Auguri, soavi compagne/i di viaggio; agli 892 “fissi” oltre agli auguri complimenti per la vostra resistenza (scherzo) e grazie per il vostro apprezzamento. Grazie anche a chiunque passa di qui occasionalmente o per la prima volta.
Non starò a girarci intorno. A livello personale il 2017 è stato per me un annus horribilis e ho il ragionevole timore di non sperimentare miglioramenti significativi per buona parte del 2018. Ma a livello collettivo, femminista e attivista, abbiamo avuto delle giornate splendide, delle grandi campagne, dei riconoscimenti e dei risultati. E’ un momento storico in cui abbiamo guadagnato spazio e visibilità: celebrare è rinvigorente e giusto, ma dobbiamo anche essere consapevoli che il lavoro davanti a noi è ancora enorme e continua a richiedere il nostro impegno.
Ve lo dico con le parole di Billie Jean King, ex prima tennista professionista americana e appassionata attivista per i diritti delle persone LGBT, pronunciate di recente in occasione della proiezione di un film (“The Battle of Sexes”) che racconta del suo match con un altro famoso tennista, Bobby Riggs.
Billie ha parlato di quanto ci siamo spinti in avanti, in generale, nella lotta per l’eguaglianza, sottolineando per esempio che quando gli atleti oggi fanno “coming out” – dichiarano la loro omosessualità – sono spesso celebrati: lei, come lesbica, ha dovuto restare “nell’armadio” per tutti gli anni ’70 per proteggere la sua carriera e quando una sua ex ragazza vuotò il sacco sulla loro passata relazione, nel 1981, perse ogni appoggio o sponsorizzazione.
“Partecipate, partecipate, partecipate. – ha detto al suo pubblico – Non siate semplicemente “coinvolte/i” da altre persone, prendete l’impegno personale di fare quel che pensate sia giusto. Trovate il tempo, raccogliete fondi, qualsiasi cosa possiate fare, fatela. Ognuno di noi vive circostanze differenti, abbiamo età diverse e diverse culture, ma trovate un modo qualsiasi di impegnarvi per ciò in cui credete: in piccole cose, ogni singolo giorno. Io credo che questo aiuti davvero.”
Possa il 2018 essere per tutte/i voi un annus mirabilis di piccole cose quotidiane che si assemblano nel grande affresco di un mondo più decente e più felice. Io mi concedo qualche giorno di “ferie” e ci risentiamo in gennaio. Maria G. Di Rienzo