(“Acupunture”, di Luljeta Lleshanaku – in immagine – poeta contemporanea albanese, trad. Maria G. Di Rienzo. Il lavoro dell’Autrice, una dozzina di raccolte di poesie, è stato sino ad ora tradotto in inglese, francese, tedesco e slovacco.)
AGOPUNTURA
Fra gli oggetti personali all’interno di una tomba cinese vecchia 2.100 anni,
gli archeologi trovarono nove aghi per agopuntura,
quattro d’oro e cinque d’argento.
Molto prima di sapere perché,
gli antichi medici sapevano che il dolore
dev’essere combattuto con il dolore.
E’ molto semplice: una serie di aghi che ti pungono il braccio
per un giusto funzionamento di cuore e polmoni.
Aghi nei piedi per dar sollievo a insonnia e stress.
Aghi in mezzo agli occhi per contrastare l’infertilità.
Un piccolo dolore qui,
e l’effetto si sente da qualche altra parte.
Una volta, un gruppo di esploratori piantò una bandiera al Polo Sud,
un ago nel calcagno del globo, nel mezzo del nulla.
Ma prima che la missione fosse compiuta
una nuova guerra mondiale era iniziata.
L’impatto dell’ago fu sentito nel cervello del mondo,
nel lobo responsabile per la memoria a breve termine.
Quando la Russia usò l’ideologia come agopuntura – un ago sopra gli Urali –
ciò ebbe impatto sul pancreas e sul controllo dello zucchero nel sangue:
l’America pagò dieci volte tanto il whiskey durante il Proibizionismo,
e negli uffici postali, copie dell’Ulisse
“immorale” di Joyce erano immagazzinate per il rogo.
L’universo funziona come un unico corpo. Stelle formano linee di aghi
attentamente appuntati su un’ampia schiena pelosa.
Il loro impatto si sente nel tratto digestivo, ogni giorno
un nuovo inizio. Come puoi iniziare un nuovo giorno
senza aver assorbito completamente le proteine di ieri?
Ero una bambina quando il mio primo insegnante
sbagliò a pronunciare il mio cognome due volte. Ciò mi punse
come un ago.
Un piccolo ago nel lobo dell’orecchio. E all’improvviso
la mia vista si schiarì –
vidi la poesia,
il travestimento perfetto.