(brano tratto da: “Imagine a feminist village of the future”, di Rahila Gupta per Open Democracy, 11 settembre 2016, trad. Maria G. Di Rienzo. Rahila Gupta (nell’immagine qui sotto, scattata da Charlotte Barnes) ha seguito il Forum 2016 dell’AWID – Associazione Donne nello Sviluppo, tenutosi dall’8 all’11 settembre u.s. a Bahia, in Brasile, dove gruppi femministi e singole attiviste da tutto il mondo hanno analizzato le proprie lotte, creato alleanze e strategie e portato a un nuovo livello il loro potere collettivo.)
“L’ultimo giorno del Forum internazionale di AWID in Brasile, più di duemila donne si sono radunate per provare a immaginare un futuro femminista e per affrontare le dure realtà del realizzarlo.
La plenaria finale del mattino ha trasceso ogni aspettativa. In contrasto con le luci brillanti e la musica vivace che avevano salutato il nostro arrivo nei primi due giorni, questo evento era avvolto nell’oscurità. Intenzionalmente. Perché il buio sarebbe stato illuminato dalle poetiche reinvenzioni di otto donne di diverse generazioni che hanno usato il proverbio Yoruba “Ci vuole un villaggio…” per immaginare che aspetto avrebbe un villaggio femminista del futuro. La direzione del viaggio immaginario comprendeva l’essere liberate dalla paura per andare nella speranza e nella rivoluzione.
Shilo Shiv Suleman, membro di “Fearless Collettive”, una rete globale di giovani attiviste e artiste, nonché coordinatrice della sessione con Nida Mushtaq, ha cominciato con una poesia sulla paura e su come essa l’ha consumata in passato:
La paura ha detto a mio padre di amarmi con il suo pugno
Io ho imparato a proteggermi
La paura ha detto a mia madre che doveva tenersi per sé le sue ferite
Io ho imparato a proteggermi
Ma un giorno, guardando su verso le nuvole, lei disse a un’amica che c’era una barca nel cielo.
La sua amica non chiese “Che barca?”, semplicemente rispose: “Usiamola per partire.”
E’ stato con questa sospensione dell’incredulità che l’assemblea è stata invitata a oltrepassare la soglia per entrare nel villaggio femminista.”
(un momento del Forum)