E’ bene sapere di chi è veramente la colpa: Mohamed Lahouaiej Bouhlel, nato nel 1985, francese di origine tunisina che ha ucciso 84 persone e ne ha ferite altre 200 a Nizza falciandole alla guida di un camion era “depresso e instabile da quando era iniziata la procedura per il divorzio dalla moglie”.
I quotidiani italiani sparano questa frase – o una frase simile – direttamente nel titolo o nell’occhiello dei loro pezzi in materia; non c’è bisogno di essere enigmisti o crittografi per capire che la considerano un’informazione assai rilevante. Ma fra le notizie raccolte sino ad ora sull’autore delle strage, che era possibile sottolineare, c’è per esempio anche questa: fra i suoi “piccoli” precedenti penali c’è la violenza contro la ex compagna, per la quale era stato allontanato nel 2012 dall’abitazione che con lei condivideva.
Comunque, nei prossimi giorni devo aspettarmi cose di questo tipo? “Il disastro ferroviario del 12 luglio: una “dama bianca” avrebbe respinto gli approcci di due dirigenti di Ferrotramviaria, causando loro forte stress.”, oppure “Il generale che sta manovrando il colpo di stato in Turchia è stato lasciato dalla moglie e friend-zonato dall’amante: Sono un uomo, dovevo pur sfogare la mia rabbia in qualche modo, ha detto alla stampa.”, o più precisamente ancora: “Cherchez la femme e fategliela pagare, ce n’è di sicuro almeno una dietro qualsiasi atrocità o canagliata un uomo commetta.”
Il brano seguente è tratto da un’intervista a Gloria Steinem (attivista femminista di lunghissimo corso, ha 82 anni) rilasciata a Samiha Shafy dello Spiegel il 6 luglio scorso:
“Steinem dice che tutto quello che hai bisogno di sapere su una società qualsiasi è come tratta le donne che ne fanno parte. Non è un caso, dice, che così tanti terroristi moderni crescano in ambienti dove gli uomini hanno controllo sulle donne: “L’indicatore più affidabile per capire se c’è violenza all’interno di un paese, o se esso userà violenza militare contro un altro paese, non è la povertà ne’ l’accesso alle risorse ne’ la religione e persino non il livello di democrazia. E’ la violenza contro le donne. Normalizza tutte le altre forme di violenza.” Maria G. Di Rienzo