mondiale e si sono spartiti il territorio statunitense con il Giappone è resa a livello visivo in modo assai credibile e coinvolgente (e non era facile).

Nel 1962 alternativo le camicie nere controllano le strade di New York, su quelle di San Francisco sono all’opera i poliziotti giapponesi; la tv mostra di continuo nazisti in uniforme nei telegiornali e nei programmi di intrattenimento; le vie cittadine sono un tripudio di svastiche e poster di Hitler; gli ospedali eliminano e cremano disabili e malati terminali: le loro ceneri al vento cadono sulle fatalistiche scrollate di spalle degli altri cittadini. La popolazione americana sembra infatti acquiescente e rassegnata, dopotutto il nazismo ha portato la crescita economica (suona qualche campanello?), ma ovviamente c’è un gruppo di “resistenti” che non si rassegna alla scomparsa dei diritti civili e al pugno di ferro con cui la cittadinanza è governata/controllata.

Nel mentre seguiamo i protagonisti e i loro contatti, fortuiti o voluti, con la resistenza, capiamo come essi si intrecciano alle grandi manovre in atto fra le due potenze alleate ma non leali l’una all’altra – e come forse finiranno per determinarne l’esito: i giapponesi temono che con la morte dell’anziano Hitler, stimata per prossima (nel telefilm si dice che abbia il morbo di Parkinson, non so se ricordo male ma nel libro mi pare avesse la sifilide), il fragile equilibrio sarà spezzato dalle mire degli altri gerarchi e vi sarà di nuovo guerra…

Notevole anche, in questa prima puntata, che l’unico personaggio femminile degno di rilievo nel romanzo, dove assumeva gradatamente un ruolo di spicco, sia qui invece il motore della storia sin dall’inizio.

Nel libro era istruttrice di judo, nel telefilm pratica l'aikido

Nel libro era istruttrice di judo, nel telefilm pratica l’aikido

Juliana, compagna di un ebreo in incognito che teme costantemente per la propria vita, viene in possesso tramite la sua sorellastra Trudy di un filmato che sembra vero, un documentario, in cui fra immagini di Winston Churchill e di soldati che tornano dal fronte si dice che i nazisti la II guerra mondiale l’hanno persa! Trudy, uccisa subito dopo dalla polizia giapponese che la stava braccando, lascia assieme al filmato delle indicazioni per un incontro, e Juliana le segue prendendo il suo posto. Ma quando si imbatte in quello che per tutta la puntata è stato raffigurato come un neofita della resistenza, noi spettatori lo vediamo fare con discrezione una telefonata rassicurante al capo della polizia nazista… e aspettiamo la puntata numero 2 mangiucchiandoci le unghie. Maria G. Di Rienzo

Read Full Post »

« Newer Posts

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: