La più recente delle tendenze in politica – in Italia e non solo – è, in sintesi, agire come se i periodi elettorali e le relative campagne non finissero mai. Il quadro della competizione fornisce una scusa per l’aggressività smodata e per pesanti attacchi diretti alle persone in quanto tali e non alle loro posizioni politiche: è solo un appassionato desiderio di vincere, abbiate pazienza, succede di esagerare un po’ ma… in fondo era solo ironia, doppio senso, umorismo, scherzo. Quando poi vi sono davvero elezioni in corso il trend si amplifica sino a raggiungere l’abominevole.
Il prossimo 9 giugno abbiamo una serie di ballottaggi per le elezioni locali e già due iniziative “elettorali” leghiste in perfetta linea – pericolose e sguaiate – hanno raggiunto la cronaca.
A Ferrara il candidato comunale Solaroli mette online un video in cui mostra di andare a letto con la propria pistola Beretta ed esorta alla massima condivisione dello stesso. Si augura che divenga “contagioso”. Il signore purtroppo non sa che non c’è assolutamente bisogno del suo aiuto come untore della violenza, in questo campo.
Il rapporto 2018 di Small Arms Survey – il gruppo di ricerca del Graduate Institute of International and Development Studies, che lavora in base alla Dichiarazione di Ginevra sulla violenza armata e lo sviluppo del 2006 – stima in 8.609.000 le armi in mano a civili nel nostro Paese. A livello globale più di 740.000 persone muoiono ogni anno grazie alle armi leggere: costo umano. Il danno economico tocca i 163 miliardi di dollari – è lo 0,14 del PIL mondiale. La diffusione delle armi leggere è considerata dalle Nazioni Unite una seria minaccia agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Di quant’altro contagio avremmo bisogno, secondo il sig. Solaroli? Non sarebbe il caso di cercare una cura, invece di gongolare diffondendo la malattia?
La seconda pensata è questa:
Il parlamentare Paolo Tiramani lavora di Photoshop per incitare i suoi concittadini vercellesi a non rivotare la sindaca Maura Forte. Non tutela i loro interessi? Ha svolto male il suo mandato? E’ implicata in qualche episodio di corruzione? No. Tutto questo potrebbe essere riferito a una pletora di politici che stanno mantenendo i deretani incollati alle loro poltrone, leghisti compresi. Il motivo per cui non si dovrebbe votare la sindaca lo vedete – si nasconde dietro i cosmetici, ma in realtà è BRUTTA.
In una società che presenta ossessivamente le donne come oggetti per la soddisfazione sessuale maschile, questa è invero l’unica preoccupazione che un elettore dovrebbe avere: la candidata alla tal carica istituzionale mi fa avere erezioni o no? Quali idee e competenze abbia è del tutto irrilevante. Se ha le tette rifatte e un bel culo e si veste come un’idiota con profusione di spacchi e trasparenze e scollature ecc. è più che sufficiente, chi se ne frega se di politica non sa una beata mazza. L’Italia può ben continuare ad andare a rotoli sino alla distruzione: prima i piselli!
Guardate, le elezioni sono un principio fondamentale della democrazia ma obiettivamente sono anche una spesa. Potremmo risparmiare assegnando le cariche, con voto televisivo, alle partecipanti ai concorsi di bellezza o prendendo direttamente deputate e consigliere ecc. dal parco veline / ballerine / serve mute che occupa già il 99% dello spazio femminile sui media.
Se poi devono votare qualcosa di cui non sanno nulla non ha importanza. Nemmeno i loro colleghi maschi sono così ferrati, perché nemmeno a loro è richiesto di avere idee, abilità e capacità politiche. Il requisito per gli uomini è aderire come il Bostik al Capo e ripetere come pappagalli i suoi slogan e le sue azioni. Nessuno ti misura i fianchi ed è invero un sollievo, ma sempre un incapace – al meglio inutile, al peggio dannoso – resti.
Maria G. Di Rienzo