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(tratto da: “Ghana Code Club – Intervista a Ernestina Edem Appiah”, One International, gennaio 2016, trad. e adattamento Maria G. Di Rienzo)

Ernestina

Che cos’è esattamente il Ghana Code Club?

La tecnologia sta reinventando il mondo. I bambini hanno bisogno di nuove capacità per prepararsi alle loro carriere nel futuro, gli attuali programmi scolastici sull’informatica non li includono, il che è abbastanza allarmante. Qui è dove il Ghana Code Club entra in gioco. E’ un doposcuola del divertimento digitale condotto da volontarie/i per la fascia d’età fra gli 8 e i 17 anni. Abbiamo lavorato in cinque istituti e siamo pronti per intervenire in molte altre scuole del Ghana durante il primo quarto del 2016.

Quali eventi nella tua vita e carriera ti hanno condotta a creare il Ghana Code Club?

Ho sempre sognato di guidare una squadra di professionisti dell’informatica per creare soluzioni innovative per l’Africa. La passione è emersa mentre lavoravo come segretaria per un ditta informatica ad Accra, nel 2000. Ammiravo molto i consulenti informatici, soprattutto l’unica donna fra loro. All’epoca, il mio stipendio era un decimo del loro. Volevo iscrivermi a un corso per imparare l’HTML (il linguaggio standard per creare pagine web) ma i pochi soldi che guadagnavo li usavo per aver cura dei miei fratelli e sorelle. Invece di aspettare per sempre, ho deciso che avrei insegnato io a me stessa, in ogni modo possibile. Un disegnatore di siti web mi ha fornito le basi del linguaggio per un piccolo compenso. Io ho fatto pratica ogni volta in cui ne avevo la possibilità e dopo poche settimane stavo creando i miei siti.

Con più fiducia nelle mie abilità mi sono proposta come “assistente virtuale” a vari clienti e nel 2004 sono stata in grado di dare le dimissioni dal posto di segretaria, di affittare un ufficio e di assumere personale. Una semplice segretaria, che nessuno notava mai, era diventata una datrice di lavoro con clientela internazionale e ha pagato le tasse universitarie a cinque persone della sua famiglia: tutto perché avevo imparato nuove abilità.

Ero così grata e così felice che volevo fare qualcosa per migliorare la vita di altri con il tipo di cose mi avevano portata a quel punto. Ho registrato la mia ong, “Healthy Career Initiative”, nel 2007 con l’obiettivo di fornire agli studenti la formazione di cui hanno bisogno per vivere nel 21° secolo. All’inizio le cose sono andate un po’ lentamente, fra il mio grande carico di lavoro, il matrimonio e i miei figli. Ma un giorno, quando il mio primogenito aveva cinque anni, stavo cercando su internet una piattaforma di programmazione semplice per cominciare a insegnargli e mi sono imbattuta in un blog che tratta di bambini che apprendono l’informatica in Gran Bretagna: le cose che questi bambini facevano hanno riacceso il mio entusiasmo per la mia organizzazione. Di colpo, volevo che i bambini ghanesi fossero in grado di creare le stesse cose: storie interattive, siti web, giochi, animazioni. Immediatamente, ho messo insieme i piani e il Ghana Code Club è nato.

Qual è la parte migliore del tuo lavoro?

Essere in classe con in bambini e vederli orgogliosi di aver creato cose che possono essere usate da un’altra persona in qualsiasi parte del mondo. I loro sorrisi mi fanno sentire meravigliosamente e mi danno la speranza che questi bambini andranno avanti a sviluppare l’impronta digitale del Ghana e dell’Africa e avranno il loro impatto sul mondo intero.

Quali sono i tuoi obiettivi per il 2016?

Miriamo a lavorare in altre venti scuole entro i primi quattro mesi del 2016, raggiungendo così circa 20.000 bambini. Vorremmo anche organizzare un concorso fra scuole, per stimolare la creatività, la capacità di risolvere problemi e di collaborare. Poi vogliamo creare un centro di formazione che assista i bambini impoveriti, i quali vorrebbero partecipare ai nostri club ma per un verso o un altro sono impossibilitati a farlo.

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