(“Peace”, di Lisa Suhair Majaj (nata nel 1960, in immagine). Lisa è una poeta e scrittrice palestinese-americana. E’ cresciuta in Giordania e vive a Cipro. “In tempi difficili, – sostiene – poeti e scrittori hanno sempre fornito salvagenti.”)
PACE
La pace sono due bambini (1) che camminano l’uno verso l’altro da
differenti lati di una barricata. Alle loro spalle ci sono le baracche
di latta dove vivono con i loro genitori nella rabbia e nella
disperazione e nella perdita. Alla barricata solennemente
si mostrano l’un l’altro cos’hanno portato. Un bambino ha una
vanga, l’altro bambino ha un annaffiatoio. Ognuno di loro ha un seme.
Scavano la terra, piantano i semi, spruzzano acqua
con attenzione, poi vanno a casa. Ogni giorno si incontrano di nuovo alla
barricata per vedere se i semi sono cresciuti. Quando i primi
minuscoli germogli emergono loro battono le mani gioiosamente attraverso il
recinto. Quando un bocciolo spunta ridono forte. Quando un
fiore si apre alla luce, petali vellutati come il calore del sole, loro vanno
a casa canticchiando una canzone sul fiore, ognuno nella sua propria
lingua.
(1) “children” può qui indicare indifferentemente due femmine, due maschi, una femmina e un maschio.