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Posts Tagged ‘educazione sessuale’

Il brano seguente – tratto da un articolo di giornale, data odierna – non è propriamente in lingua italiana (analfabetismo), ma la cosa peggiore è che non ha nulla a che fare con la realtà italiana o con le problematiche che investono la vita di italiani e stranieri presenti in Italia (ignoranza) e di cui un politico italiano potrebbe / dovrebbe occuparsi (qui abbiamo solo propaganda razzista e sessista):

“Ci sono immigrati che hanno scambiato i pronto soccorso per un bancomat sanitario per farsi gli affari suoi senza pagare una lira. È ora di smetterla che ci siano migliaia di cittadini non italiani che hanno preso il pronto soccorso come l’anticamera di casa loro. Io dico che la terza volta che ti presenti paghi.

Delle infermiere del pronto soccorso di Milano mi hanno segnalato che ci sono delle donne che si sono presentate per la sesta volta per una interruzione di gravidanza. Non entro nel merito di una scelta che compete solo alla donna. Non è compito mio né dello Stato dare lezioni di morale o di etica a chiunque, è giusto che sia la donna a scegliere per sé e per la sua vita. Però non puoi arrivare a prendere il pronto soccorso come la soluzione a uno stile di vita incivile per il 2020.

Se si arriva alla settima interruzione di gravidanza significa che si sbaglia stile di vita. Sono d’accordo con i medici che dicono che la donna è libera di scegliere ma se in poco tempo si viene a chiedere la settima interruzione di gravidanza… bisogna spiegarle come ci si comporta”.

A dire questo è il sig. Salvini che non sa come funzionano le unità operative sanitarie nel suo Paese, perciò glielo spiego io – anche se avrebbero dovuto spiegarglielo i sedicenti giornalisti che hanno riportato le sue affermazioni senza contestualizzarle ne’ porre una singola domanda al proposito: il pronto soccorso è il reparto di un ospedale che tratta i casi di emergenza (come possono essere forti traumi o arresti cardiaci), li classifica in base all’urgenza assegnando loro un codice e se i primi tre (rosso-giallo-verde) prevedono un ingresso immediato o di poco differito, il quarto (bianco) è stimato come non pericoloso – a volte come “accesso improprio” – e prevede il pagamento del ticket. Lo prego anche di prendere nota che il pronto soccorso non effettua interruzioni di gravidanza, le quali sono di competenza del reparto ginecologico/ostetrico.

Riassumendo: una persona con la febbre a 40° o con una ferita la cui relativa emorragia non si arresta, qualunque sia il suo colore, non sta “usando” il pronto soccorso per passare il tempo in un surrogato dell’ “anticamera di casa propria”, sta cercando di sopravvivere – e il farlo è suo pieno e incontestabile diritto; viceversa, qualcuno che va al pronto soccorso per una storta al mignolo può essere fastidioso per il personale ma non interrompe o ritarda le procedure di emergenza ne’ grava sulla sanità statale: perché paga per il servizio ogni volta, senza che ci sia bisogno di contare gli accessi per affibbiargli un balzello ogni tre di essi.

Per quel che riguarda la gravidanza nei mammiferi, innanzitutto Salvini dovrebbe sapere – dovrebbe perché ha due figli – che non è frutto dello “stile di vita” (civile o incivile, qualsiasi cosa in questo caso ciò voglia dire) della femmina interessata, necessitando della cooperazione di un maschio della specie. Perciò, spiegare come ci si comporta per ottenere un controllo delle nascite è semmai attività da rivolgere ad ambosessi. In Italia lo fanno i consultori familiari (Legge 405/75) il cui intervento in caso di interruzione volontaria di gravidanza è previsto dalla normativa relativa (Legge 194/78). Se Salvini voleva con le sue esternazioni suggerire il pieno ingresso dell’educazione sessuale nelle scuole io sono d’accordo: ma temo non sia così, perché ad ogni singola iniziativa in materia lui, i membri del suo partito e quelli della sua coalizione “sovranista” urlano come sciacalli “giù le mani dai bambini” / “complotto gender” e se possono la bloccano.

Delle infermiere del pronto soccorso di Milano mi hanno segnalato che ci sono delle donne che si sono presentate per la sesta volta per una interruzione di gravidanza è un’affermazione non comprovata a sostegno della quale abbiamo solo la parola del leader leghista, che purtroppo è discretamente noto per la capacità di contraddirsi nel giro della stessa giornata e di dire cose che non hanno alcun riscontro fattuale. Perciò, io ritengo sia teoricamente possibile tradurla così: Quando, nello scorso dicembre, sono andato a Cinisello Balsamo per vedere le ruspe in movimento (l’abbattimento del cosiddetto “ecomostro”) ho incontrato un mio fan: lui conosce un’infermiera del pronto soccorso dell’Ospedale Bassini, la quale gli ha raccontato di una donna che si è ormai presentata sei volte per ottenere la pillola del giorno dopo.

Poi, lo sapete, la fantasia fa miracoli e Cinisello può diventare Milano, un’infermiera moltiplicarsi in dozzine di infermiere e una donna qualsiasi trasformarsi in un’orda incivile di “zingaracce” e “clandestine” che chiedono di abortire. Tanto i seguaci del “capitano” si bevono tutto questo veleno come fosse un elisir.

Maria G. Di Rienzo

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(“Tell Them. They Deserve To Know.”, di Patrice M. Daniel per Awid, 28.3.2014, trad. Maria G. Di Rienzo. Patrice, psicoterapeuta, è una giovane femminista delle Barbados, particolarmente attiva contro la violenza di genere. Nel marzo scorso, ha partecipato alla 58^ sessione della Commissione NU sullo Status delle Donne. Quello che segue è il suo intervento.)

Patrice

“Non voglio fare sesso con lui ma gli amici dicono che devo, altrimenti la relazione non è vera.”
“E’ vero che devo fare sesso con lui se mi ha pagato il biglietto del cinema?”
“Dove vai se prendi una malattia a trasmissione sessuale. Io non lo so.”
“Posso restare incinta se è la prima volta che faccio sesso?”
Vogliono sapere. Le persone giovani cercano disperatamente informazioni su come navigare in modo sicuro nelle loro vite sessuali. Troppo spesso, io esco da queste conversazioni con un disturbante miscuglio di emozioni. Mi rattrista che conoscano così poco in merito a decisioni personali e a come proteggere la loro salute sessuale. Mi infuria che le scuole e le comunità neghino loro in modo consistente informazioni salva-vita coprendole con il mantello della moralità. Sono preoccupata per le giovani donne e le ragazze, che sono di frequente i bersagli di stupri e aggressioni sessuali. Sono frustrata perché idee false su un’educazione sessuale esauriente nelle scuole sono ancora usate per influenzare le politiche relative.
Mentre i decisori spandono in giro retorica sulla purezza sessuale, queste ragazze esistono in un mondo in cui circa il 50% delle vittime di violenza sessuale sono ragazze minori di 16 anni. C’è questo errato concetto, che il dare agli/alle adolescenti informazioni accurate sulla loro salute sessuale e riproduttiva li spingerà a fare sesso in modo sconsiderato e senza freni. In realtà, è vero l’opposto. Quando gli/le adolescenti hanno solide, esaustive informazioni sulle responsabilità associate all’attività sessuale sono più inclini a posporla.
( http://www.guttmacher.org/pubs/gpr/14/3/gpr140317.html )
Coloro che sono attivi/e sessualmente sono più inclini ad adottare pratiche responsabili, come l’uso di contraccettivi.
L’attestazione esibizionista di moralità è particolarmente ironica, dato lo scioccante numero di stupri accertati in tutto il mondo. Di frequente, ragazze sotto l’età del consenso legale sono assalite sessualmente. E ancora, alcuni sono preoccupati di “corrompere” le ragazze con l’informazione, mentre le vere violazioni sono quelle sessuali che esse subiscono. L’oltraggio dovrebbe essere sul fatto che per il 30% delle donne, sull’intero pianeta, la prima esperienza sessuale è stata forzata, e per gli stupri che incrementano la vulnerabilità delle donne all’infezione da Hiv.
(http://www.unwomen.org/en/what-we-do/ending-violence-against-women/facts-and-figures )
Perciò, rispondete alle loro domande. Loro meritano di sapere.
Dite alle nostre ragazze e giovani donne che i loro corpi appartengono a loro, e che nessuno ha il diritto di costringerle ad attività sessuali di alcun tipo.
Dite loro che ogni e qualsiasi forma di stupro e aggressione sessuale è sbagliata, e che il biasimo va interamente al perpetratore.
Istruitele sul fatto che le molestie sessuali non sono mai colpa di una donna, e che nessuna donna “provoca” lo stupro. Loro meritano di sapere.
Dite loro che hanno diritto ad un’educazione sessuale esauriente su tutti gli aspetti della loro salute sessuale e riproduttiva.
Dite loro che hanno il diritto di aspettare sino a che possono e vogliono dare legalmente il loro consenso.
Assicuratevi che abbiano tutte le informazioni necessarie per prendere decisioni sagge sulle loro vite sessuali.
Spiegate loro che la sessualità non è ne’ malvagia ne’ sporca: è un argomento che richiede impegno onesto e fattivo, di modo che le persone giovani abbiano gli strumenti per attraversare quest’esperienza in modo fiducioso e sicuro.
Dite loro TUTTI i modi di ridurre i rischi di una gravidanza indesiderata o di una malattia a trasmissione sessuale. L’astinenza non è la sola risposta e loro non dovrebbero vergognarsi di pensare questo.
Spiegate alle nostre ragazze e alle nostre donne che hanno il diritto di determinare se e quando avere bambini.
Nessuna dovrebbe essere confusa o incerta sul dove avere accesso ad informazioni, servizi e cure.
Loro meritano di sapere.
La Commissione sullo Status delle donne ha lo scopo di affrontare la discriminazione contro donne e bambine e le rampanti violazioni dei loro diritti umani. Il diniego della salute sessuale e riproduttiva e dei diritti correlati restano barriere all’eguaglianza di genere, all’equità e alla giustizia.
E’ ora che i decisori a livello politico non si limitino a parlare, ma implementino. Le loro azioni e le loro inazioni continuano a costare ai giovani, in special modo alle ragazze, le loro vite.
Il nemico non è l’educazione sessuale. E’ l’ignoranza.
“So che non devo fare nulla per cui non mi senta pronta. Quando mi sento pronta, so già esattamente come proteggere me stessa ed essere al sicuro.”: è nostro dovere creare un mondo in cui tutte le conversazioni al proposito finiscano così.

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