(“Both sides”, di Jónína Kirton, poeta e scrittrice contemporanea, trad. Maria G. Di Rienzo. La poesia è tratta dall’antologia “page as bone ~ ink as blood”, uscita nell’aprile 2015. Jónína, che vive a Vancouver in Canada, è di origine indigena Métis da parte di padre e islandese da parte di madre. Scrivere non è la sua sola passione: come volontaria crea spazi e eventi in cui incoraggia le persone indigene a esprimersi tramite l’arte, soprattutto scrivendo e raccontando le loro storie; inoltre, è una facilitatrice per i “cerchi sacri”, un efficace sistema di dialogo fra individui e comunità diverse che ha una lunga e onorevole tradizione – e che come trainer a volte uso anch’io. Sul perché scrive ha detto questo: “Credo non ci siano dubbi sul fatto che la scrittura può essere un veicolo per il cambiamento. La narrazione è sempre stata uno dei modi più potenti di insegnare. Ha salvato la mia vita, quando ero bambina. In primo luogo quando ho letto Anna Frank: leggere delle sue sfide e della sua resistenza mi ha dato la speranza di poter fare lo stesso; poi leggendo Nancy Drew ho sognato una vita migliore, una in cui io ero l’eroina. La capacità di sognare, che è essenziale a creare la vita, può essere alimentata dalla narrazione.”)
“Ambo i lati”
Il tambureggiare del mio cuore sa la verità
quando parlate di quei tipi bianchi – è un battito
quando loro parlano di voi “indiani” – è un battito
Il tambureggiare del mio cuore apre e chiude
con ogni colpo quello sguardo; tu sai
che “voi” non risiede qui; tu sai
Il tambureggiare del mio cuore sa stare al suo posto
nonostante il suo tempo nella madre bianca
non dimentica mai il suo padre rosso
Il tambureggiare del mio cuore conosce questa terra
antenati su ambo i lati
dell’oceano a cui appartiene
Staccionate di picchetti bianchi,
edifici scolastici, chiese nelle
pianure del bufalo, erba dolce (1)
odore di fumo, cuoio
ruote di medicina all’interno (2)
Il tambureggiare del mio cuore conosce questa terra
antenati su ambo i lati
dell’oceano a cui appartiene
(1) la “sweet grass” (nell’immagine sopra) è probabilmente la hierochloe odorata, un’erba aromatica delle praterie usata anche in composti medicinali, dal profumo peculiare (cumarina).
(2) La “ruota di medicina”, nelle culture nativo-americane, è sia una metafora per una varietà di concetti spirituali, sia uno strumento di misurazione e di celebrazione del tempo e delle stagioni (tipo Stonehenge): in quest’ultima forma ne esistono in Canada una settantina, per la maggior parte situate nei pressi di Alberta (una è nell’immagine qui sotto). Le tribù delle pianure si radunavano nei luoghi delle ruote soprattutto per celebrare il Solstizio d’estate.