Nessuno mi ha insegnato
se questo fosse il sentiero giusto
o se dovessi prenderne un altro
Se ne raggiungo il termine laggiù
mi fermerò
dicendo “E’ la fine”
Sono in piedi di fronte a un labirinto chiuso
Chiedo quale sia la mia via
ma l’eco non ha risposte
Potrei restare sullo stesso sentiero di ieri
come appesa su quella ragnatela
Da qualche parte nel mondo
nell’angolo più profondo
devo trovare la me stessa che ha perso la via
Prima che giunga l’oscurità che ingoia il sole
devo trovare la mia strada
che è intrappolata in una lunga muraglia
Insegnatemi, mie nascoste paure:
se questo sentiero termina, ve ne sarà un altro?
Devo sciogliere i nodi che mi legano i piedi
ma le mie mani intorpidite sono troppo doloranti
Da qualche parte nel mondo
nell’angolo più profondo
devo trovare la me stessa che ha perso la via
Prima che giunga l’oscurità che ingoia il sole
devo trovare la mia strada
che è intrappolata in una lunga muraglia
“길” (Il sentiero), Kim Yun-a – cantautrice, pianista, chitarrista del gruppo coreano indie-rock “Jaurim”.
https://www.youtube.com/watch?v=J3VZ78hWhQw
La canzone fa parte della colonna sonora di “Signal”, uno sceneggiato trasmesso dalla rete tvN nel 2016 e che in questi giorni appare nelle classifiche dei migliori lavori televisivi coreani dell’ultimo decennio (io concordo). Se vi capita di poterlo vedere, fatelo: la storia è innovativa e potente ed è resa con un’armonia perfetta fra intreccio, regia e recitazione. Gli attori sono stati tutti sublimi, ma il mio Oscar personale va alla protagonista femminile Kim Hye-su (1970, straordinaria anche al cinema, vedasi “Coin Locker Girl”), a cui “Il sentiero” si riferisce.
Maria G. Di Rienzo