Vorrei essere riuscita a trovare un eufemismo che convogliasse garbatamente, ma con la stessa esattezza, i miei – e non solo miei – sentimenti. Non ci sono riuscita. Perciò, in diretta dal mio quarto napoletano, ecco qua: avite scassato la uallera.
Parlo ai gestori dei media di questo paese. Analizzate la situazione:
– Ieri abbiamo contato 29.684 decessi, un numero destinato a salire e che io non sono più in grado di visualizzare mentalmente. Ero abituata a considerare “strage” un incidente stradale in cui morissero dieci persone, ora non ho neppure un nome da dare a quello che vedo.
– Le ricadute della pandemia in ambito relazionale, sociale, economico sono enormi.
– La politica non sta facendo una grande figura e troppi suoi esponenti sono concentrati esclusivamente sul ricavare consenso (e alcuni profitto) per se stessi.
– Non torneremo a vivere come vivevamo prima. Scordatevelo. La portata di questo shock e le norme comportamentali che dovremo seguire per lunghissimo tempo hanno già distrutto quel “prima” in modo definitivo.
– La nostra sopravvivenza, la ripartenza, la creazione di un assetto stabile per il nostro Paese (e per il mondo intero) dipenderanno da come sapremo visualizzare e realizzare uno scenario alternativo a quello che conoscevamo.
Quindi, spiegatemi la valanga di articoli, podcast, video ecc. su Ferragni e Fedez che fanno volontariato – per un giorno intero, un giorno, è roba da cavalierato della Repubblica!, sui personal trainer che “non si sentono tutelati” (nemmeno i/le loro clienti lo sono, visto che un bel numero di questi individui non ha fatto nessuno studio specifico sul corpo umano e spaccia stronzate), sulla “bellezza ai tempi del coronavirus”, sul futuro delle palestre e dei centri estetici.
Spiegatemi i cluster di pezzi in prima pagina sul dimagrimento della cantante Adele: sondaggi, speculazioni, approfondimenti, pareri degli psicologi… e ditemi la ragione per cui il tutto è classificato come “spazio donna”, cioè se pensate davvero che in questo preciso momento sia di decisiva importanza, per le donne italiane, sapere quanto pesa Adele.
Spiegatemi perché da un’intera settimana riempite spazi con le “opinioni” di cani e porci sull’aspetto di Giovanna Botteri, che non fa ne’ la modella ne’ la velina, ma la giornalista: una professione di cui avete dimenticato in pieno il significato.
Spiegatemi l’accorata preoccupazione per la sorte delle/degli influencer : “(…) gli influencer costretti in casa perdono appeal per le aziende, che non sono più disposte ad investire su di loro per dare visibilità ai propri prodotti. Succede così che quasi la metà delle società di marketing ha già speso (e a questo punto buttato) quasi il 20% del proprio budget in post degli influencer che, numeri alla mano, hanno mosso nel 2019 circa 6 miliardi e mezzo di dollari in pubblicità e che ora si ritrovano a bocca asciutta. Un solo post di un influencer sopra il milione di follower viene pagato dall’azienda che vuole sponsorizzare il proprio prodotto circa 10 mila dollari. Ma converrete che non si può pubblicizzare l’ultimo abito da sera di Valentino sdraiati sul divano di casa!” Capite? E noi insensibili che ci preoccupavamo della cassa integrazione e dell’affitto!
Spiegatemi questi titoli:
Manicure e make-up tra plexiglass e termometri: “Che emozione”.
Il trucco con la mascherina? Ispiratevi ad Audrey Hepburn.
Italiani ingrassati di due chili in quarantena, ora scatta la Fase 2: la dieta (li avete pesati uno a uno? A casa mia non è arrivato nessuno con la bilancia e vi assicuro che è meglio per lui/lei e per voi)
E tu di che mascherina sei? Frou frou, minimal o tecnologica?
Coronavirus e scuola, il grido della pornostar Priscilla Salerno: «Troppi rischi per i ragazzi» (per la serie “il parere dell’esperta”).
Elisabetta Franchi: “Nei miei 82 negozi ho mezzo milione di capi invenduti, non resta che rimboccarsi le maniche” (la mia angoscia per la proprietaria di 82 negozi non ha limiti, non è che una volta rimboccate le maniche finirà a raccogliere pomodori in Puglia agli ordini di un “caporale”, vero?).
Scendete dalla giostra, la musichetta è finita e i gettoni pure.
Maria G. Di Rienzo