(“The Girl Who Was Afraid to Be” – “La ragazza che aveva paura di esistere”, di Nikita Gill – in immagine – giovane poeta femminista contemporanea, trad. Maria G. Di Rienzo. Nikita è indiana-inglese.)
Lei mi parla con affetto di passioni e talenti,
chitarre e stelle,
poi si trattiene di colpo
e si scusa per aver parlato del tutto.
Questo perché in qualche punto della sua vita,
qualcuno che lei amava le ha spezzato il cuore
ignorando le sue bellissime parole
e dicendole di
chiudere il becco,
di contenersi,
che non importa a nessuno.
Le persone non nascono tristi.
Siamo noi a renderle tali.