(“An Open Letter to Facebook”, di Soraya Chemaly, Jaclyn Friedman e Laura Bates, 21 maggio 2013. Trad. Maria G. Di Rienzo. Ma come? Non eravamo solo Boldrini e io a dare i numeri?)
Noi firmatarie/firmatari della presente scriviamo per chiedere un’azione veloce, estesa ed efficace che maneggi la rappresentazione di stupro e violenza domestica su Facebook. Nello specifico chiediamo a voi, Facebook, di intraprendere tre azioni:
1. Riconoscere i discorsi che trivializzano o glorificano la violenza contro bambine e donne come discorsi di odio e impegnarvi a non tollerare tali contenuti
2. Addestrare efficacemente i moderatori a riconoscere e rimuovere i discorsi di odio basati sul genere.
3. Addestrare efficacemente i moderatori alla comprensione che le molestie online hanno un effetto diverso su donne e uomini, in parte dovuto alla pandemia della violenza contro le donne nel mondo reale.
A questo fine, stiamo chiedendo agli utenti di Facebook di contattare chi fa pubblicità su Facebook e i cui annunci appaiono accanto a contenuti che usano le donne come bersagli di violenza, affinché chiedano alle compagnie commerciali di ritirare i loro annunci pubblicitari su Facebook sino a che voi non intraprenderete le azioni succitate per bandire i discorsi di odio basati sul genere sul vostro sito.
Specificatamente, ci stiamo riferendo a gruppi, pagine ed immagini che esplicitamente condonano o incoraggiano stupro o violenza domestica, o suggeriscono di riderne o di vantarsi al proposito. Pagine che attualmente sono su Facebook includono “Fly Kicking Sluts in the Uterus”, “Kicking your Girlfriend in the Fanny because she won’t make you a Sandwich”, “Violently Raping Your Friend Just for Laughs”, “Raping your Girlfriend” e molti, molti altri. Immagini che appaiono su Facebook includono fotografie di donne picchiate, piene di lividi, legate, drogate e sanguinanti con didascalie del tipo: “Questa cagna non sapeva quando chiudere il becco” e “La prossima volta non restare incinta”.
Tali pagine ed immagini sono approvate dai vostri moderatori, mentre voi rimuovete regolarmente contenuti come fotografie di donne che allattano, di donne che hanno subito una mastectomia e le rappresentazioni artistiche di corpi di donne. Inoltre, il discorso politico delle donne, che comprende l’uso dei loro corpi in modi non sessualizzati per protesta, è regolarmente bandito come pornografico mentre i contenuti pornografici – banditi dalle vostre stesse linee guida – restano al loro posto. Sembra che Facebook consideri la violenza contro le donne meno offensiva delle immagini nonviolente dei corpi delle donne, e che le sole rappresentazioni accettabili della nudità femminile siano quelle in cui le donne appaiono come oggetti sessuali o come vittime di abusi. La vostra pratica usuale di permettere tali contenuti affiancandovi un avviso (umoristico) letteralmente tratta la violenza che ha per bersaglio le donne come una barzelletta.
La più recente stima globale – http://saynotoviolence.org/issue/facts-and-figures – dalla campagna delle Nazioni Unite “Say No UNITE” dice che la percentuale di donne e bambine che hanno fatto esperienza di violenze durante le loro vite è pari ora ad un intollerabile 70%. In un mondo in cui così tante bambine e donne saranno stuprate o picchiate durante le loro vite, permettere la condivisione di contenuti in cui ci si vanta e si scherza sullo stuprare e battere donne, contribuisce alla normalizzazione della violenza domestica e sessuale, crea un’atmosfera in cui i perpetratori sono più inclini a credere di farla franca, e comunica alla vittime che non saranno prese sul serio qualora denuncino.
Secondo una ricerca dell’Home Office in Gran Bretagna, una persona su cinque pensa sia accettabile che un uomo, in determinate circostanze, colpisca o schiaffeggi la moglie o la fidanzata come risposta al suo essere vestita in modo sexy o rivelatore in pubblico. E il 36% pensa che una donna dev’essere ritenuta totalmente o in parte responsabile se viene assalita o stuprata mentre è ubriaca. Tali attitudini sono formate, in parte, dall’enorme influenza delle piattaforme sociali come Facebook e contribuiscono a gettare il biasimo sulle vittime e a normalizzare la violenza contro le donne.
Nonostante quel che Facebook dichiara, e cioè di non essere coinvolto nello sfidare le norme e di non censurare ciò che le persone dicono, voi avete in funzione procedure, limiti e linee guida comunitarie che interpretate e applicate. Facebook proibisce i discorsi di odio e i vostri moderatori maneggiano ogni giorno contenuti che sono violentemente razzisti, omofobici, islamofobici, antisemitici, ogni giorno. Il vostro rifiuto di maneggiare allo stesso modo i discorsi di odio basati sul genere marginalizza ragazze e donne, mette da parte le nostre esperienze e le nostre preoccupazioni, e contribuisce alla violenza contro di noi. Facebook è un’enorme rete sociale con più di un miliardo di utenti al mondo, il che rende il vostro sito estremamente influente nel dar forma a norme e comportamenti sociali e culturali.
La risposta di Facebook alle molte migliaia di lamentele e di richieste di affrontare tali questioni è stata inadeguata. Non avete rilasciato una dichiarazione pubblica che affrontasse la faccenda, non avete risposto agli utenti preoccupati, ne’ implementato politiche che migliorino la situazione. Avete, anche, agito in modo incoerente in relazione alla vostra politica di bando delle immagini, rifiutando in molti casi di rimuovere immagini offensive di stupro e violenza domestica quando venivano riportate, ma cancellandole immediatamente non appena i giornalisti le menzionavano nei loro articoli, e ciò convoglia il forte messaggio che voi siete assai più preoccupati di agire sulla base di casi singoli e di proteggere la vostra reputazione, anziché dell’effettuare un cambiamento sistemico e di prendere una posizione chiara e pubblica contro la pericolosa tolleranza di stupro e violenza domestica.
In un mondo in cui centinaia di migliaia di donne sono assalite giornalmente e in cui la violenza da parte di un partner intimo resta una delle cause principali di morte per le donne al mondo, non è possibile stare alla finestra. Chiediamo a Facebook di prendere l’unica decisione responsabile e di intraprendere un’azione veloce, estesa ed efficace sulla questione, accordando la vostra linea di condotta su stupro e violenza domestica ai vostri stessi principi di moderazione e linee guida.
Distinti saluti,
Laura Bates, The Everyday Sexism Project http://www.everydaysexism.com/
Soraya Chemaly, scrittrice ed attivista
Jaclyn Friedman, Women, Action & the Media (WAM!) http://womenactionmedia.org/
Angel Band Project http://www.angelbandproject.org/
Anne Munch Consulting, Inc. http://www.annemunch.org/
Association for Progressive Communications Women’s Rights Programme
http://www.apc.org/en/about/programmes/womens-networking-support-programme-apc-wnsp
Black Feminists http://www.blackfeminists.org/
The Body is Not An Apology http://www.thebodyisnotanapology.com/
Breakthrough http://breakthrough.tv/
Catharsis Productions http://www.catharsisproductions.com/
Chicago Alliance Against Sexual Exploitation http://caase.org/
Collective Action for Safe Spaces http://www.collectiveactiondc.org/
Collective Administrators of Rapebook https://www.facebook.com/StopRapebook
CounterQuo http://counterquo.org/
End Violence Against Women Coalition http://www.endviolenceagainstwomen.org.uk/
The EQUALS Coalition http://www.weareequals.org/
Fem 2.0 http://www.fem2pt0.com/
Feminist Peace Network http://www.feministpeacenetwork.org/
The Feminist Wire http://www.thefeministwire.com/
FORCE: Upsetting Rape Culture http://upsettingrapeculture.com/
A Girl’s Guide to Taking Over the World http://www.agirlsguidetotakingovertheworld.co.uk/
Hollaback! http://www.ihollaback.org/
Illinois Coalition Against Sexual Assault http://www.icasa.org/
Jackson Katz Mentors in Violence Prevention http://www.jacksonkatz.com/aboutmvp.html
Lauren Wolfe http://www.womenundersiegeproject.org/
Media Equity Collaborative
MissRepresentation http://www.missrepresentation.org/
No More Page 3 http://nomorepage3.org/
Object http://www.object.org.uk/
The Pixel Project http://www.thepixelproject.net/
Rape Victim Advocates http://www.rapevictimadvocates.org/
Social Media Week http://socialmediaweek.org/
SPARK Movement http://www.sparksummit.com/
Stop Street Harassment http://www.stopstreetharassment.org/
Take Back the Tech! https://www.takebackthetech.net/
Tech LadyMafia http://www.techladymafia.com/
Time To Tell http://www.timetotell.org/
The Uprising of Women in the Arab World
V-Day http://www.vday.org/
The Voices and Faces Project http://www.voicesandfaces.org/
The Women’s Media Center http://www.womensmediacenter.com/
Women’s Networking Hub http://www.womensnetworkinghub.com/
The Women’s Room http://thewomensroom.org.uk/
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