Solitamente, la Svezia si piazza nelle classifiche come uno dei paesi più progressisti per quanto riguarda l’eguaglianza di genere (4° posto nel “Global gender equality report del 2015”, con l’Islanda al 1° – e l’Italia al 41°, giusto dopo le Bahamas…) perciò può sembrare strano che le attiviste femministe locali dissentano. Sebbene nessuna neghi che la nazione, in termini di eguali diritti per donne e uomini abbia fatto un bel po’ di strada, ritengono ci sia ancora molto lavoro da fare.
Una delle cose che stanno cercando di cambiare sono le leggi che riguardano il consenso nei rapporti sessuali: in Svezia l’assalto sessuale e lo stupro sono definiti tali se è presente l’uso della forza/violenza. In sostanza la legge finisce per dire che va bene fare sesso con qualcuno anche se questo qualcuno ti sta dicendo di no, perché non tiene conto del consenso (il numero degli stupri denunciati nel paese è salito dell’11% dal 2013 al 2014).
Della campagna in corso per cambiare la legge fa parte Femtastic – in immagine qui sotto – un collettivo femminista che usa musica e arte per affrontare i problemi che le donne incontrano in Svezia.
Le femmine-fantastiche, che sono DJ, rappers e musiciste, hanno per esempio composto una canzone (“Fatta”, dal nome della campagna) basandosi sulle testimonianze di donne vittime di violenza: ne hanno raccolte centinaia.
Quando l’aggressione sessuale è definita solo tramite l’imposizione di violenza fisica, le aggredite che non hanno lottato impiegandola non sono considerate tali: rimuovere questo requisito dalla definizione, spiegano le appartenenti a Femtastic, renderebbe la giustizia più accessibile a quelle vittime le cui storie sono state largamente ignorate.
Femtastic è un gruppo particolarmente attento al trattamento delle donne sul luogo di lavoro, ai salari e alle opportunità di impiego. Uno degli obiettivi che si sono date alla loro fondazione era aiutare le donne che vogliono farsi strada nell’industria della musica: “Vogliamo cambiare le strutture a dominio maschile dell’industria musicale in Svezia… e nel mondo, naturalmente. – specifica Vanessa Marko, una delle co-fondatrici – Tramite il lavoro del collettivo, speriamo di dare voce alle donne, in special modo alle sopravvissute alla violenza sessuale.” Maria G. Di Rienzo