
“Salve, sono Aragorn, figlio di Gilraen, figlia di Ivorwen.” Che? Un momento. Non vi suona proprio “giusto”, vero? Di solito ne “Il Signore degli Anelli” e “Lo Hobbit” la tiritera di presentazione è: “Sono Tizio, figlio di Caio.” (più, eventualmente, “figlio di Sempronio”).”
Nicole Cliffe ha dato inizio ad un trend che potremmo chiamare “figli/figlie di mamma nell’universo tolkeniano” con il pezzo intitolato “How Tolkien Characters Would Introduce Themselves in a Matriarchal Society” (The Toast, 2014), e cioè: “Come i personaggi di Tolkien presenterebbero se stessi in una società matriarcale”.
Alcune battute, tradotte, perdono la carica comica e ho dovuto tralasciarle. Altre ho dovuto adattarle perché mantenessero il senso originario. Comunque, mentre i fans aspettano la premiere de “La battaglia delle cinque armate” – 1° dicembre, Londra, Leicester Square – e quelli italiani in particolare aspettano l’uscita del film nei nostri cinema il 17 dicembre, non ci fa male sorridere un po’ su questo straordinario mondo fantastico che io anch’io amo molto. Maria G. Di Rienzo
“Salve, sono Celeborn, ma potete chiamarmi Di-Galadriel.”
“Salve, sono Legolas, figlio di un’elfa talmente straordinaria da aver reso Thranduil eterosessuale per una notte.”

Un piccolo Legolas con il babbo
“Salve, sono Boromir, figlio di Finduilas. Quando la mamma morì, papà divenne cupo, strambo e inefficente come leader: agli uomini capita spesso.”
“Salve, sono Shelob, figlia di Ungoliant. Mia madre si mangiò la luce dei due alberi che illuminavano il mondo, ma io mi accontenterò di mangiare te.”
“Salve, sono Tauriel, un concentrato di tensione da arciera e sensualità elfica, figlia di Peter Jackson e George Lucas. Sono la sorellastra di Azog, l’orco albino, una creatura nata fuori dal vincolo matrimoniale dei suddetti. Ne’ io ne’ lui abbiamo madri degne di nota, perché non si poteva stiracchiare Tolkien fin là.”
“Salve, sono (a scelta)… Gimli Gloin Thorin Ori Dori Nori Oin Dwalin Fundin Balin Bifur Bofur Bombur Dain… figlio di una nana così eccelsa e riverita che è proibito ripetere il suo nome.”

Thorin, al centro, con il fratello e la sorella
(parlando ad Aragorn) “Il mio nome è Éowyn, figlia di Théodwyn. Io non scambio chiacchiere inutili con gli uomini. Togliti di mezzo o ti toglierà di mezzo la mia spada. Se più tardi dovessi decidere di divertirmi con il tuo corpo, te lo farò sapere. Per il momento, puoi dormire nelle stalle.”
(riscrittura del dialogo cinematografico fra Éowyn e Aragorn in “Le Due Torri”)
Aragorn: Non temo la morte.
Éowyn: E cosa temi?
Aragorn: Essere castrato dalle amazzoni di Rohan!
Éowyn: Tu sei uno scudiero di Gondor. Ho bisogno di tenerti qui attorno per la riproduzione e altri servizi. Non penso che quello sarà il tuo fato.
E per finire… “Sauron. E Morgoth. Senza mamma. Niente di buono viene dagli uomini che si riproducono da soli, Iluvatar.”
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