La guerra è uno stato di conflitto armato fra società umane. Attualmente una cinquantina di situazioni di questo tipo sono in corso sul pianeta: quella che sta facendo più vittime è il conflitto in Siria.
Io ripudio la guerra con la stessa fermezza di coloro che redassero la nostra Costituzione (Art. 11: “come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”), e a differenza di Papa Bergoglio so almeno cos’è.
So che si basa su interessi disputati e che spesso necessita di un “casus belli” per iniziare – tipo l’attentato di Sarajevo o la campagna di Polonia che accesero la miccia dei due conflitti mondiali. La guerra concerne il controllo di territori e/o risorse; il riconoscimento di concessioni economiche (come per le guerre anglo-olandesi, 1652/1784); la sovranità nazionale (guerre di indipendenza); il controllo del potere interno (guerre civili)… per farla breve, ogni conflitto mira a ottenere benefici territoriali, economici, politici, militari eccetera.
Se a dire che la malefica – inesistente – “teoria del gender” è “il grande nemico” che ha lo scopo di “distruggere il matrimonio” e perciò ha messo in atto una “guerra mondiale” fosse un predicatore da strapazzo, in piedi su una cassetta di frutta in un parco di una città qualsiasi, io potrei scrollare le spalle e persino riderne: ma che lo faccia il rappresentante di una delle maggiori religioni mondiali, con tutti i riflettori puntati su di lui e innumerevoli microfoni che gli fanno eco sull’intero pianeta mi preoccupa.
Come può un essere umano con neuroni funzionanti imbastire questo tipo di ragionamento: una teoria che non esiste, la cui paternità/maternità nessuno rivendica, che nessuno sa spiegare se non ricorrendo all’omofobia e a deliri complottisti su bambini “indottrinati” a fare non si sa bene cosa, dichiara guerra a livello mondiale (come, dove, con quali eserciti, quali armi?) allo scopo di distruggere un negozio giuridico (il matrimonio) e cioè un atto con cui un privato è autorizzato dall’ordinamento giuridico a regolare interessi individuali nei rapporti con altri soggetti.
Bergoglio, quella che scrive fantascienza sono io ma una trama del genere è talmente illogica che neppure ricorrendo a speculazioni non-euclidee e a salti mortali di fantasia riesco a farla stare in piedi. Cosa guadagna il misterioso e innominato ma sicuramente ferocissimo nemico dalla “distruzione del matrimonio”? E’ un sociologo pazzo che vuole dimostrare l’impossibilità delle relazioni umane regolate giuridicamente? Vuole vendicarsi del mondo intero perché non è riuscito a sposarsi (e quindi niente più nozze per nessuno, tiè!)? E’ un economista tormentato dai costi dei congedi di maternità/paternità che pensa alla solitudine assoluta degli individui come al prossimo upgrade del neoliberismo?
Il Papa non lo ha spiegato nel suo sproloquio, ma dalla distruzione da profezia apocalittica del matrimonio al divorzio nella realtà il passo è stato obbligato: “Il matrimonio è la cosa più bella che Dio ha creato (ma non sappiamo quale dio, in caso Bergoglio abbia ragione, perché come consuetudine è più vecchia della Bibbia e dei Vangeli)… cioè l’uomo e la donna che si fanno una sola carne sono l’immagine di Dio… (perciò il divorzio lo paga dio, perché) quando si divorzia una sola carne sporca l’immagine di Dio.” Mi manca qualcosa: un “si” o un “ciò” prima di “sporca”, per esempio.
Ma il fatto è che per quanto ci si arrampichi sugli specchi i due sposi restano due persone distinte e diverse, non si annullano l’uno nell’altra e viceversa, non acquisiscono alcuna qualità divina per l’aver firmato un contratto in chiesa o davanti al sindaco, ne’ diventano dopo averlo firmato un ermafrodita a quattro gambe e due nasi: se poi quest’ultima è l’immagine dell’onnipotente mi piacerebbe sapere in quale concilio vaticano è stata stabilita.
Tralasciando l’ovvia solfa sui poveri bambini vittime dei divorzi dei genitori (meglio che subiscano violenza domestica e magari ne schiattino, ma in una famiglia che non ha sporcato l’immagine di dio, vuoi mettere?) e la solita ingiustificabile banalizzazione della violenza domestica stessa (“alle volte volano i piatti. Ma se è vero amore, si fa la pace subito.” – poi domani volano i pugni e dopodomani le coltellate, ma se è vero amore tutto si perdona… basta dire “permesso, grazie, scusa”), il clou della performance papale in Georgia è raggiunto con le “situazioni più complesse”.
Tali circostanze sono quelle in cui “il diavolo si immischia e mette una donna davanti all’uomo e questa gli sembra più bella della sua. O quando mette un uomo davanti a una donna e gli sembra più bravo del suo…”.
Sarete contenti/e, spero: adesso sapete perché la vostra relazione con X è finita. Non prendetevela, Belzebù è fatto così. E sapete finalmente anche l’unica ragione per cui un uomo sposa una donna: è bella. E perché una donna sposa un uomo: è bravo. Ne consegue che possono essere tentati di lasciare il/la coniuge qualora appaia una “più bella” o uno “più bravo”. E questo è il vero amore secondo Bergoglio: talmente segnato dagli stereotipi del “gender” che può tenerselo. Amen.
Maria G. Di Rienzo