(di Kait Rokowski, in immagine, poeta femminista contemporanea. Trad. Maria G. Di Rienzo.)
Oggi, ho dormito fino alle 10,
ho pulito ogni piatto che possiedo,
ho litigato con la banca,
mi sono occupata dei documenti.
Voi e io possiamo avere definizioni diverse dell’essere adulti.
Io non ho un lavoro salariato, non mi sono diplomata al liceo,
ma non parlo più per gli altri
e non rimpiango nulla per cui non possa sinceramente scusarmi.
E mia madre è fiera di me.
Ho bruciato al suolo una casa di depressione,
ho dipinto sopra murales che avevano tutti i toni del grigio,
ed è stato duro riscrivere la mia vita in una che volessi vivere.
Ma oggi, voglio vivere.
Non ho sbavato su coltelli affilati,
o invidiato il ragazzo che si è gettato dal Ponte di Brooklyn.
Ho solo pulito il mio bagno,
fatto la lavatrice,
chiamato al telefono mio fratello.
Gli ho detto che era “una buona giornata”.