Ieri Radio Onda d’Urto di Brescia mi ha intervistata (grazie ancora) a causa di questo articolo:
https://lunanuvola.wordpress.com/2018/04/06/senza-tregua/
Il mio intervento non era stato preparato e siamo andati – benone – a braccio, ma ovviamente non avevamo tempo e modo di organizzare un seminario su come trattare decentemente le adolescenti, rispettare la loro umanità e dignità e incoraggiarle ad aver fiducia in se stesse, a realizzare i propri sogni, a perseguire la propria felicità.
Una delle cose che ho detto è che sbattendo loro continuamente in faccia il modello-Barbie e nient’altro la società intera perde i loro talenti: o perché nessuno li prende in considerazione ed esse stesse smettono di farlo, o perché si tolgono la vita.
Girls Inc. è un’associazione, nata nel 1864, che mostra come si può agire diversamente. “Ci concentriamo sullo sviluppo dell’intera ragazza. Ella apprende a darsi valore, a rischiare, e scopre e sviluppa le sue inerenti capacità. (…) Equipaggiamo le ragazze a navigare attraverso le barriere di genere, quelle economiche e quelle sociali, e a crescere sane, istruite e indipendenti.”
Nessuno a Girls Inc. direbbe per esempio ad Anya – in immagine sopra – che è “malata” perché la sua corporatura non risponde agli attuali standard commerciali della bellezza (puah!), ne’ lo direbbe a Leslie (in immagine sotto).
Invece, le hanno sostenute affinché realizzassero i loro desideri. Anya frequenta ora il primo anno della facoltà di Giurisprudenza, dopo essere stata rigettata da tutte le università a cui aveva fatto domanda, compresa quella a cui teneva di più, Berkeley. Ma alla fine ci è entrata proprio come voleva: “Non lasciate che la delusione vi scoraggi. Io ero devastata quando non sono riuscita a entrare nella scuola dei miei sogni al primo colpo e avevo voglia di mollare tutto, ma la mia comunità mi ha mantenuta in corsa. Grazie alle mie incredibili insegnanti, alla mia famiglia e alle mie amiche, ho riacquistato fiducia.”
“La sorellanza attorno a lei – dicono a Girls Inc. – ha permesso ad Anya di essere vulnerabile, di aver fiducia in se stessa e di accettare se stessa.” Dopo la laurea, Anya ha in mente di diventare un’avvocata di rappresentanza per i bambini e le bambine nei casi che riguardano la custodia familiare. Quest’estate inizierà un anno di internato nel tribunale apposito. Perché la società avrebbe dovuto buttar via un proprio membro che già in giovane età mostra un’enorme passione civile, perché non somiglia a una bambola gonfiabile? Ai miei occhi tra l’altro, questa ragazza è stupenda.
Proprio come lo è Leslie, che ha immediatamente tornato a ragazze e bambine più piccole di lei tutto quel che aveva ricevuto da Girls Inc.: corsi prescolastici, assistenza allo studio, ripetizioni. “Sono stata ispirata, illuminata e riempita di doni da una squadra di sostegno che non perderò e che certamente non dimenticherò mai. E’ così che sono diventata una persona migliore.” Leslie in futuro vuole essere un’insegnante (già insegna inglese) e rompere i moduli dell’istruzione tradizionale, concentrandosi sul migliorare le vite della prossima generazione, instillando in essa una vera passione per la conoscenza.
Avremmo dovuto dirle: “Guarda, non puoi sfilare per D&G e non puoi partecipare a Miss America, cosa vivi a fare?”, o saremmo contenti di avere un’insegnante simile per i nostri figli e figlie?
Maria G. Di Rienzo