Ieri Repubblica dava conto della “gaffe del quotidiano Le Parisien”: il pezzo di copertina, sul futuro dopo il virus, il giornale francese lo ha affidato a quattro uomini bianchi.
“Con quattro uomini in copertina per raccontare “il mondo che verrà” dopo l’epidemia di coronavirus e il confinamento, il quotidiano francese Le Parisien è stato protagonista di un caso. E ha suscitato un’ondata di proteste da parte delle donne, fino al punto da ammettere “l’errore” e chiedere scusa.”
Eh, che improvvidi i cugini d’oltralpe! Però delle gaffe quotidiane proprie Repubblica non dà conto, ne’ l’episodio produce nella redazione qualche dubbio su come gestisce lo stesso argomento e la presenza delle donne in genere. Vogliamo dare un’occhiata alla prima pagina online di oggi?
Abbiamo l’illuminato commento, in taglio alto, dell’opinionista che ogni giorno si arrampica sugli specchi per trovare “la prima cosa bella” infilando incredibili perle, ben due pezzi sulle opinioni e sulle interazioni del grande pensatore Fiorello, l’annuncio che L’Espresso intervisterà sugli scenari post coronavirus niente di meno che Massimo Cacciari (già abbondantemente intervistato a 360° da quotidiani e riviste dell’area “progressista” nei giorni scorsi: un grande ritorno, visto che per un pezzo il teorico delle liste delle “cento città” e del federalismo “di sinistra” – ambo i progetti sono falliti a livello elettorale – non se lo filava nessuno), un tizio che ride fra barba e baffi nel mentre ci rassicura su come “questa clausura ci renderà migliori”, eccetera.
Per le donne ci sono celebrità che cantano, ballano, rammendano; un importantissimo articolo sui segreti nascosti “nei post di Madonna e Jennifer Lopez” (santo cielo, come sono riuscita a resistere e a NON aprire il click-bait???), consigli su come depilarsi prima della chat o su come tagliarsi i capelli (“Quest’estate scegli i tagli medi”), “donne impresa” che si occupano di elettrodomestici e una modella con cestino della spesa che ci avvisa: “Da non perdere: Prodotti indispensabili in casa a prezzi incredibili”.
Signori – e signore – di Repubblica, prima di mettere all’indice i colleghi francesi dovreste rendervi conto che lo sbilanciamento e la stereotipizzazione nel vostro palinsesto sono costanti. Personalmente ho cominciato a chiedervene conto, quest’anno, già il 4 gennaio:
“A descrivere il 2050 (…) saranno (…): Alessio, Riccardo 1, Gabriele, Francesco, Stefano 1, Alberto, Stefano 2, Riccardo 2, Fabio e Marino. Donne? Ce ne sono quattro nello “spazio dedicato ai libri” che recensiscono il lavoro di quattro uomini e una che fa un’intervista a un ballerino.”
https://lunanuvola.wordpress.com/2020/01/04/futuro/
Immagino, tra l’altro, di non essere stata la sola. Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Maria G. Di Rienzo