Mie care e miei cari, oggi ho scoperto – grazie all’uomo di casa – che siete state/i tutti “puniti” da Facebook per aver condiviso tramite le vostre pagine articoli di questo blog. Non potete più farlo, infatti: se ci provate vi sarà detto che il mio spazio qui non risponde agli standard di FB.
Ho dato un’occhiata agli “standard” per precauzione (io non ho un account e non lo avrò mai), ma sapevo già che non avrei trovato NIENTE nei miei scritti o nelle mie traduzioni che potesse contravvenirli e infatti NIENTE c’è.
So anche, dalle esperienze altrui, che basta avere un amico fra i “controllori” di un social media o organizzare un po’ di segnalazioni farlocche per ottenere il bando: Facebook, sebbene abbia detto in passato che l’andazzo sarebbe cambiato, non verifica se le segnalazioni abbiano fondamento o no.
La cosa è vieppiù ridicola se si considerano il volume di traffico di questo blog, che registra di media sui 150/200 contatti al giorno, e il numero di condivisioni: ho un unico post che superava le 10K prima del bando e parla di un’ecologista polacca scomparsa nel 2007. In pratica, sono la Signora Nessuno, ma evidentemente c’è chi vuole la sparizione persino del milligrammo di differenza che opero sul web.
Ora, a me di Facebook non può importare di meno, ma voi (credo in stragrande maggioranza) le pagine FB le avete, assieme al diritto di condividere i miei articoli se volete farlo, giacché qui non c’è nulla che inciti all’odio o che esalti o propaghi violenza, ne’ una sola immagine che possa essere classificata come disturbante / violenta / pornografica ecc.
Perciò, vi sarei molto grata se diceste a Facebook che non accettate questa censura nei vostri confronti.
Maria G. Di Rienzo