“Effetto farfalla”: immagino che se non conoscete il significato di questa terminologia ne abbiate almeno sentito parlare. Senza scomodare in dettaglio precursori e sistematizzatori del concetto (da Fichte a Lorenz, passando per Alan Turing e Ray Bradbury) il suo senso è questo: tutto ciò che esiste è interconnesso a tal punto che persino la più minuscola delle azioni in un luogo qualsiasi può avere un effetto immenso da qualche altra parte.
A guisa di metafora, ciò è particolarmente vero per i circoli di donne o per gli spazi misti e non in cui le donne condividono le loro esperienze. La testimonianza dell’una risuona con il vissuto dell’altra, le parole che Tizia dice sono quelle che Caia cercava, il modo in cui lei ha attraversato e risolto una determinata difficoltà potrebbe essere esportato nella situazione che io vivo… e così via.
La visione che si spezza, durante questi incontri, è quella che iscrive mondo e natura nella cornice di una macchina soggetta a dominio e controllo. Le donne, equiparate dal patriarcato alla “natura” nella forma di risorse da sfruttare (inferiori a una vera umanità e incapaci di raggiungerla), costruiscono in tal modo prospettive diverse e multidimensionali che rompono il paradigma dell’oppressione e indicano nuove strade.
Volete provare? Magari per celebrare in modo significativo il Solstizio d’Estate? Potreste partecipare a “LA MAGIA DELLA PAROLA: PAROLE E AZIONI PER IL BENESSERE DI SÉ E DEL MONDO”, in quel di Bassano in Teverina (Viterbo) : “Le parole dette e ascoltate influenzano le nostre vite, sino a orientare credenze e atteggiamenti. La magia della parola agisce con l’accettazione, la diffusione la ripetizione delle stesse parole dette e ridette in ambiti diversi. La vita delle donne e degli uomini è influenzata sin dalla nascita dalle parole che ascoltiamo, e poi che diciamo. L’ascolto, l’intreccio tra le diverse culture e i modi di vivere, il riconoscersi nelle parole delle altre e degli altri, tra identità e differenza sono il primo passo per ascoltare anche il senso delle nostre parole, e dar loro intento e significato. Sabato e domenica 24/25 giugno 2017 – festeggiando il Solstizio – fermiamoci nella luce ad ascoltare, riconoscere e esprimere le nostre parole per un mondo migliore.”
Chiedete ulteriori informazioni all’Autrice dal cui testo ho tratto questo brano, Nicoletta Crocella: l’indirizzo del suo blog “Ragionandoci” è qui a destra, nella colonna delle Amiche.
Siete troppo distanti, in questo momento vi sentite timide o non state benissimo, siete impegnate in quei due giorni? Ok, non vi lascio a piedi. Guardate un attimo questo disegno.
Siete in grado di riprodurlo incidendolo sul terreno, disegnandolo su grandi fogli di carta, usando sassolini – gessetti – foglie e fiori – mattoncini delle costruzioni della vostra bambina o bambino? Se non volete uscire di casa, potete assemblarlo sul tavolo della cucina.
Percorretelo, a piedi se l’avete creato all’esterno, con un “avatar” che vi rappresenti se sta sul tavolo (una volta li chiamavamo “segnalini”…), in senso orario, a partire dalla più alta delle cinque spirali esterne. Essa rappresenta quel che sapete, perciò comincerete dicendo a voce alta: “Tutto quello che so”. Muovendovi verso destra finirete su “Tutto quello che sento dentro di me”, “Tutto quello che penso”, “Tutto quello che faccio”, “Tutto quello che amo”. Ripetete il giro pronunciando queste parole sino a che non vi sentirete abbastanza forti da andare al centro, occupando la spirale maggiore: “TUTTO QUELLO CHE SONO”.
Tutto quello che siete, amiche mie, ha senso. Tutto quello che siete ha valore. Tutto quello che siete ha un posto e uno scopo. Se compirete il giro in compagnia di altre persone, quando alla fine ognuna di voi sarà al centro prendetevi per mano e danzate come se festeggiaste la prima alba del mondo: perché, in rinnovata consapevolezza, per voi lo sarà. Maria G. Di Rienzo