Portate pazienza un altro paio di settimane, ok?
Love, your hostess
Posted in La femme-nist fatale, tagged blog, internet, pausa, ritorno, salute on 1 agosto 2020|
Posted in La femme-nist fatale, tagged amicizia, blog, internet, poesia, relazioni, sorelle on 3 aprile 2020|
Dear Eunsong, I write you here just in case, because I answered your email but received a delivery status notification: “The recipient server did not accept our requests to connect. We’ll try to forward the message for the next 46 hours” (Why 46, anyway? 48 were too common, or even vulgar? Did they try for two hours without telling me? Joking!).
I’m not sharing our correspondence here, I only want you to know that I’m well, in the midst of the pandemic chaos but holding my ground, and that I hope you’re well too. With love, Maria
(Questo è per la mia amica Eunsong che non riesco a contattare, voi potete rileggere una sua poesia:
https://lunanuvola.wordpress.com/2017/04/19/uno-studio-sul-futuro/)
Posted in Mondopoli (giochiamo a), tagged abuso, adolescenti, bambini, bullismo, colombia, coronavirus, donne, femminismo, gran bretagna, internet, misoginia, molestie online, patriarcato, ragazze, ricerca, sessismo, violenza, world wide web on 15 marzo 2020|
(“Internet ‘is not working for women and girls’, says Berners-Lee”, di Ian Sample per The Guardian, 12 marzo 2020. Trad. Maria G. Di Rienzo.)
Le donne e le ragazze fronteggiano una “crisi crescente” di abusi online, con le molestie sessuali, i messaggi minacciosi e la discriminazione che rendono il web un posto non sicuro dove stare, ha ammonito Sir Tim Berners-Lee.
L’inventore del world wide web ha detto che la “pericolosa tendenza” dell’abuso online sta forzando donne a lasciare il lavoro, ragazze a saltare la scuola, sta danneggiando relazioni e riducendo al silenzio le opinioni femminile, inducendolo a concludere che “la rete non sta funzionando per donne e ragazze”.
“Il mondo ha ottenuto importanti progressi sull’eguaglianza di genere grazie all’incessante spinta di impegnati sostenitori. – ha scritto giovedì scorso Berners-Lee, in una lettera aperta che segna il 31° anniversario del web – Ma sono seriamente preoccupato dagli abusi online che colpiscono donne e ragazze – in special modo quelle di colore, quelle che appartengono alle comunità LGBTQ+ ed altri gruppi marginalizzati – che minacciano quel progresso.”
L’avviso arriva un anno dopo che Berners-Lee ha lanciato il Contratto per la Rete, un piano d’azione globale mirante a salvare il web dalle forze che minacciano di trascinare il mondo in una “distopia digitale”. Senza contrastare l’abuso misogino online, ha detto, gli scopi del contratto non possono essere raggiunti.
“Sta a tutti noi far sì che la rete funzioni per tutti. – attesta la lettera – Ciò richiede l’attenzione di chiunque dia forma alla tecnologia, dagli amministratori delegati e dagli ingegneri agli accademici e ai funzionari pubblici.”
Berners-Lee indica tre aree che hanno necessità di attenzione “urgente”. La prima è il divario digitale che tiene offline più di metà delle donne al mondo, in gran parte perché essere online è troppo costoso o perché non hanno accesso all’equipaggiamento e alle conoscenze necessarie.
La seconda è la sicurezza online: secondo una ricerca della Berners-Lee’s Web Foundation più di metà delle giovani donne ha fatto esperienza di violenza online, incluse le molestie sessuali, i messaggi minatori e immagini private condivise senza consenso. La grande maggioranza di esse ritiene che il problema stia peggiorando.
La terza minaccia viene da intelligenze artificiali mal disegnate che ripetono e aggravano la discriminazione. “Molte ditte stanno lavorando intensamente per contrastare questa discriminazione. Ma sino a che non dedicano risorse e diversificano le squadre per mitigare il pregiudizio, rischiano di espandere la discriminazione a un livello mai visto prima.”, scrive Berners-Lee.
Amalia Toledo, avvocata e attivista della Fundación Karisma, un gruppo con base in Colombia che fa pressione per un internet più sicuro, dice che le difensore dei diritti delle donne e le giornaliste sono bersagli privilegiati per l’abuso.
“Se stanno parlando di questioni pressanti per il paese, mettendo in discussione lo status quo, o denunciando ciò che lo stato fa, ci sono continui e coordinati assalti da parte dei troll, che aggrediscono i loro corpi, le loro famiglie e relazioni, e le insultano per il loro aspetto. – ha detto Toledo – Le loro opinioni non sono nemmeno discusse.”
La Fundación Karisma gestisce una campagna online, “Alerta Machitroll”, che espone le attitudini misogine e l’abuso online. “Ciò che si dice alle vittime per tutto il tempo è Oh, non è nulla, ignoralo, chiudi il tuo account. Ma questo ha un grosso impatto sulle vite delle persone. Vogliono controllare le donne, vogliono che le donne stiano zitte.”, ha affermato Toledo.
Berners-Lee ha detto che l’esplosione del coronavirus ha mostrato quanto sia urgente agire. Mentre luoghi di lavoro e istituti scolastici sono costretti a chiudere, la rete dovrebbe essere un “salvagente” che permetta alle persone di continuare a lavorare e ai bambini di istruirsi. Ha chiesto alle compagnie commerciali e ai governi di fare del contrasto all’abuso online una priorità principale quest’anno. Più dati devono essere raccolti e pubblicati sulle esperienze delle donne online, mentre prodotti, politiche e servizi dovrebbero essere tutti disegnati sulla base dei dati e del riscontro da parte di donne provenienti da ogni tipo di retroscena, ha aggiunto.
Infine, ha fatto urgenza ai governi affinché rinforzino le leggi che chiedono di rispondere delle proprie azioni a chi abusa online, e all’opinione pubblica affinché parli apertamente ogni volta in cui testimonia detti abusi.
Andy Burrows, dirigente delle politiche per la sicurezza online dei bambini alla NSPCC, (Ndt. – National Society for the Prevention of Cruelty to Children – Società nazionale per la prevenzione della crudeltà verso i bambini) ha detto: “Le ditte tecnologiche non sono attori neutrali e le loro decisioni hanno conseguenze nel mondo reale. Ma per troppo tempo abbiamo visto responsi frammentari e spesso insufficienti dalle piattaforme che mettono in pericolo gli utenti.”
Posted in La femme-nist fatale, tagged abuso, adolescenti, bambini, cronaca, femminismo, giornalismo, internet, italia, misoginia, omicidio, prostituzione minorile, razzismo, sessismo, stupro, violenza, violenza domestica on 20 febbraio 2020|
“Era una giornata talmente bella che decisi di rimanere a letto.” William Somerset Maugham.
Che bella giornata, in effetti, è stata il 19 febbraio 2020.
Tanto per cominciare, la nostrana commissione parlamentare di inchiesta per l’Infanzia e l’Adolescenza ha ascoltato il rapporto della pm Maria Monteleone, ricevendo l’informazione che una serie di crimini contro i minori sono aumentati: prostituzione minorile (uno dei “reati più inquietanti che dobbiamo registrare perché vede come vittime bambine e bambini, anche di età compresa tra i 10 e i 13 anni”); abusi sessuali con correlata crescita dell’adescamento tramite internet; abuso dei mezzi di correzione (particolarmente sotto i cinque anni d’età); elusione dei provvedimenti sull’affidamento; violazione dell’obbligo di mantenimento: rassicuriamoci, l’Italia ama i bambini e giù le mani dai bambini e prima i bambini.
Nella sezione CULTURE dell’Huffington Post abbiamo potuto scorrere nei dettagli la notizia relativa al padre 25enne che in quel di Milano ha seviziato il proprio figlioletto per due giorni riuscendo infine ad ucciderlo: “Il pm ha anche contestato l’aggravante di avere agito “con crudeltà verso il bambino, per motivi futili consistiti nel fatto che il piccolo, lasciato senza pannolino, si fosse sporcato”. L’uomo è accusato anche di maltrattamenti nei confronti della moglie e degli altri due figli piccoli.”
L’assassino ha origini croate, ma dobbiamo ancora capire cosa c’entri la “cultura” con il prendere a calci e pugni un bimbo di due anni, ustionarlo con sigarette accese, bruciargli i piedi e ammazzarlo a colpi in fronte. O il suggerimento era: Eh, da loro i bambini li trattano così, è la loro cultura?
Gli effetti dell’educazione impartita dagli adulti tramite pornografia imperante, sessismo quotidiano e misoginia di default, si sono concretizzati una volta di più:
“Violentata a turno a soli 10 anni dal branco di minorenni in uno scantinato e ripresa con lo smartphone. Questo il dramma vissuto da una bambina del napoletano.“
I sei stupratori hanno dagli 11 ai 14 anni. E probabilmente la bambina era “bella”, come la nostra giornata, e un po’ di avvocati e giudici e stronzi vari avranno tutta una serie di “errori” da contestarle – si sarà fidata, sarà sembrata più grande, avrà avuto pantaloni troppo stretti / vistosi… per cui alla fine le diranno che ha semplicemente meritato quel che le è successo. Tra l’altro, mica è una violenza sessuale di gruppo: è un dramma.
Come si educano i minori al “dramma”? Un esempio dal 19 febbraio, così:
“A Ragusa è polemica per un cartellone pubblicitario per la promozione di uno scooter elettrico: ritrae una donna di spalle, seminuda, a bordo di una moto, e la scritta Vienimi dietro: sono elettrica“.
Maria G. Di Rienzo
Posted in Poesia, tagged anziani, autostima, canada, donne, immagine del corpo, internet, poesia, storia delle donne, turchia on 11 febbraio 2020|
(“I am not old”, di Samantha Reynolds, poeta canadese contemporanea. Samantha – che ha anche fondato la casa editrice Echo Memoirs – ispirò migliaia di persone a esplorare la propria vita tramite la poesia nel 2011, anno di nascita del suo primo figlio, grazie all’apertura di un blog in cui si impegnò a scrivere una poesia al giorno sino a che il bimbo non avesse compiuto un anno: “Bentility—The Art of Noticing Your Life” è ricordato ancor oggi come una “internet sensation”. Trad. Maria G. Di Rienzo.)
(Figurina in pietra ritrovata nel 2016 a Catalhoyuk in Turchia, datata 8.000 anni.)
NON SONO VECCHIA
Non sono vecchia, ha detto
Sono rara
Sono l’ovazione in piedi
alla fine dello spettacolo
Sono la retrospettiva
della mia vita
come arte
Sono le ore
collegate come puntini
dentro il buonsenso
Sono la pienezza
dell’esistere
Voi pensate che io stia aspettando di morire
ma io aspetto di essere scoperta
Io sono un tesoro
Io sono una mappa
queste rughe sono le tracce
del mio viaggio
Chiedetemi
qualsiasi cosa.