(“Out of water”, di Jasmine Cui – in immagine -, trad. Maria G. Di Rienzo. Jasmine ha scritto questo pezzo nel 2016, quando aveva 17 anni. Studia scienze politiche, economia e violino. E’ inoltre la co-editrice della rivista Ellis Review.)
FUORI DALL’ACQUA
Un uomo non è un pesce, ma noi siamo scappati
su una barca che era più adatta a pescare.
Il suo scafo puzzava di sale
marciume e disperazione. Là,
ho imparato a mistificare la nausea
per eccitazione. Mia madre non è
un pesce, ma il funzionario per l’immigrazione
la guarda come se fosse una trota –
debole e stupida. Le sue labbra sono uno studio
sul rallentatore, le parole ne escono a gattoni
come se lui fosse un bimbetto. Sta tentando
di parlare pescese. Mio padre non è un pesce,
ma suo padre era un carpentiere. Lo vedo
tagliare saponaria e la pelle sul suo collo
mentre impara a respirare aria
straniera attraverso i fori nella sua gola.
Io non sono un pesce, ma in terraferma dimentico
come si fa a respirare quando vedo agenti di polizia.
Portano impermeabili durante la stagione delle piogge
e sembrano pescatori. Un uomo non è un pesce,
ma il porto è la nostra mecca
dove pescivendoli offrono razza e salmone
in cambio di spiccioli e uomini bianchi mostrano
le loro avide pance chiedendo di più.