(“How to make yourself small or how to be black and survive” di Porsha Olayiwola, in immagine, trad. Maria G. Di Rienzo. Olayiwola è scrittrice, poeta, educatrice, futurista, femminista, lesbica, storica della “diaspora nera”, direttrice artistica… La lista sarebbe ancora più lunga, ma c’è una frase che può fungere da riassunto: questa giovane donna è un genio. Vederla su un palcoscenico, che stia recitando le sue poesie o mettendo in scena una performance teatrale, è illuminante e catartico.)
Come rimpicciolire te stessa o come essere nera e sopravvivere
Accovacciati giù
in basso
non stendere le tue membra per tutta la loro lunghezza
Fletti le ginocchia
lascia che le tue ossa si ripieghino o
si rompano
Avvizzisci
Lascia che la tua pelle ti abbracci
come una bara, tienila vicina
La tua lingua è fragorosa
per diluire il ruggito, dirotta i tuoi occhi
osserva solo il manto stradale
Così un’ombra massiccia spalanca per noi
una tomba
Vedi solo le formiche
minuscoli esseri di melanina
scorrazzarne via
indenni