L’istruzione è l’arma più potente che si può usare per cambiare il mondo – Nelson Mandela
“Fano, frasi volgari all’alunna. Prof delle medie sotto processo. – L’accusa è maltrattamenti. Vittima una ragazzina di seconda media.”
Il professore è un “figo”, diciamolo: a cinquant’anni sembra appena il fratello maggiore dei suoi alunni. Mostra loro il tatuaggio sul braccio spiegando che lo eccita, gli fa ascoltare Fabri Fibra che inneggia al sesso e alla dodicenne che ha un pennarello in mano, appoggiato alle labbra, chiede a voce alta di fronte all’intera classe: “Stai cominciando gli allenamenti per fare i pompini?”.
I compagni della ragazzina ridono. Ai bulli è offerto un bersaglio legittimato dall’atteggiamento del docente: nei giorni seguenti ripetono ad oltranza la frase alla dodicenne, rendendo la sua vita scolastica così infernale da indurre la famiglia a farle cambiare istituto.
Adesso immaginatevi il professore coinvolto in qualche programma teso a contrastare la violenza di genere diretto ai suoi alunni. Farà un buon lavoro, vero? E’ solo uno a cui piace scherzare e se proprio si deve arrivare in tribunale, be’, allora lui non ha detto niente del genere e i bulletti sosterranno la sua versione:
“E’ stata ascoltata anche una mamma di una compagna di classe della 12enne: «Mi figlia mi disse la storia del pennarello, ma considerandolo uno scherzo». I difensori dell’imputato hanno annunciato la testimonianza di molti ragazzini che negherebbero la frase incriminata.”
Immagino che lo spiritoso e giovanile insegnante sia un po’ frastornato dalla faccenda: nella società italiana di cui fa parte è normale sessualizzare le bambine, è normale svilire ogni femmina – qualsiasi sia la sua età – ricordandole che è mero materiale da scopata ed è normale riderci sopra. A parte quelle stronze brutte sfatte delle femministe, non c’è nessuno che protesti per questo e si sa che quelle vacche protestano solo perché non trombano abbastanza…
I genitori della vittima sono parimenti consci della situazione, al punto da non aver denunciato in proprio ne’ essersi costituiti parte civile al processo. Probabilmente pensano, non a torto, che la loro figlia abbia già sofferto abbastanza.
Il problema è che nello scenario già descritto la ragazza continuerà a subire assalti sessisti per l’intera sua esistenza. Come ognuna di noi.
L’istruzione è la chiave che apre il mondo, un passaporto per la libertà. – Oprah Winfrey
Maria G. Di Rienzo