“Sono pronte un milione di bottiglie, tutte numerate, e sono sicuro che non ne rimarrà nemmeno una. Soltanto da Predappio ce ne hanno richieste 50 mila. Il 99% di chi ha un bar, un ristorante o un esercizio pubblico è di destra: l’Amaro del Duce sarà un grande successo. Prevedo tempi duri per gli altri amari: il nostro sconquasserà il mercato, facendo piazza pulita. Il popolo italiano è di destra: tanti non lo dicono, ma Salvini è al 40%. Grazie alla nostra ricetta daremo al popolo di destra una bevanda che saprà calmare i nervi e portare benessere. Certo, non la consiglierei ai comunisti, ai quali potrebbe risultare indigesta.” – Ferdinando Polegato, ristoratore di Sequals (Pn), imitatore di Mussolini, creatore con Andrea Lunardelli dell’Amaro del Duce.
Benvenuto, popolo d’Italia, alla diretta della finale del Torneo calcistico degli Amari, offertavi come sempre dell’Istituto Luce e sponsorizzata dagli Alcolisti Non Anonimi, i cui moniti a “carburarsi” in giusta dose per essere sempre pronti alla battaglia sono visibili alla base degli spalti, con tanto di firme di bevitori celebri (di destra, come il 99% degli italiani). Mancano una decina di minuti al fischio dell’arbitro (neofascista, come il 40% dei veri italiani) e perciò riassumiamo gli eventi che hanno portato a questo decisivo incontro.
Al Torneo hanno partecipato, in rigoroso ordine alfabetico le squadre Amaro del Duce, Amaro del Capo (sottofondo dalla regia: Ma questa veniva prima! – Chiudi il becco, o la prossima diretta la fai dal confino a Ventotene.), Amaro Lucano, Amaro Montenegro, Amaro Ramazzotti, Braulio, Cynar e Fernet Branca.
Oggi, dopo aver sconfitto trionfalmente tutti gli avversari, l’Amaro del Duce affronta fiero e indomito nella finale il Cynar, una squadretta di panciafichisti che si lagnano del logorio della vita moderna e che sono arrivati alla fine del torneo grazie a scandalosi arbitraggi comunisti a loro favore.
Sentiamo i due allenatori: l’immigrato clandestino in attesa di espulsione Marinato Articiocco, per il Cynar, e l’italiano doc Romano Ardito Patriota per la formazione di casa.
“Innanzitutto vorrei dire che nella mia presentazione c’è qualche errore…”
“Dux vera Lux non sbaglia mai, caro il mio signor Articiocco!”
“Va bene, ma io mi chiamo Marinated Artichoke e non sono clandestino, mia madre è siciliana e la domesticazione del carciofo, nome scientifico Cynara scolymus, sembra essere avvenuta proprio in Sicilia…”
“Il nostro grande Paese non ha bisogno di questi rimarchi di indigesto buonismo da radical-chic. Se non vuole che chiuda tutto, porti siciliani compresi, a “bacioni” mi dica invece come intendete opporvi alla travolgente forza d’animo, all’incrollabile lealtà e all’evidente superiorità calcistica degli avanguardisti dell’Amaro del Duce!”
“Be’, li abbiamo visti in campo e sono molto aggressivi, un po’ rozzi e scorretti direi, ma in questo caso credo sia importante non adattare il nostro modulo di gioco agli avversari e surclassarli piuttosto con lo stile e la tecnica. Inoltre, definirli la formazione di casa mi sembra ingiusto, anche noi siamo italiani.”
“Avete ascoltato tutta la violenza verbale di quest’immigrato arrogante che vive alle nostre spalle e ruba il lavoro ai nostri allenatori. Mentre la Digos lo perquisisce, sentiamo invece il Mister dell’Amaro del Duce, l’invitto signor Patriota! Prevede che il Cynar vi darà qualche difficoltà?”
“Nessuna. Spezzeremo le reni a questi disgustosi carciofi alla giudia. I miei ragazzi sono responsabilmente imbibiti di Amaro, perfettamente in forma e concentrati sulla nostra inevitabile vittoria.”
“Come li mantiene motivati? Vincere sempre può indurre un certo rilassamento, al sottovalutare i pericoli: non tanti lo dicono, ma sembra che 100 meno 40 dia come risultato 60 – e quindi il 60% degli italiani non ha ancora capito da che parte è meglio stare?”
“Lo capiranno quando invece dell’Amaro butteremo giù olio di ricino per le loro gole traditrici. Aggiungi due manganellate, li rapi a zero, gli fai fare il giro del quartiere a calci in culo, gli butti giù la casa con la ruspa e capiscono eccome! Per la motivazione, in campo come nella vita, è importante continuare a indicare nemici esterni, scaricare loro addosso tutti i problemi del mondo, compresi quelli interni che ci siamo procurati da soli, e negare l’evidenza anche quando ciò sembra impossibile. In pratica, si va in giro urlando: “Mamma non sono stato io, è stato lui, lui ha rubato, lui ha truffato, lui è un incapace, lui è un criminale, lui ha cannato il rigore, non io, mai, è stato lui, lui, lui!” e in questo modo manteniamo intatta la nostra innocenza, cioè il bambino che è in noi.”
“Profondo e toccante il nostro Mister! Sta per iniziare la partita. Qual è l’ultimo rituale di buon augurio che fate negli spogliatoi?”
“A parte toccarci virilmente e reciprocamente i coglioni, recitiamo la Preghiera del Balilla, eccola qui: Io credo nel sommo Duce, creatore delle camicie nere, e in Gesù Cristo suo unico protettore. Il nostro salvatore fu concepito da buona maestra e da laborioso fabbro. Fu prode soldato, ebbe dei nemici. Discese a Roma, il terzo giorno ristabilì lo Stato. Salì all’alto ufficio. Siede alla destra del nostro Sovrano. Di là ha da venire a giudicare il bolscevismo. Credo nelle savie leggi. La comunione dei cittadini. La remissione delle pene. La resurrezione dell’Italia, la forza eterna, così sia.” (Questa non è inventata. Ho riportato il testo originale e integrale.)
Maria G. Di Rienzo
P.S. La “Venere dei Carciofi” sorride misteriosamente: come sarà andata la partita?