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16 novembre 2015 di lunanuvola

(tratto da: “The Becky Watts murder shows that in a world of violence against women, porn is just one more form of it”, di Sarah Ditum, femminista e giornalista, per The New Statesman, 12 novembre 2015. Trad. e adattamento Maria G. Di Rienzo.

La Becky del titolo è Rebecca Watts, una ragazza di 16 anni uccisa il 19 febbraio scorso dal fratellastro e dalla fidanzata di costui che intendevano rapirla e usarla per “scopi sessuali”. Il corpo smembrato era stato ritrovato il 2 marzo 2015. Il 13 novembre u.s. il fratellastro, Nathan Matthews, è stato condannato all’ergastolo – con un minimo di 33 anni da scontare comunque – e la sua ragazza Shauna Hoare a 17 anni di carcere. Nathan Matthews aveva una fissazione sulla pornografia e in aula sono stati letti i messaggi di testo che scambiava con Shauna sul rapire ragazzine. Qui sotto c’è un’immagine di Becky.)

becky

La pornografia è prodotta da e per gli uomini, in un’orgiastica conferma degli stereotipi sessuali e razziali di maggior brutalità. Quando arrivi a dir questo, è abituale che i difensori della pornografia si facciano avanti e intorbidiscano le acque. Non tutto il porno è così, ti diranno, e a ogni modo come puoi definire cos’è pornografico, e anche se ci riuscissi come potresti provare che la pornografia ha causato davvero danni?

Una cosa alla volta. C’è in effetti una definizione perfettamente esatta e funzionante della pornografia: è di Dworkin e MacKinnon e viene dalla loro “Antipornography Civil Rights Ordinance” – “Ordinanza Antipornografia per i Diritti Civili”. Eccola qui: “La pornografia è l’esplicita subordinazione sessuale delle donne espressa in modo icastico tramite immagini e/o parole.” Le Autrici specificano anche che nella pornografia le donne saranno disumanizzate come oggetti sessuali, o mostrate mentre godono di dolore e umiliazioni, o mentre hanno piacere di essere stuprate, o mostrate legate mutilate e ferite, o presentate in pose di sottomissione sessuale, o ridotte a parti del corpo.

La differenza fra ciò che è pornografico e ciò che non lo è, così spesso presentata come un’improponibile questione di gusti, oltre i quali la discussione non può procedere, è chiaramente descritta qui come politica, anziché come estetica. Ci saranno casi limite, o che richiedono più riflessione di altri, ma per la maggior parte, ogni cosa che pensate sia probabilmente pornografia sarebbe definita tale dall’Ordinanza. Ciò non vuol dire che se l’Ordinanza fosse in vigore la pornografia sarebbe bandita: lo scopo dell’Ordinanza non è la censura, ma l’ottenere che le donne danneggiate dalla produzione o dall’uso della pornografia possano citare per danni in tribunale chi quella pornografia ha creato.

Credo che le 19.000 immagini pornografiche in possesso di Nathan Matthews e Shauna Hoare, gli assassini di Becky Watts, risponderebbero alla definizione dell’Ordinanza. I due preferivano immagini di adolescenti, giovinette in uniformi scolastiche, cose a tre; per lo più il materiale era legale, ma uno dei file era il video dello stupro di una donna. Io dico “i due”, ma è perfettamente chiaro di chi sono i gusti che tale collezione riflette. Il feticismo per le scolarette è di Matthews: Hoare era lei stessa una studentessa quando Matthews la prese con sé, una ragazzina di 14/15 anni che entrava e usciva dall’assistenza sociale.

Lui aveva 7 anni di più e ha rafforzato il controllo su di lei in tutti i modi soliti agli uomini: l’ha isolata dalla propria famiglia, le ha imposto di smettere di andare a scuola, l’ha assalita e strangolata, le diceva che era grassa (Ndt., Shauna Hoare è pelle e ossa) e le misurava il cibo e le sigarette, e quando tutto questo falliva nel tenerla in riga minacciava di farsi del male.

Le prove presentate in tribunale mostrano che Hoare era una collaboratrice nelle fantasie di rapimento e stupro che i due ordivano, ma lo era più esattamente in questo senso: collaborava come il membro di una popolazione occupata che deve scegliere fra la resistenza e l’obbedienza all’occupante.

La questione non è se la pornografia sia stata o no “causa” del crimine commesso da Matthews e Hoare. La cosa importante è questa: in un mondo inzuppato di violenza contro le donne, la pornografia non è che una forma di violenza in più. Matthews e Hoare apparentemente non facevano distinzione fra immagini legali e il video dello stupro. Tutto serviva allo stesso bisogno di vedere donne (nel caso di Hoare, altre donne oltre lei stessa) sottomesse e disumanizzate.

La pornografia è la propaganda dei ruoli di genere. Tramite essa, uomini e donne imparano cosa si suppone le donne debbano essere: qualcosa da scopare, qualcosa da usare, qualcosa da ferire se ti va, e qualcosa di cui disporre come preferisci quando hai finito. Matthews e Hoare hanno smembrato Becky Watts con una sega circolare.

Mark Bridger guardò immagini di abusi su bambini e omicidi prima di assassinare April Jones.

Stuart Hazell guardò immagini di abusi su bambini e cercò su internet pornografia relativa all’incesto prima di assassinare Tia Sharpe, la nipotina della sua partner.

Vincent Tabak guardò video pornografici di donne bionde sottoposte a strangolamento prima di strangolare la bionda Joanna Yeates.

Un ragazzino di 13 anni ha stuprato la sua sorellina di 8 dopo aver guardato pornografia.

Jamie Reynolds usò pornografia violenta con immagini di cappi prima di assassinare Georgia Williams impiccandola. Prima la teoria, poi la pratica.

E questo schema non si applica solo a criminali acclarati e mostri evidenti. Uno studio del 2014 ( http://bmjopen.bmj.com/content/4/8/e004996 ) sugli adolescenti ha trovato una prevalenza crescente di sesso anale che, hanno spiegato i partecipanti allo studio, è stato appreso dalla pornografia.

C’era ben poca preoccupazione che alle ragazze piacesse o persino di avere il loro consenso – il penetrare l’orifizio sbagliato “accidentalmente” da parte dei ragazzi era presentato come normale, e le ragazze si aspettavano di dover provare dolore durante il sesso anale.

Era sesso porno: la soggezione e l’umiliazione delle donne per servire i desideri maschili. E questo è il modo in cui la pornografia opera: prima attraverso gli occhi, e poi nella mente, e poi di nuovo tramite il corpo, contro altri corpi.

Gli esseri umani sono creature della cultura e la cultura che abbiamo creato per il sesso è una in cui le donne vengono distrutte. Ancora non capite?

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