Le sacrosante preoccupazioni di un padre, il sig. Fabio Volo, espresse con accorata dignità tramite Radio Deejay (corsivo e sarcasmo miei):
“A un certo punto sulla tv appare una che si chiama Ariana Grande: bellissima ragazzina, mora. Sembra abbia 15 anni, vestita di rosa, tutta sexy. Se sono a una festa e una viene vestita così dico ‘Chi è ‘sto puttanun? Come si è introiata’. Le donne sono come i fiori, in base ai colori e ai profumi attirano un certo tipo di uomo. Se hai paura perché sei insicura e quindi esageri con la sessualità, attirerai solo gente che ti vuole sdraiare. Questa ragazzina è a quattro zampe, in ginocchio, impecorata che muove il culo. Tutto il videoclip era un richiamo sessuale. Pensate a me, padre di due femmine: vado al lavoro, faccio le mie cose, mentre una società mi sta imputtanando la figlia.”
(Le illustrazioni di questo articolo sono fiori: attendiamo che gentilmente il sig. Volo ci precisi quale tipo di uomo e/o insetto attraggono.)
Il papà angosciato si è preso del moralista e del bigotto, ma io credo abbia semplicemente fatto sfoggio di sessismo – quel sessismo quotidiano che in Italia è soffocante, nauseante, pervasivo, ossessivamente normalizzato e che investe tutte le donne, comprese le figlie del signore in questione.
Tanto per cominciare: crede il sig. Volo che se Ariana Grande non fosse bellissima, non avesse l’aspetto di una ragazzina e la sua performance non fosse sessualmente allusiva starebbe in televisione? Se avesse quarant’anni, pesasse ottanta chili e fosse vestita in jeans e maglietta potrebbe anche diffondersi nella danza in acrobazie da stuntwoman e gli studi televisivi le resterebbero proibiti. Quel che lei ha visto, mister, è ciò che gli uomini vogliono vedere e pertanto è ciò che passa in tv ab ovo usque ad mala – dall’inizio alla fine, delle trasmissioni – non solo tramite Ariana Grande. I mass media non forniscono modelli differenti a cui le sue figlie possano ispirarsi: c’è solo la introiata che deve dimostrare 15 anni anche in menopausa, qualsiasi mestiere faccia, qualsiasi ruolo svolga, al di là delle sue preferenze personali, delle sue capacità e della sua storia.
Punto secondo: poiché tali rappresentazioni soddisfano una richiesta a stragrande maggioranza maschile (maggioranza assoluta nelle redazioni dei media), per quale motivo lei ne considera responsabili le donne? Si rende conto esattamente di quel che ha detto? Paurose e insicure esagerano con la sessualità e attirano gente che le vuole “sdraiare”: quindi quando gli uomini le molestano, quando le assalgono, quando le stuprano, la colpa è loro, giusto?
Assecondando il ragionamento, in questi giorni sono accadute delle cose di cui le vittime sono responsabili, tipo:
“Varcaturo: segrega per dodici ore l’ex e sua figlia, poi violenta la donna – Per l’uomo, 27 anni, c’era già un divieto di avvicinamento. Arrestato con le accuse di violenza sessuale, sequestro e stalking. Ha tenuto prigioniere per dodici ore in auto la sua ex compagna 28enne, picchiandola ripetutamente, e la figlia di due anni.”
“Messina, picchiano e violentano una novantenne: arrestati due minorenni – In manette un 17enne e un 14enne. Uno di loro è amico del nipote dell’anziana. Hanno aggredito una 90enne, l’hanno selvaggiamente picchiata e poi hanno abusato di lei. Per entrambi l’accusa è di rapina aggravata, tentato omicidio e violenza sessuale, indagati a piede libero anche per porto di strumenti atti a offendere.”
E’ palese che non occorre vestirsi come Ariana Grande ne’ dimenare il didietro per essere investite dalla violenza, ma gli offensori in genere possono davvero “stare sereni” come va di moda dire: nei tribunali c’è un mucchio di gente che la pensa in modo non dissimile dal sig. Volo (sempre dalla cronaca di questa settimana):
“Uccisa dall’ex nel Casertano, pena ridotta per l’assassino – La sentenza di appello emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere riduce di due anni (in primo grado furono comminati 19 anni) la pena inflitta all’assassino ed ex compagno di Maria Tino, uccisa a Dragoni, nel Casertano, il 13 luglio del 2017.”
“Sorrento, stupro nel ristorante: Pepe ai domiciliari dopo nove mesi. Il 57enne accusato di aver drogato e violentato una 23enne di Piano di Sorrento nell’autunno del 2016, va agli arresti domiciliari. Lo ha stabilito il Tribunale di Torre Annunziata davanti al quale il ristoratore è a processo con le accuse di spaccio di droga e violenza sessuale.”
Nella sua prossima trasmissione, il padre preoccupato potrebbe provare a commentare le richieste che la società (guidata – diretta – normata da uomini come lui) fa non solo alle sue figlie, ma a tutte le donne:
“Il decalogo dell’amante perfetta” (articolo della settimana, sul quotidiano Libero diretto da Vittorio Feltri): “L’amante perfetta: indipendente, passionale, non invia sms e video nel cuore della notte; sembra sempre uscita dal parrucchiere; non ha mai il mal di testa; frizzante emotivamente e sessualmente; è sempre disponibile; è depilata; (…)”.
E per finire, potrebbe cominciare a contemplare la possibilità che le donne non siano al mondo con lo scopo unico e prescrittivo di attirare e soddisfare uomini.
Maria G. Di Rienzo