“Femmina? Niente istruzione? Vittima di abuso sessuale? Senzatetto? Minoranza economicamente a rischio?
Amnesty International ha un’offerta di lavoro per te: la prostituzione.
Amnesty International – Difende (il lavoro sessuale – cancellato in rosso) lo sfruttamento sessuale per donne e ragazze vulnerabili ovunque.”
Oggi 23 ottobre 2015 è il “No Amnesty Day of Global Action”. So che ci saranno manifestazioni in tutto il mondo, Italia compresa, davanti alle sedi di AI. La coalizione di gruppi di donne che ha organizzato la protesta, “Amnesty Action” chiede a Amnesty International di “sostenere i diritti umani delle donne e delle ragazze prostituite, non di rendere le cose più facili per i magnaccia e i puttanieri nel trafficare i corpi delle donne come se fossero merci. Noi diamo priorità ai diritti di queste donne e ragazze piuttosto che alle scelte di chi paga per fare sesso con loro. Siamo in favore del modello nordico, una serie di leggi e politiche che penalizzano la domanda di sesso commerciale nel mentre decriminalizzano gli individui nelle prostituzione e forniscono loro servizi di sostegno, incluso l’aiuto a coloro che desiderano uscire dalla prostituzione. Il modello nordico ha due scopi principali: ridurre la domanda di sesso commerciale che alimenta il traffico sessuale e promuovere l’eguaglianza fra uomini e donne.”
Jessica Neuwirth, avvocata internazionale per i diritti umani e co-fondatrice di Equality Now e Donor Direct Action, sostiene la campagna: “Amnesty sta dichiarando che la prostituzione riguarda la libera scelta personale, una posizione pesantemente promossa dalla multi-miliardaria industria del sesso. (…) Per definizione – dice la proposta di Amnesty – lavoro sessuale significa che i lavoratori del sesso impegnati in atti di sesso commerciale hanno acconsentito a farlo. Questa definizione manca di prendere in considerazione i gravi bisogni economici, gli abusi sessuali nell’infanzia, la brutale coercizione impiegata dai magnaccia e le enormi differenze di potere fra sessi e razze che fanno muovere l’industria commerciale del sesso.”
L’eliminazione dell’oppressione esercitata sulle donne dall’agenda “progressista” non è un fenomeno nuovo. Molti sedicenti sostenitori dei diritti umani sono convenientemente sordi quando si tratta dei diritti umani delle donne. Come ha detto Andrea Dworkin: “Il capitalismo non è malvagio o crudele quando la merce è la prostituta; i profitti non sono malvagi o crudeli quando il lavoratore alienato è un pezzo di carne femminile… La nuova pornografia è di sinistra e la nuova pornografia è un ampio cimitero dove la Sinistra è andata a morire. La Sinistra non può avere allo stesso tempo le sue prostitute e la sua propria politica.”
Maria G. Di Rienzo